Nei giorni immediatamente successivi al suo arrivo compAi?? un pellegrinaggio al Santuario dell’incoronata e si recA? ad ammirare il Ponte da poco inaugurato sul Fortore ed i lavori del tratto stradale Foggia-San Severo che furono poi completati l’anno successivo.
Paolo Mieli in suo recente articolo ha scritto che furono costruite talmente tante strade, per altro quelle che si percorrono ancor’oggi autostrade escluse , che il colera del 1837 non potAi?? essere fermato proprio per la rapiditAi?? delle comunicazioni stradali.
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Veduta di Bitonto antica |
In realtAi?? l’unico intervento a cui fu sempre costretta la sparuta forza di gendarmeria, fu per proteggere il sovrano dall’entusiasmo della folla. Il 19 maggio i sovrani si recarono in visita a Lucera per ammirare il bellissimo orfanotrofio Ferdinandeo, anch’esso da poco inaugurato. Il giorno seguente partirono per Manfredonia da dove si recarono al Santuario di San Michele Arcangelo sul Monte Gargano e nella serata raggiunsero Barletta.
Qui fra un’ala sterminata di folla visitarono il castello e il Real Monte di PietAi??, una delle tante istituzioni bancarie volute dal governo e soppresse con l’UnitAi?? e dove Ferdinando firmA? i decreti di costituzione del nuovo comune di San Ferdinando da lui voluto per consentire agli abitanti delle zone insalubri delle Saline di poter condurre una vita meno disagiata.
ConfiscA? ai proprietari le terre necessarie e le assegnA? gratuitamente ad i nuovi abitanti. Nel pomeriggio la comitiva si trasferAi?? a Trani dove rimase fino al 24 e dove visitA? il porto e la cittadina di Corato.
Il 24 fu raggiunta MolfettaAi??dove fu inaugurato il nuovo porto. Da Molfetta a Giovinazzo il giorno 25. Qui un altro monumento alla solidarietAi?? pubblica: il Real Ospizio Francesco I oggi, vergognosamente chiamato Umberto I. Il presidente della provincia di Bari dal quale dipende l’istituto ci promise solennemente di tornare all’antico nome del fondatore, ma ancora non si A? visto niente. Il re si spostA? da Giovinazzo a Bitonto il giorno 25 dove volle visitare il maestoso orfanotrofio intitolato alla sua prima moglie Maria Cristina e si intrattenne con le alunne e con gli amministratori. PiA? di tutti questo luogo dovrebbe far riflettere molte persone sulla modernitAi?? del governo napoletano nel periodo borbonico.
Un edificio che rispetta l’uomo. Che rispetta gli infelici orfani dando loro spazio e verde nel quale istruirsi a spese dello stato. Basterebbe questo per comprendere l’altissima civiltAi?? delle nostre istituzioni. Ai??In Piemonte e in Lombardia, all’epoca, un orfano veniva internato in una sorte di lager e nella civilissima Inghilterra, che tanto si preoccupava di noi, bambini non ancora dodicenni venivano costretti a lavorare diciotto ore al giorno in condizioni disumane. Ferdinando II volle anche fermarsi davanti a quell’obelisco che ancor oggi fa bella mostra di sAi?? e che ricordava la battaglia vinta dal suo antenato Carlo III, il 25 maggio 1734, e la conseguente fondazione del regno indipendente.
Tredici anni dopo questa indipendenza fu persa solo e soltanto per soddisfare le brame degli invasori e senza nessun miglioramento per noi, ma al contrario per impoverirci al punto di dover abbandonare in massa la nostra terra. Il 26 maggio i sovrani raggiungono Bari dove si recano a pregare nella Basilica di San Nicola e visitano il Real liceo, fucina di tanti ingegni pugliesi. Dopo una visita al Santuario della Vergine del Pozzo a Capurso, il giorno successivo si imbarcano su una nave da guerra per raggiungere Brindisi al fine di poter ammirare dal mare i grandiosi lavori di restauro del porto. Il 29 e 30 lo trascorsero a Lecce dove il re festeggiA? l’onomastico e infine il 2 giugno lasciarono Brindisi imbarcandosi alla volta di Rovigno cittAi?? asburgica dove li aspettava per una breve visita l’Arciduca Carlo padre della regina.
Questi ultimi furono delle piccole banche agricole che anticipavano a bassissimo tasso il danaro per le semenze agli agricoltori non abbienti. E per non parlare della prosperitAi?? generale nella quale viveva la regione. Teatri rinomati con cartelloni di primissimo livello erano dappertutto.Ai??A Foggia, a Barletta, a Trani, a Terlizzi, a Bitonto.