Sono tante le armi che, in questi 148 lunghissimi anni, sono state usate contro le Due Sicilie; ci sono state armi dallai??i??apparenza innocua, come carta e penna, con cui si affermava la ai???negazione di Dioai???; si A? usata la corruzione, si A? favorita lai??i??aviditAi?? e si A? tramato nellai??i??ombra come solo i vigliacchi sanno fare.
Poi A? stato il momento della polvere da sparo, sulle nostre montagne, contro i nostri contadini poveri fino agli spalti di GAETA contro i nostri Soldati, senza nessuna pietAi?? o rispetto per le regole internazionali, ma da certa gente non ci si poteva aspettare molto. Lai??i??acciaio ha fatto la sua parte, con le teste tagliate e esposte fuori dai nostri paesi per ricordare la bontAi?? dei ai???fratelli dai??i??italiaai???.
Fatta lai??i??unitAi?? si A? pensato prima ad usare il furto, rubando tutto quello che si poteva, e poi, per il popolo, si A? pensato ad unai??i??altra arma, lai??i??emigrazione. Milioni di persone costrette ad andarsene dalla propria terra, lasciando familiari, amici, luoghi di nascita, impoverendo una terra dei s uoi frutti migliori, tutto per volontAi?? del vincitore.
Il lavoro A? poi continuato con un opera di demolizione delle capitali delle Due Sicilie; NAPOLI, la cittAi?? piA? luminosa dai??i??Europa, ridotta, con un lavoro paziente, a capitale dei rifiuti, e PALERMO, ridotta con un lavoro altrettanto paziente a capitale mafiosa.
Penso che tanti Duosiciliani potrebbero allungare questa lista di armi usate contro di noi, ma presto unai??i??altra arma entrerAi?? in azione, un arma allai??i??apparenza ai???giustaai???, o cosAi?? vorrebbero farci credere; che potrAi?? portare frutti a tutti, dicono in tanti; che premierAi?? chi merita di essere premiato.
Quest’arma si chiama Federalismo Fiscale;
potrAi?? essere per il Sud come la bomba di Hiroshima, oppure essere la classica goccia dellai??i??altrettanto classico vaso, che finalmente ci farAi?? reagire. Ma che sia o una o lai??i??altra cosa, saremo noi a doverlo decidere, dipenderAi?? dalle nostre reazioni, dal comportamento che noi terremo verso chi proporrAi?? questo, da quello che vorremo in cambio, dalle proposte che faremo e dalla forza che a queste proposte sapremo dare.
Se sapremo, tutti insieme, proporre un progetto che , basato sullai??i??autonomia fiscale, ci possa rendere indipendenti e non piA? bisognosi della caritAi?? che ci giunge dallo stato, e dare forza a chi vorra portare avanti questo progetto, il federalismo fiscale potrebbe essere la cosa migliore che ci possa capitare, ma se non ci sarAi?? nessuna reazione il federalismo fiscale sarAi?? lai??i??arma finale che sarAi?? usata contro di noi.
Zangari Emilio Comitati Due Sicilie – Lombardia
8 Comments
Di questo “federalismo fiscale”, di cui sento vagamente accennare in giro dai mass-media, non ci ho capito molto; ma una cosa mi è in ogni modo chiarissima: che qualsiasi cosa venga da Roma… sicuramente non è un regalo, ma piuttosto una estorsione. Qualsiasi cosa dicano su questo federalismo fiscale, sono certo che se esso è ideato, voluto ed imposto da chiunque egli sia, dall’esterno del Meridione al Meridione, e quindi sarà sicuramente una grandissima fregatura per il Meridione. Ritengo che qualsiasi “federalismo”, “fiscale” o non fiscale, o lo ideiamo e lo vogliamo noi Meridionali come qualcosa su misura per noi, e riusciamo a imporlo noi con la nostra propria forza nella nostra patria, controllando il territorio ed impedendo agli stranieri di Roma e del Nord, ed ai loro Ascari tra noi, di comandarci a loro piacimento; oppure esso, in mano ai nemici del Meridione, sarà un altro passo verso un ulteriore abbrutimento ed una più profonda degenerazione del nostro popolo e della nostra terra a livelli anche peggiori di quelli dell’India e della Cina di cinquanta e sessanta anni fa. Pertanto, secondo me, non si tratta di aspettare… il “loro” “miracoloso” “federalismo fiscale”, ma si tratta piuttosto di pensare, progettare ed iniziare ad attuare già fin da adesso una nostra autonomia ed indipendenza fiscale, politica, economica, culturale, ecc. su misura per noi.
