Mario Bellotti
La Calabria può ripartire solo dalla sua vera identità
Mario Bellotti
Milano 20 gennaio 2020
“La Calabria è la più meravigliosa e drammatica parte della macroregione più straordinaria e disarmante d’Europa: troppo complicata per gli italiani”
Pubblichiamo di seguito una nota del dott. Mario Bellotti, Responsabile Nazionale per i Comitati Due Sicilie Nord Italia, in merito alla prossima tornata elettorale regionale in Calabria.
“Ad ogni tornata elettorale la democrazia obbliga a rituffarsi nella melma… e si ha la tentazione di disperare che il Belpaese abbia la capacità e gli anticorpi per virare di 180 gradi. Eh sì, perché non si può prescindere dalla revisione approfondita dell’identità culturale italiana.
Talvolta si ha la sensazione che qua e là si possa almeno contare su rotazioni parziali, sull’entusiasmo di qualche politicante novizio, su persone che hanno dato prova in passato di essere perbene, taluni persino coraggiosi.
Ma le delusioni non mancano mai.
Al Sud poi, che vive da decenni la situazione più drammatica e paradossale e che pure un cieco, se disinteressato, capirebbe che è il punto di ripartenza nazionale, si è provato in ogni modo.
La creatività italiana si è sbizzarrita per scovare ricette politiche di tutti i tipi, che avessero però sempre cura di onorare i “valori risorgimentali”.
E sono, non sorprendentemente, tutte fallite.
La cocente delusione ha spinto poi moltissimi a cedere a pregiudizi più o meno velatamente razzisti. E quindi il problema, la “questione”, non ha fatto che aggravarsi.
C’è stata però un’eccezione recente: una compagine, di un originale colore giallo, che ha timidamente osato violare l’inviolabile: istituire una giornata per onorare la memoria dei caduti di parte borbonica, considerandoli – per massimo sfregio dei Sommi Custodi – addirittura come “italiani”.
Propaganda.
Che infatti si è sciolta come neve al sole.
Ora pare che un outsider, il geologo ed ex Presidente della Protezione Civile Paolo Tansi, si stia presentando alle Regionali di un territorio bellissimo e sciagurato, spinto da liste civiche “arancioni” che vogliono portare una ventata di cambiamento basato sul rigore, sul coraggio nel combattere il tumore della ndrangheta… e sul patrimonio storico identitario, non solo quello antichissimo.
La Calabria è la più meravigliosa e drammatica parte della macroregione più straordinaria e disarmante d’Europa: troppo complicata per gli italiani cresciuti e pasciuti nella svaccata civiltà contemporanea. Non hanno nemmeno il coraggio di credere che nel 1860 il principale polo siderurgico della Penisola, uno dei principali motori per l’industrializzazione, era localizzato nelle Serre vibonesi.
Figuriamoci avere il coraggio di contribuire a virare di 180 gradi e risalire la china.”