Questa volta A? da Milano che giunge la notizia di una messa a suffragio di un reale appartenuto alla casa dei Borbone di Napoli. Infatti il compatriotaAntonio Gambini che lAi?? risiede, ha fatto calendarizzare una messa a suffragio di S. M. Maria Sofia Amalia di Wittelsbach, consorte dell’ultimo Re di Napoli. La celebrazione avrAi?? luogo sabato 19 gennaio (ricorrenza della morte) nella chiesa di S. Francesco di Paola sita in Via Manzoni (angolo Via Monte Napoleone) a Milano, alle ore 18.30. Per tutti i duosiciliani residenti al Nord e in particolare a Milano, questa puA? essere un’occasione per riunirsi e stare insieme ricordando la nostra storia. E’ infatti nostro dovere onorare la memoria di chi, come l’ultima Regina di Napoli, ha cercato in tutti i modi di difendere il Regno che le era stato affidato. A 17 anni venne promessa sposa al futuro Re e a soli 18, divenne Regina ritrovandosi a fronteggiare a fianco del marito, gli interessi di una guerra imperialista che avrebbe portato alla fine del mondo creato dai Borbone.
Sono ancora noti dei canti che parlano del suo coraggio durante i difficili mesi dell’assedio di Gaeta, il periodo in cui ella divenne piA? popolare, proprio perchA? prendeva parte alle lotte e si recava in visita ai feriti negli ospedali distribuendo loro medaglie e coccarde da lei stessa confezionate. RestA? al finaco del marito sino alla fine e fu irremovibile a qualsiasi proposta di lasciare Gaeta prima della sua caduta definitiva.
Dopo la resa del 1861, la coppia si trasferAi?? a Roma a Palazzo Farnese e in seguito, quasi dieci anni dopo, con la caduta dello Stato Pontificio, entrambi si recarono in Baviera dove rimasero per lungo tempo, in seguito alla morte del marito nel 1894, ella si trasferAi?? a Parigi, dove presiedeva ancora, in qualche modo, a una informale corte borbonica in esilio.
Nonostante il suo difficile destino e le sue sfortune come Regina di Napoli a cui bisogna aggiungere il dolore per non aver avuto dei figli (l’unica figlia che ebbe dal marito morAi?? dopo tre mesi), ella non smise mai di sperare e di lottare concretamente per quel Regno che la neonata Italia le aveva barbaramente sottratto.
Chiara Foti