A capa mia nun A? bbona e quann si rice ‘na cosa voglio capAi??.
Fratelli siciliani?
Questa voglio proprio capirla quindi torno indietro nel tempo giusto per ricordarmi quanto A? avvenuto.
Ai??1282 ai??i?? La Sicilia si ribella al re di Napoli Carlo I d’AngiA?, rivolta voluta dai baroni a causa del centralismo politico angioino. Al suo posto l’isola nomina Pietro III d’Aragona re di Sicilia. Il regno di Napoloi viene devastato dalle soldataglie e tutto l’operato dei longobardi, dei normanni e degli svevi per lo sviluppo del regno viene vanificato, interi villaggi sono dati alle fiamme e la popolazione atterrita si rifugia in aree impervie per sfuggire alla furia aragonese nelle province napoletane. Al termine delle Guerre del Vespro nel 1302 esisteranno due regni: quello di Napoli in mano al legittimo sovrano angioino e quello di Sicilia affidato all’susupatore aragonese.
La frattura tra le due aree dieventa incolmabile e per secoli le conseguenze diventano evidenti, le aree continentali saccheggiate dagli Aragona subiscono un tracollo economico e sociale di portata biblica mentre le successive dinastie le dissangueranno.
Faccio un salto di diversi secoli evitando altri episodi.
I regno di Sicilia e Napoli manterranno identitAi?? separate anche dopo l’unione sotto un’unica corona, le capitali saranno sempre due, Palermo e Napoli fino al 1816 quando Ferdinando I di Borbone li unifica costituendo il Regno delle Due Sicilie con capitale Napoli.
La cosa non va a genio ai baroni dell’isola che si vedono costretti a sottostare alle leggi sulla fine del feudalesimo e quindi, con la scusa della Costituzione si ribellano al legittimo re trascinando il popolo in una sanguinosa rivolta sedata duramente dalle truppe regie
1837 ai??i?? Nuovi tumulti in Sicilia e anche questa volta aspramente repressi dal governo napoletano.
Ai??1848 ai??i?? Nuovamente in rivolta la Sicilia capitanata dai nobili Rosolino Pilo e Giuseppe La Masa, a capo del governo provvisorio viene posto Ruggero Settimo mentre la corona della Sicilia viene offerta ad un SAVOIA, Ferdinando Alberto Amedeo di Savoia con il nome reale di Alberto Amedeo I di Sicilia.
I rivoltosi nella speranza di raggiungere Napoli sbarcano in Calabria dove perA? sia il popolo che l’esercito li ributta a mare. La cittadella di Messina viene assediata e presa a cannonate, l’inesperienza degli artiglieri siciliani fa si che quasi tutte le cannonate colpiscono le case piuttosto che la roccaforte, l’arrivo della flotta borbonica colpisce con precisi colpi di cannone le postazioni di artiglieria ribelle ponendo fine all’assedio e consegnando al mondo l’appellativo di re bomba a Ferdinando II.
La rivolta viene sedata e i rivoltosi vengono inviati alle regie galere o all’esilio invece che sulla forca che avrebbero pienamente meritato.
1860 – Garibaldi sbarca a Marsala e questo non A? un caso, A? proprio nell’isola che la casa savoiarda ha i maggiori appoggi tra la nobiltAi?? da sempre contraria alla dinastia borbonica che ne aveva causato la decadenza. Infatti i Borbone, mantenendo e potenziando la predetta legge murattiana che decretava la fine del feudalesimo, avevano minato le secolari fondamenta della societAi?? feudale siciliana basata sul terrore delle ai???milizieai??? baronali verso il popolo.
Ai??Mi voglio fermare, non procedere oltre, sui fatti mi son basato su resoconti storici ampiamente esposti in diversi volumi editi all’epoca dei fatti e non estrapolati da leggende metropolitane, chi mi conosce sa che non amo questo genere di letteratura ai???fantasyai??? ma vado fino in fondo anche a rischio di essere considerato apostata.
Spiegatemi ora perchAi?? devo dire ai???i siciliani sono miei fratelliai???, A? a causa loro che la Piana del Sele ha subito le devastazioni che portarono l’area a diventare depressa mentre in precedenza era una delle piA? floride del regno, e a causa loro che la dinastia borbonica fu isolata al cospetto delle nazioni, e ancora A? a causa loro che il Regno delle Due Sicilie aprAi?? le porte ai Savoia.
Io non sono fratello dei siciliani.
Vincenzo Tortorella,Ai??Coodinatore Nord CDS
5 Comments
Tutto condivisibile ma mi preme ribadire il mio rispetto e senso dell’onore che ci hanno trasmesso Beneventano del Bosco, Raffaele D’agostino, Alessandro Presti, Carlo Giordano e i tanti soldati morti per difendere la nostra patria condivisa.
Due Sicilie vivat.
La mia accusa è verso l’indipendentismo siliciliano che è dichiaratamente antinapoletana, è anche per causa loro che ci troviamo in questo stato.
Quando il re Borbone & co. Dovette fuggire da Napoli inseguito dalla Repubblica partenopea madre della patria Luisa Sanfelice, chi gli diede sicuro riparo? La Sicilia… E la cittadella di Messina tra le ultimissime a cadere? Ripassa un po’ di storia va
La storia è come una puttana, cambia a seconda di chi la vede.
Durante la cattività palermitana di Ferdinando I furono le truppe inglesi a garantire l’incolumità del re e non l’elite della nobiltà siciliana che cominciava già ad ubriacarsi degli ideali francesi come infatti dimostrò nel 20 e nel 48.
In merito a Messina voglio ricordare che il comando della guarnigione era affidato al colonnello Fergola e le truppe erano perlopiù napoletane in quanto i siciliani erano esonerati dal servizio militare in virtù di una concessione reale dei Borbone.
Premetto che non è mia intenzione far polemica ma credo comprenderai che il tuo fondamentalismo napoletano offende e mortifica una cospicua minoranza di duo siciliani in quanto siciliani. Capirai spero che se il duosicilianismo del terzo millennio è frammentato e sostanzialmente sterile è proprio a causa di posizioni come la tua: oggi ho assistito a Noto all’intitolazione di uno degli altari della Basilica di San Nicolò (la Cattedrale barocca più visitata in Italia) alla Beata Maria Cristina di Savoia regina delle Due Sicilie madre dell’ultimo Re. Il padrino è stato Emanuele Filiberto di Savoia… Ordini savoiardi in gran parata… Per la regina delle Due Sicilie più benvoluta dai suoi sudditi! Quantomeno paradossale. Dove erano i duosiciliani? E i neoborbonici? I legittimisti? Lo trovo umiliante…