Mario Bellotti e Fiore Marro al raduno CDS del 2022
La vittoria di tutti i Napoletani nel mondo
di Mario Bellotti
Milano 24 aprile 2023
Ho sempre tenuto distinto il tifo calcistico dalla militanza meridionalista borbonica e da altri aspetti importanti della mia vita, prima di tutto per rispetto agli amici che condividono con me solo la seconda e non il primo.
Il tifo per una squadra di calcio segue talvolta tradizioni familiari che bisogna accettare, perciò con rispetto e amicizia immutati mi permetteto però di citare Jep Gambardella: “alla mia età non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare”.
Voglio parlarvi quindi di mio figlio e dei suoi amici che, qui a Milano, tifano per il Napoli contro tutto e tutti: sì perché il Napoli non è una squadra come le altre, non c’è una competizione come con tutte le altre, lo sanno tutti più o meno consciamente. Il Napoli è la squadra antirisorgimentale per eccellenza (e purtroppo la propaganda culturale ci ammorba da generazioni confondendo i cosiddetti “valori risorgimentali” con l’identità italiana), la squadra che contraddistingue il tifo “monoteistico” di quella che era di gran lunga la più grande e importante città della Penisola. La città che fu sacrificata sull’altare dell’unificazione politica e che è condannata da 163 anni al declino e all’oblio.
Eppure l’energia vitale che l’hanno resa per secoli la capitale politica di un’Italia disunita non è stata di colpo azzerata: ci hanno provato in tutti i modi, ma non ci sono riusciti. E questa sconfitta del fronte risorgimentale, che annovera ahimè tanti militanti anche nei territori dell’ex Regno meridionale e nella stessa capitale declassata, genera inevitabilmente odio e risentimenti e desideri di ulteriore vendetta.
E vi assicuro che qui a Milano e in generale nel Nord Italia, questo ostracismo alimentato dalla vittoria calcistica del Napoli ormai quasi matematica lo si avverte molto distintamente.
Lo avvertivo io quando avevo 12 anni in un’altra cittadina settentrionale con la gioiosa apoteosi del Napoli guidato dal Re del calcio e lo avvertono – immutato! – i giovani che mi capita di conoscere, ora che la mia età mi rende più “moderato” nella gioia per le vittorie e nel dolore per le sconfitte.
Ma ora basta: ho deciso che non mi farò scappare l’occasione storica di celebrare rumorosamente questa vittoria che sta arrivando, che non è solo la vittoria della squadra del cuore, dei miei figli, dei miei genitori e dei miei nonni e zii, ma è anche la vittoria dello sport pulito che incorona il migliore, indipendentemente dal potere economico, mediatico, politico. E dovrebbero esultare tutti per questo!
Celebrerò lo scudetto qui a Milano, girando per la città strombazzando in macchina con tutti gli altri tifosi che normalmente, come me, rimangono silenzionsi e non si fanno riconoscere. E lo celebrerò con una gita a Napoli coi miei figli e con gli amici che già si stanno prenotando (e uno di loro è di fede interista!).
Bisogna prendersi il tempo e le energie per festeggiare per poi tornare alle nostre vite ordinarie e combattere le nostre battaglie, sentendosi più forti di prima.
Mario Bellotti responsabile nazionale Area Nord Comitati Due Sicilie