“Alla Reggia di Caserta viene girato dal Ministero dei Beni Culturali solo un quinto di quello che introita al botteghino” (Angelo Forgione). In sostanza è qualcosa di molto simile ad una “rapina”. Ora il Ministero dei Beni Culturali faccia chiarezza! Di seguito la richiesta inviata al Soprintendente dei Beni Culturali di Caserta e Benevento.
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Gentile Dott.ssa David,
scrivo per chiederLe dei dati contabili relativi alla gestione della Reggia di Caserta. Alcuni recenti articoli giornalistici hanno messo in evidenza che “alla reggia viene girato dal Ministero dei Beni Culturali solo un quinto di quello che introita al botteghino”.
Al fine di intraprendere alcune iniziative di tutela, Le chiedo gentilmente di inviarmi all’indirizzo e-mail dal quale Le scrivo i rendiconti delle gestioni di cui dispone, anche relativi a più anni e tutto quanto secondo Lei possa essere utile per capire quanto lo Stato (ed il settore pubblico in generale, inclusa l’Ue) trasferisce alla gestione della Reggia e quanto invece incassa da essa.
Sarebbe gradita tale pubblicazione anche sul sito internet nella sezione “trasparenza amministrativa”.
Conoscendo la Sua sensibilità, la Sua passione e la cura con cui esercita il Suo incarico, sono sicuro di un riscontro alla presente. Tenga conto però che non sarà una mancata risposta a farmi desistere dal tentativo di far luce sulle condizioni indecenti in cui è tenuto uno dei monumenti più importanti d’Europa.
Cordialità,
Gaetano Pietropaolo
2 Comments
La questione della Reggia di Caserta come quella del Real sito di Carditello costituiscono una delle principali vergogne del Sud ormai abbandonato a se stesso da una presunta crisi e da un governo “tecnico” che pensa solo all’interesse delle banche e dei ricatti della Unione Europea. Ho scritto qualche tempo fa delle vergogna italiana di non aver concesso l’utilizzo della reggia a SAR Carlo di Borbone delle Due Sicilie per il suo matrimonio con Donna Camilla. Speriamo che tutto si risolva per il meglio anche senza il crollo finale dell’area archeologica di Pompei. Nino Alimenti
Concordo quasi totalmente col sig. Alimenti, salvo che per “la vergogna di non aver concesso la Reggia a SAR Carlo e moglie”. Dobbiamo ricordare che la signora Camilla da nubile faceva Crociani, figlia di quel Camillo pesantemente coinvolto nello scandalo Lockeed che pesantemente condizionò in negativo l’immagine dell’Italia. Se questo precedente, molto spesso dimenticato, non ha alcuna influenza a livello privato, su quello pubblico ne ha eccome! Quindi a mio parere s’è fatto bene a fare quel rifiuto. Del resto le LL AR vivono in Francia (credo) o a Monaco. Un luogo idoneo,là, lo avrebbe ro trovato certamente come di fatti fu (la Cattedrale di Monaco). Saluti. Donato Rana