Scafati ( Sa) 22 gennaio 2016 Fenestrelle e dintorni.
Noi ci saremo, Scafati in via Marra Parrocchia San Francesco dalle ore 20.00 , dove parleremo Ai??e illustreremo a tutto e tutti la TRATTA DEI SUDICI .
Dopo un silenzio di 140 anni sulla storia di questi soldati , ad aprire una squrcio nelle tenebre, a scrivere la prima pagina di questa storiografiaAi?? A? niente di meno che un assicuratore di Bologna. Si chiama Francesco Maurizio Di Giovine e scrive sulla rivista l’Alfiere diretta dall’indimenticato avv. Silvio Vitale . Dopo Di Giovine a scrivere ci sono altri soggetti , come Roberto Gremmo, come Francesco Agnoli, come Lorenzo Del Boca (che sono settentrionali), Gilberto Oneto (da poco deceduto), poi interviene Fulvio Izzo. A scrivere di questa faccenda c’A? anche Roberto Martucci, che A? unAi?? professore universitario , ed anche di un certo livello
Ci sono altri cultori come Piergiorgio Tiscar e Antonio Pagano.
Poi nel 2010 esce Pino Aprile con Terroni che vende un numero inimmaginabile di copie : 600mila copie per un libro di saggistica .
La narrazione che ne viene fuori A? : a partire dallai??i??ottobre del 1860, nel corso delle operazioni militari condotte al Sud da parte dellai??i??esercito Sabaudo, nel corso di una guerra non dichiarata, vengono fatti prigionieri diversi soldati napoletani (del sud) .
Eai??i?? dimostrato (fonti Epistolario Cavour – Liberazioni del Mezzogiorno – AUSSME, Archivio di Stato di Napoli Pizzo Falcone – fonti giornalistiche coeve – CiviltAi?? Cattolica – Armonia di Torino- Fonti bibliografiche ) che i soldati catturati nelle operazioni militari, appartenenti ai ranghi dei sottufficiali, alla bassa forza, dovessero essere allontanati dalla popolazione, e dovessero essere isolati, tenuti in stato di prigionia, fino alla fine delle ostilitAi??.
Eai??i?? documentabile che questi soldati (relazione Federico Torre) fossero non meno di 40mila. Prigionieri della battaglia del Volturno ( 2500), della battaglia del Macerone (800), della battaglia sul Garigliano, di San Giuliano (altri 2000), della capitolazione di Capua (12500 soldati), della presa di Mola di Gaeta . Circa 20mila soldati, ovvero quelli della colonna Ruggiero, sconfinano a Velletri nello stato pontificio, presi sotto custodia dal generale francese Goyon . Di questi 1000 si consegnano ai piemontesi . Altri 3000 fuggirono tra i monti, e gli altri 15mila ? Nessuno lo sa . E mai nessuno lo saprAi??, percheai??i?? secondo la storia ufficiale, quella del prof. Barbero, questi soldati non esistono . Si sono volatilizzati , percheai??i?? non risultano nelle sue carte .
Sta di fatto che Martucci trova un documento nellai??i??epistolario Cavour, che sarebbe un dispaccio di Manfredo Fanti che manda a Cavour, avvertendolo che ha bisogno di navi, per portare 40 mila soldati a Genova .
Eai??i?? documentabile che, una parte deiAi?? soldati napoletaniAi??Ai?? una volta tradotta a Napoli, veniva smistata nei forti della cittAi??, e nelle carceri di Avellino e Salerno . Altri invece prendevano la via del mare e portati nelle isole Campane, nellai??i??isola di Ponza, Giannutri, nelle isole Toscane, nelle Tremiti ed altri a Cagliari .
Ma la gran parte veniva deportata al nord .
Eai??i?? ampiamente documentato che a Genova il Generale Boyl di Putigifari gestiva lai??i??emergenza ai??? soldati napolitani ai??? . Eai??i?? ampiamente dimostrato che la grande massa dei soldati veniva ammassata al porto di Genova, e li, tra gli sputi e gli insulti della popolazione, e dei curiosi, sotto gli occhi dei giornalisti, gli gridavano : ai??? sporchi, come puzzate, A? cosAi?? che vi ha ridotto il Borbone ? ai??? ( fonte lai??i??Armonia di Torino – lo trovate in una nota dello stesso libro di Barbero)Ai?? . Eai??i?? una cantilena che mi risuona nelle orecchie anche oggi, una cantilena da coro da stadio : senti che puzza, scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani, son colerosi, terremotati, voi col sapone non visiete mai lavati ai??i?? ai??? , ora capisco che ha antiche origini .
