Le avanguardie dei Borbone sulle normative sismiche
di Chiara Foti
Terra di lavoro 27 agosto 2016
L’esperimento condotto dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche ( Cnr-Ivalsa) di San Michele all’Adige ( Trento) in collaborazione con l’UniversitAi?? della Calabria, ha dimostrato che gli edifici antisismici costruiti dai Borbone hanno una straordinaria capacitAi?? di resistenza ai terremoti. Ora grazie a questa scoperta le tecniche usate nel loro regolamento edilizio potrebbero essere usate per la stabilitAi?? e la sicurezza degli edifici moderni. Nel 1783 un violento terremoto distrusse gran parte della Calabria Ultra causando la morte di30.000 persone. Dopo questo terremoto, come sottolinea l’istituto di Trento, i Borbone adottarono il primo regolamento antisismico d’Europa con ben 200 anni d’anticipo rispetto alle norme di sicurezza degli edifici. Il regolamento raccomandava la costruzione di edifici con non piA? di due piani e l’utilizzo di una rete di legno all’interno della parete in muratura. Inoltre per gli edifici giAi?? esistenti era prevista la demolizione dei piani superiori al secondo e di balconi e sporgenze, considerati a rischio in aree sismiche. L’efficacia di questo sistema si dimostrA? durante i successivi fenomeni sismici durante i primi del ‘900 poichA? gli edifici non crollarono riportando solo lesioni poco significative. La validitAi?? delle norme antisismiche introdotte dai Borbone A? stata confermata dall’esperimento condotto su una parete del palazzo del vescovo di Mileto ( Vibo Valenzia) ricostruita fedelmente in laboratorio e e sottoposta a una serie di simulazioni sismiche artificiali. La parete ha mostrato un comportamento antisismico eccellente e, come affermato dall’architetto Nicola Ruggieri dell’universitA? della Calabria, i sistemi di intelaiature parietali usati dai Borbone potranno divenire la base per la messa in sicurezza e la salvaguardia del patrimonio esistente.