Frenano gli impieghi bancari, soprattutto al Sud. Nei primi cinque mesi dell’anno, segnala il Bollettino economico della Banca d’Italia, l’espansione del credito, “pur restando cospicua”, e’ diminuita all’8,7% dal 10,1% di dicembre 2007. E il rallentamento, in atto da circa due anni nella componente destinata alle famiglie, ha iniziato a interessare anche i prestiti alle imprese.
La frenata, prosegue l’analisi, e’ stata piu’ evidente nel Mezzogiorno, con picchi di maggiore intensita’ nella manifattura e nei servizi. Tuttavia, evidenzia via Nazionale, “cio’ non sembra riflettere un peggioramento delle condizioni dell’offerta: in particolare, il differenziale tra il costo del credito per le imprese meridionali e quello per le imprese residenti nelle altre aree, calcolato a parita’ di composizione settoriale e dimensionale, gia’ in calo nel 2007, ha continuato a ridursi anche nei primi mesi dell’anno in corso”.
E’ vero comunque che gli istituti hanno ulteriormente irrigidito i criteri adottati per l’erogazione dei prestiti alle imprese. Il dato, che si riferisce al primo trimestre, emerge dalla tradizionale indagine sul credito bancario nell’area dell’euro.
E dopo quasi un biennio di allentamento arrivano alcuni segnali di restrizione anche nelle condizioni di offerta dei prestiti alle famiglie.
Le banche inoltre devono far fronte a un progressivo peggioramento della loro redditivita’. L’andamento negativo registrato nella seconda meta’ dell’anno scorso e’ proseguito anche nei primi tre mesi di quest’anno. Il Roe e’ sceso di quasi cinque punti rispetto al primo trimestre 2007 portandosi al 9%. E la Robin tax rischia di far aumentare di quasi 10 punti base il costo della raccolta. E come per altre imposte, avverte Bankitalia, “e’ difficile prevedere come quest’onere si ripartira’: in relazione all’evoluzione delle condizioni di mercato, esso potra’ ricadere sulle condizioni offerte ai depositanti e prenditori di credito, sui profitti distribuiti o sulle risorse accantonate al patrimonio”. (AGI) – Roma, 15 lug.