Duccio
Mi permetto una breve osservazione. La richiesta del federalismo fiscale era nota già prima delle ultime elezioni ed ha rappresentato un punto fermo della campagna elettorale della lega Nord che, certamente non ha mai mostrato di “amare” i “fratelli” dell’Italia del Sud. Nonostante ciò si è tentato di convergere appoggiandosi a Lombardo proprio nello schieramento che ospitava (con ben altro peso) la Lega. Ritengo che questo sia stato un errore grave dettato, forse, da troppa fretta. La Lega ha avuto successo prima di tutto perchè ha saputo interpretare un sentimento di identità, una richiesta di autonomia del popolo supportata da un grande orgoglio di appartenenza, dalla convinzione di essere capaci di fare da sé. Noi Duosiciliani avremo successo solo se riusciremo a svegliare le coscienze del nostro popolo e per questo ci vuole un partito che sia sintesi di TUTTI i movimenti meridionalisti e che cominci a parlare nelle piazze e si proponga DA SOLO. Il Sud può costituire uno shock politico ancora più dirompente della lega nord. Informazione, cultura e politica sono elementi che devono procedere di pari passo. L’Italia unita è stata imposta dall’alto e ne abbiamo visto il risultato. La nuova Italia deve avere l’appoggio del popolo. Ringrazio per l’ospitalità. Viva il Sud.
Giuseppe Quartucci – Foggia
Le sue osservazioni sono giuste, ma il momento e sopratutto le regole con cui siamo costretti a fare i conti, non lasciano
molto spazio a progetti o partiti che non siano facenti parte dei due schieramenti.
La lega nord, come lei stesso ha sottolineato, pur essendo un partito molto radicato sul territorio, ha dovuto
comunque allearsi per poter dire la sua, non prima di aver tentato. anni fa, la strada solitaria. Fra l’altro, con l’attuale
legge elettorale, costruire un partito che possa effettivamente incidere a favore delle regioni Duosiciliane,è una impresa veramente
difficilie, perchè si dovrebbe arrivare a percentuali molto alte, e inoltre il nostro territorio è molto più povero e quindi più
facilmente controllabile.
C’è poi un fortissimo potere centrale che cerca in ogni modo di fermare qualsiasi novità o proposta che
vada verso una indipendenza delle Due sicilie.
L’esperienza dell’MPA, che lei vede come negativa, è l’unica vera novità, personalmente positiva, di questi ultimi anni.
Che la Lega volesse il Federalismo fiscale si sapeva, ma le ricordo che il federalismo fiscale era ed è nell’agenda di tutti i partiti
nazionali, nessuno escluso, che stanno cercando di arrampicarsi sugli specchi per cercare di giustificare una legge palesemente,
come è in tutte le proposte, anticostituzionale.
L’MPA è l’unico partito che ha risposto a questo ulteriore attacco al Sud; l’unico che ha cercato, anche con un discreto successo,
di dare voce alle regioni Duosiciliane.
In maniera grossolana forse, si poteva fare di meglio, forse è vero; ma nel frangente in cui si è trovato, ha ottenuto un grande risultato.
Segno che. come lei ha scritto, il progetto di voler costruire un unico partito è sentito dalla gente del sud, che ha premiato l’MPA.
Come sempre succede sono però i numeri che fanno la differenza, e pur con un ottimo risultato, i numeri sono ancora pochi.
Adesso sta a noi, ragionare su un progetto che, vista la proposta del federalismo fiscale, ci consenta una autonomia impositiva
e una fiscalità che possano attirare investimenti, e poi questa proposta dovrà essere portata nelle sedi competenti.
Le idee camminano sulle gambe degli uomini, non è più il tempo, per i duosiciliani, della destra e della sinistra, ma è il tempo
di agire insieme per riacquistare la dignità e la libertà che ci sono state tolte 148 anni fà. Non possiamo aspettare, è ora di proporre
un nostro progetto di autonomia, altrimenti tra discariche abusive e emigrazione(oltre 200.000 tutti gli anni ) il sud resterà una terra
priva di futuro.
Zangari Emilio Comitati Due Sicilie – Lombardia
ondivido in pieno quanto di
cui sopra.
In effetti è arrivato il momento di reagire. Il federalismo,
se nel suo complesso ci porterà ulteriori danni INGENTI, dovrà essere
anche uno strumento per fare amplificare la nostra voce. Insomma, uno
spirito di orgoglio e di reazione. Dunque, se vogliamo risollevarci,
dobbiamo reagire in massa. Personalmente, credo che per primi
dovrebbero confrontarsi tutte le realtà meridionaliste presenti. Si
rende necessario, da parte di chi occupa i vertici degli stessi, un
URGENTE confronto per stilare un percorso. Ovviamente, con
l’aggreazione di ulteriori persone colte, preparate e capaci in ogni
settore. Chi deve rappresentarci, dev’essere assolutamente l’opposto
dello stereotipo che fino adesso non ha fatto altro che assecondare gli
obbiettivi altrui. Diversamente, verranno tempi davvero duri per noi e
per i nostri figli. Una domanda ho la necessità di porre: il rapporto
tra Comitato due Sicilie ed MPA di Lombardo, avrei piacere di conoscere
in che situazione si trova. Quali sono gli accordi e gli obbiettivi dei
due gruppi. Ero a conoscenza di un ottimo rapporto tra le parti.