Eai??i?? dimostrato che i prigionieri di guerra napoletani venissero internati in caserme, fortezze ed istituti ( non nei veri carceri) che alla bisogna, venivano convertiti in carceri, o centri di detenzione . A Genova cai??i??era un vero e proprio centro di smistamento. Una parte dei soldati veniva accolto nelle caserme e nei forti di Genova, in primis il Forte di San Benigno. La maggior parte dei soldati veniva invece smistata in treno in diverse cittAi?? del nord
Torino : caserme e forti
Fenestrelle : la fortezza
Alessandria : la Cittadella Fortificata
Cuneo : caserme e forti
Novara : caserme e forti
Savona : il Forte di Priamar
Milano : castello Sforzesco
Bologna : caserme e forti
Rimini . caserme e forti
Nel marzo 1861 viene aperto invece il Campo di San Maurizio Canavese in provincia di Torino . In quel campovenivano mandati tutti i soldati che, ob torto collo, erano costretti ad accettare il passaggio nellai??i??esercito italiano, chiaramente contro la loro volontAi?? . Era un campo di rieducazione militare, dove i soldati venivano ai???rieducatiai??? al nuovo ruolo che gli era stato cucito addosso.
Fenestrelle invece dal marzo 1861 diventava un ruolo di punizione dove mandare disertori, renitenti di leva, refrattari e dopo anche i cosiddetti briganti .
Eai??i?? dimostrabile che una certa parte di questi soldati meridionali fosse stata stata integrata nel nuovo esercito italiano Eai??i?? altrettanto dimostrabile che unai??i??altra parte abbia avuto un destino diverso . Eai??i?? dimostrabile che un numero ingente di soldati meridionali siano stati tradotti nei punti prigionia del nord, un numero ben superiore agli 8000 di cui parla il prof. Barbero .
Quello che , allo stato , non A? documentabile A? il numero esatto di quelli che al nord vi morirono. Eai??i?? ovviamente intuibile che i piemontesi non avessero alcun vantaggio nello ai??? sterminare ai??? questa bassa forza, in quanto gli era utile come carne da cannone da impiegare in una guerra che il Piemonte riteneva imminente contro lai??i??Austria . Che senso avrebbe potuto avere, sterminare scientificamente questi soldati, che avevano provveduto a trasportare in modo coatto al nord ?
Quello di ai??? sterminare ai??? A? una polemica puerile, pretestuosa e tendenziosa . I piemontesi reagirono in modo maldestro al rifiuto in blocco dei soldati napoletani a passare con lai??i??esercito italian sabardo . I soldati napoletani rispondevano ai sottufficiali piemontesi : ai??? noi non siamo neai??i?? italiani neai??i?? piemontesi, noi siamo napolitaniai??i??noi un re ce lai??i??abbiamo ed A? a Gaetaai??i?? noi abbiamo uno Dio, uno Re ai??? . Beh , A? una bella risposta da parte di decine di migliaia di uomini del popolo napolitano. Ben diversa da quella degli ufficiali e dei vertici militari borbonici, che si andavano ad accordare con Garibaldi, o con gli ufficiali piemontesi, per trattare il loro passaggio nellai??i??esercito nuovo, mantenendo il grado, stipendio e pensione, o magari chiedendo un incarico per il proprio figliolo. E cosa ben diversa dai borghesi e dai professori, che divennero sindaci e capi della guardia nazionale, i primi, e nuovi professori nelle universitAi??, o magistrati, o alti funzionari, i secondi . Certo, cai??i??A? una bella differenza . Indulgenze, amnistie, nuova fedina penale, posti nei ranghi amministrativi, nella guardia nazionale, pensioni e vitalizi per i nemici dei Borboni e gli amici della nuova italia . Carcere, sofferenze, ingiurie, patimenti, esili o morte per chi li difendeva o non li disconosceva .
I due popoli del sud . Gli accattoni, i traditori, i venduti, tra aristocratici, ricchi borghesi, intellettuali, alta casta miliatre, sottoproletariato urbano quale manovalanza camorristica e schiera di malfattori e grassatori, e quella grande massa del vero popolo napoletano, quello del mondo operaio, dellai??i??artigianato, impiegatizio dei centri urbani, e del ceto bracciantile e contadinume delle campagne . Erano di questai??i??ultima estrazione sociale i soldati del Re Franceschiello . E si fecero onore quei valorosi meridionali, che incontrarono per la prima volta i fretelli del nord, nel volto dei loro aguzzini .
Ma torniamo ai soldati .
Si dice che non A? vero che fossero maltrattati e spinti con vili e crudeli espedienti, a passare nellai??i??esercito sabaudo . Peccato che ci sono fonti giornalistiche coeve, carteggi privati, che affermano il contrario .
