Un altro pezzo della storia delle Due Sicilie ha ceduto alla modernitAi??.
Si tratta del Ponte dell’Abate o di Santa Giustina sito a 500 metri dalla foce del Fiume Tusciano, un ponte su cui A? passata la storia del Principato Citra probabilmente fin dai tempi degli antichi romani.
La collocazione era sull’antica Via Elina, la strada, diramazione della Annia Poppilia, che dalla Porta Elina della Ippocratica Civitas si avventurava nella Piana di Paestum lambendo prima il Lago Piccolo e poi il Lago Grande, attraversava la cittAi?? di Paestum per poi incunearsi nelle valli del Cilento per raggiungere la cittAi?? di Elea (Velia), continuava poi congiungendosi piA? a sud con l’Annia (Via Regia).
Il ponte venne ristrutturato nel 1729 da Marcantonio Doria, principe d’Angri e ha tenuto fino ad oggi alle piene del fiume che piA? volte lo scavalcano, era costituito da due capriate diseguali che lo rendevano particolare proprio per la tecnica costruttiva basso-medioevale.
Una serie di lavori di consolidamento degli argini hanno avuto come conseguenza l’allargamento dell’alveo all’altezza del ponte cosicchA? si A? dovuta aggiungere una nuova capriata alle due esistenti.
A distanza di pochi giorni dal termine dei lavori la capriata maggiore A? ceduta squarciando il ponte in modo irreparabile.
Ultima rilevazione salellitare (Google Earth) – si notano i lavori in esecuzione sulla sponda destra del fiume
La cittAi?? di Battipaglia, orgoglio di Ferdinando II che ne dispose l’ampliamento con la costruzione di una nuova colonia nel 1857 a seguito del terremoto in Irpinia per dare una nuova casa ai terremotati melfesi, perde con il Ponte dell’Abate un’ennesimo tassello della sua storia che faticosamente sta risorgendo e mostrando i suoi 5000 anni con tutti i fasti del passato ignominiosamente celato ai ai???nuovi italianiai???.
Sono ormai tante le ferite inflitte a questa cittAi??, eppure non si comprende che A? nella sua memoria il segreto della sua rinascita, un problema comune in tutti i territori delle Due Sicilie.
Un popolo che dimentica il suo passato A? destinato all’oblio.
4 Comments
Peccato che l’articolo non abbia una data e una firma.
La data si evidenzia in alto, (“Posted on 11 Marzo 2016”) mentre l’autore è inequivocabilmente il Coordinatore Nord dei CDS Vincenzo Tortorella.
Grazie per la precisazione.
Il fatto è che in questa medrioche italietta fà più notizia la Belena che va alle Maldive o le sbrodolate dei vari politici che il patrimonio storioc ed artistico italiano che va in malora.
L’ultimo cittadino di una qualsiasi altra nazione ci invidia la bellezza che abbiamo e noi la gettiamo alle ortiche