Replico subito una risposta, se tale domanda ha posto qualche
perplessità.
Non ammiro Lombardo. Non ammiro coloro che si alleano al
“nemico” e gli fanno da servi. Non posso accettare un partito del sud,
alleato ad un movimento del nord, che negli anni, non ha fatto altro
che buttare fango sul popolo e la cultura meridionale. Non ammiro chi
ha l’unico obbiettivo di guardare il proprio giardino, dimenticando che
la cultura meridionale va salvaguardata da Gaeta a Pescara fino a
Porto Palo e Castelvetrano. Anche se parlo dialetto calabrese, sempre
in dialetto posso dialogare con il palermitano, con il napoletano, con
leccese ecc ecc. Ci si capisce comunque. Ho quasi la loro stessa arte
culinaria. Stessi usi e costumi. In beve: la stessa cultura. Detto
questo, pur stimando il Comitato delle due Sicilie per le cause che ci
accomunano, nel mio piccolo, non potrei assecondarlo, se gli obbiettivi
portano ad una “fusione” con Lombardo.
Ringraziandovi per la cortese
attenzione, approfitto dell’occasione per inviarvi i miei più sinceri
saluti.
Bruno Cicciarello-Bovalino (RC)
iuseppe Quartucci ha scritto quello che stavo per scrivere in risposta alla mail sul federalismo fiscale.
Mi spiace essere mancato alla riunione romana.
Vi abbraccio e Viva il Sud!
Sergio Tau
Prima delle elezioni, in una risposta ad un messaggio di dechristen dicevo di riflettere prima di votare Lombardo, ritenendolo solo un portavoti alla coalizione oggi al governo. Analizzando questi primi mesi di operato del governo, credo di non essermi sbagliato e concordo con il signor Quartucci, su tutta la linea.
Sono un federalista, di cultura e di opinione, per cui ritengo una “bufala” il federalismo fiscale. Lo stato o è federale a 360° o è unitario, non può essere unitario per l’Interno (polizia, ordine pubblico ecc.) e federale per la finanza pubblica, è assurdo, è un altro “paciugo” pasticcio alla savoiarda.
Basta guardare l’organizzazione statale degli stati che portiamo come esempio di organizzazione: la Germania è federale, la Francia è unitaria, nell’ambito locale esistono le autonomie in entrambe.
A meno che la variazione di aliquota delle imposte percepite, da versare al governo centrale, viene sbolognata per “federalismo fiscale”.
Saluti, Bafurno
Sento parlare del federalismo fiscale ,almeno nella maggior parte dei casi, come di una sciagura che si abbatterà sul Meridione; quando, come ,e dove ancora non è dato sapere. Eppure, temendo di suscitare non poche critiche, ritengo che la sua attuazione possa rappresentare per noi una opportunità. Opportunità di prendere coscienza delle proprie forze di aggregazione, di coscienza sociale, opportunità di andare avanti con le nostre gambe, anche a costo di sacrifici, ma soprattutto ,finalmente, necessità di lavorare tutti noi per il bene del Meridione, senza dover sempre elemosinare aiuti a destra e a manca. Eppoi la sua attuazione non potrebbe rappresentare finalmente anche l’inizio di una nostra (non dico scissione) ma di concreta autonomia?
Abbiamo ,come si dice “palle e polvere” per dimostrare chi veramente siamo.
Con simpatia.
Riccardo Russo
Noi del sud il federalismo lo conosciamo da 200 anni. Al federalismo
della lega noi cosa proponiamo? Il sud è circondato dal mare, i
proventi delle concessioni balneari, di quelle dei cantieri navali, dei
vivai, la tassazione dei nostri porti, delle navi che caricano e
scaricano, vanno in toto allo stato o alle autorità portuali, in parte.
Le Somme delle concessioni delle spiagge vanno in toto al demanio dello
stato. La lombardia non ha spiagge, non ha porti e i nostri soldi
vengono investiti anche in trentino alto adige e in Piemonte. Se
federalismo ci deve essere che lo sia per tutti; come per i nostri
contadini i cui prodotti sono aumentati del 20 per cento senza che loro
se ne siano accorti, sono alla fame più completa. Il mondo agricolo
lasciato morire senza che lo stato batta ciglio, il mondo de lavoro,
dell’artigianato e del piccolo commercio è alla deriva.
Antonio Ciano