E poi abbiamo la testimonianza diretta del modus operandi piemontese al sud nella cosiddetta lotta al brigantaggio; sappiamo bene con quanto amore hanno trattato briganti e manutengoli, con quanta cura seppellivano i corpi nelle fosse comuni; con quanta cura la pedante burocrazia di uno stato ottocentesco come il Piemonte annotava lai??i??esecuzione dei briganti al sud : ai??? ho catturato un gruppo di cafoni, briganti e non briganti, li ho fucilati ai??? ai??i?? queste le parole degli amorevoli ufficiali piemontesi Pietro Fumel, Ferdinando Pallavicini Priola, Ferdinando Pinelli, Enrico Cialdini ed altri criminali di guerra .
Si dice che a Fenestrelle nel trimestre ottobre-dicembre 1860 siano transitati circa 3000 soldati napolitani, e ne sarebbero morti solo 5, mentre tutti gli altri, sarebbero andati sia nei reparti italiani, sia a casa (a casa dove ? Se una casa non lai??i??avevano piA?)Ai?? . Poi qualcuno ha fatto uno studio statistico prospettico piA? serio, ed ha scoperto che quel posto orrendo che A? Fenestrelle, risultava pernicioso e mortale persino per le guardie carcerarie. E si A? scoperto che il tasso di mortalitAi?? dello stesso periodo negli altri anni era superiore ai 5 morti, quando gli ai??? ospiti ai??? della fortezza erano in numero di 10 volte inferiore .
Inoltre si dice che non era possibile che, anche un solo corpo di soldato napolitano non fosse registrato, ed A? una disgustosa favola il fatto che quei corpi venissero sciolti nella fossa di calce viva posta nella fortezza .
Eai??i?? ampiamente documentato che la vasca di calce vive ci fosse, e fu fatta saltare solo in epoca fascista . Eai??i?? ampiamente documentato che in quella vasca dovessero essere disciolti i corpi di sventurati, deceduti per malattieAi?? potenzialmente contagiose . Eai??i?? altresAi?? intuibile che i vertici militari piemontesi NON operarono uno sterminio scientificamente programmato di quei soldati, che non avrebbe avuto alcuna giustificazione logica (ovvio), ma che, con le condizioni estreme della vita a Fenestrelle, i maltrattamenti, il cattivo rancio, lai??i??inadeguatezza degli indumenti, furono molti a morire, ed A? lecito pensare che qualche corpo (scomodo) potesse sparire senza lasciare traccia . Naturalmente nessuno puA? essere in grado di trovare le prove di tutto questo, a meno che quei vertici militari sabaudi non avessero annotato sulle loro comunicazioni : ai??? oggi abbiamo sterminato un x numero di soldati napolitani ed abbiamo squagliato nella calce viva i loro corpi ai??? , giusto per farlo trovare ai posteri negli archivi di stato . Suvvia , siamo seri !!
Si dice che la pedante burocrazia teneva il conto di tutto, e nulla le poteva sfuggire . Io non sono dai??i??accordo. Molte cose si fece sfuggire .Ai?? Un esempio per tutti : la sorte dei circa 1200 soldati che da Capua finirono a Fenestrelle la sera del 9 novembre del 1860 . Questo passo lo trovate stesso sul libro di Barbero , proprio allai??i??inizio a pagina 4Ai?? .
Seguitemi attentamente.
Questi soldati furono catturati alla resa di Capua, cioA? il 2 novembre 1860 . Questi soldati stavano combattendo contro i piemontesi giAi?? da almeno un mese e da 6 mesi vivevano una situazione drammatica . Avevano una etAi?? tra i 18 ed i 32 anni . Vengono catturati in blocco a Capua, e senza dare loro la possibilitAi?? di precedere indumenti nuovi ed adeguati (scarpe , cappotti, giacche) che giacevano nella fortezza di Capua e nelle varie caserme, furono immediatamente costretti a marciare, e furono trasferiti a Napoli, nellai??i??area del porto, alla caserma dei Granili , dove giunsero entro la mattina del 3 novembre 1860 .
Qui furono subito costretti ad imbarcarsi, e dopo 5 giorni di navigazione (tanto era il tempo per lai??i??epoca, con le condizioni del mare nel mese di novembre) arrivarono al porto di Genova.
Era la mattina dellai??i??8 novembre . Questi disgraziati, le cui condizioni psico-fisiche le lasciamo solo immaginare a voi, secondo la vostra coscienza e la vostra intelligenza (ma anche da quanto descrisse di loro il maggiore Graglia, comandante della fortezza di Fenestrelle) furono costretti a mettersi in fila ed a marciare sotto il comando di un sottufficiale piemontese .
Attenzione ! Quel sottufficiale piemontese non aveva ruolino, cioA? non sapeva neai??i?? chi fossero (figurati ai??i?? ai??? non sfuggiva nessun nome alla pedante burocrazia piemontese ai??? ) ma nemmeno quanti fossero quei soldati prigionieri che doveva portare a Fenestrelle .
