Senza memoria storica un popolo diventa una massa di manovra, se non carne da macello per cause non sue, come tante volte A? accaduto dal 1861 in poi. Ai?? Ai??G. Marzocco
Con la battaglia di Tagliacozzo del 23 agosto 1268 che vede il giovane Corradino sconfitto e in seguito giustiziato dall’odiato francese Carlo I; nuovi vessilli si innalzano sulla cittAi?? di Partenope: quelli francesi degli Anjou. Il loro stemma A? un tappeto di gigli d’oro in campo azzurro sormontati da un rastrello rosso, elemento che differenziava il ramo cadetto di Carlo I d’ Anjou da quello principale dei re di Francia. Inoltre, poichA? assieme al Regno di Napoli Carlo aveva ottenuto anche il titolo di Re di Gerusalemme, unAi?? allo stemma sopra citato le insegne del Regno di Gerusalemme, visibili nella parte destra dello stemma. Si tratta di una H nel mezzo della quale A? posta una I fra quattro piccole croci, il tutto a colori oro in campo bianco.
Dopo le vittorie angioine, nel 1282 i vespri siciliani scacciano Carlo d’AngiA? dalla Sicilia e la sua corona viene offerta a Pietro d’Aragona la cui sposa era una discendente proprio di quel Manfredi di Hohenstaufen, zio del giovane Corradino. La Sicilia adotta cosAi?? i colori degli aragonesi, oro e fiamme vermiglie. In seguito Pietro divise il suo regno in due parti da dare ai suoi due figli, a Giacomo II toccA? l’Aragona e a Federico II la Sicilia il quale creA? il suo personale stemma inquartando in croce di S. Andrea le insegne paterne con le bande oro in campo vermiglio e quelle materne con l’aquila nera in campo argento degli Hohenstaufen e stabilendo cosAi?? una legittimazione ereditaria del regno da parte di quegli Svevi che gli angioini avevano cacciato.
Nel 1442 Alfonso d’Aragona detto il Magnanimo, rivendicA? le sue pretese al trono di Napoli, non tanto con la conquista militare ma sull’essere erede di Costanza di Svevia, il che gli avrebbe dato diritto anche sulla parte peninsulare del regno. Inoltre la regina Giovanna d’AngiA? aveva posto il regno sotto la protezione di lui e lo aveva irrevocabilmente adottato come figlio e successore al trono, nominandolo anche Duca di Calabria, titolo proprio dei principi ereditari della Corona napoletana. Il racconto di queste vicende, A? racchiuso dall’insegna che Alfonso usA? per il Regno di Napoli, dove unAi?? le insegne della Sicilia aragonese a quelle angioine, proprio in questa composizione risiede il primo nucleo dello stemma del Regno delle Due Sicilie.
Chiara Foti coordinatrice giovanile CDS