Il sottufficiale mise in marcia quei soldati e li portoai??i?? alla stazione dei treni di Genova in direzione Pinerolo . Giunsero a Pinerolo alle 18,00 dellai??i??8 novembre 1860 . Ormai stremati, furono costretti ancora a marciare, per la tortuosa strada che da Pinerolo sale nella Val Chisone verso la Fortezza di Fenestrelle, a percorrere 32Km a piedi, ed 800 mt di dislivello, in quelle condizioni fisiche, per lo piA? scalzi, vestiti con cenci di tela, senza giacca o cappotto, a novembre, sulle Alpi !
Dice Barbero che ne morAi?? 1 solo, appena arrivoai??i?? alla fortezza : era la sera del 9 novembre del 1860 . Altri 140 vennero ricoverati nellai??i??ospedale della fortezza . Ma stranamente il primo morto nel registro porta la data dellai??i??11 novembre, ed A? Francesco Conte di Isernia, 24 anni . Dove A? finito il morto del 9 novembre ?
Quanti erano veramente quei soldati ? Chi dice 2300, chi 2100, chi 1300, chi 1200 . E la pedante burocrazia piemontese si perde 1000 soldati manco fossero galline ? Secondo la vostra intelligenza , quanti di quei soldati morirono nella marcia che da Pinerolo saliva a Fenestrelle ? Avete mai fatto quella strada ? Io si . Una risposta mela sono data .
Concludo . Date voi le risposta, secondo coscienza ed intelligenza .
Deportazione si – Deportazione no
Che verbo si utilizza quando uomini armati catturano un gruppo di altri uomini e , contro la loro volontAi??, li portano lontano dalle loro case ?
Concentramento si – Concentramento no
Che verbo si utilizza quando questo gruppo di persone portato in modo coatto lontano dalle loro case , e le si ammassa tutte in un posto da cui non possono uscire ?
Sterminio si – Sterminio no
Che termine si utilizza quando si viene invasi da una nazione straniera, ed il numero di morti tra i resistenti supera di gran lunga quello delle tre guerre di indipendenza ?
Genocidio si – genocidio no
Quanto al termine genocidio e sterminio, basta leggere lai??i??avvocato ebreo-polacco Lemkin, colui che il termine genocidio lai??i??ha coniato
Lui dice :
ai??? Per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:
uccisione di membri del gruppo;
lesioni gravi all’integritAi?? fisica o mentale di membri del gruppo;
il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo;
trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.
Infine, il bel lavoro del prof. Barbero, medievista, catapultato sul risorgimento per la bisogna, A? la bibbia degli antiborbonici soprattutto meridionali . Lui dichiara concluse le ricerche e la questione sui soldati borbonici . Nessuna deportazione, nessun campo di concentramento, nessuno sterminio, nessun genocidio . Certo , lui dice, se qualcuno pensa che quellai??i??unificazione non doveva essere fatta, e il sud doveva restare indipendente, A? una opinione rispettabile, ma di una opinione si tratta (fonte registrazione a Bari nella sede della libreria Laterza) .
Ma in definitiva il lavoro del professor Barbero su quali ricerche poggia ?
La ricerca archivistica del prof. Barbero dura 2 anni .
Ha un raggio dai??i??azione di pochi Km da Torino : A? stato allai??i??archivio storico di Torino ma non in quello di Alessandria, ed ha consultato un fondo allai??i??archivio del tribunale di Pinerolo ;
Si A? recato a Roma allai??i??Archivio dellai??i??ufficio dello Stato Maggiore dellai??i??Esercito, e li ha consultato solo 16 fasci, mentre a disposizione ve ne sarebbero una infinitAi?? , e molti di questi non se ne conosce nemmeno lai??i??esistenza ;
A Torino, nellai??i??archivio di stato il prof. Barbero ha focalizzato maggiormente la sua attenzione : avendo a disposizione 2773 UnitAi?? archivistiche ( mazzi o fasci) che concernono il mondo militare dal 1821 al 1870 , unitAi?? che non hanno strumento di corredo, cioA? non sono catalogate per anno, per argomento, per area geografica o altro, il prof. di queste ne ha consultato solo 65 ( dico 65 ) . Quei 65 fasci su 2773 hanno fatto ritenere come esaustivo il lavoro .
Lascio a voi ogni commento e considerazione .
A proposito, si conclude dicendo che : ai??? non A? una cosa giusta commemorare quelle vittime innocenti del cosiddetto risorgimento ai??? . Chi lo vuole fare lo faccia per sAi?? .
I tifosi della curva B lo hanno fatto in occasione di Napoli Torino .
Noi lo facciamo a Scafati in via Marra Parrocchia San Francesco, dove parleremo Ai??e illustreremo a tutto e tutti la TRATTA DEI SUDICI .
Carmine Di Somma.