Formia 5 luglio 2016
8 maggio 1860 – Le due navi, il Piemonte e il Lombardo, comprate da Cavour e noleggiate a Garibaldi raggiungono il porto di Talamone.
I mille di Garibaldi non sono bene armati, hanno solo qualche fucile poichAi?? le scialuppe cariche di armi che dovevano raggiungerli non si fecero vedere. Quindi le due navi vengono dirottate a Talamone, dove esisteva una fortezza sabauda che avrebbe provveduto a ciA?. Per l’occasione Garibaldi indossa le vesti da generale dell’esercito piemontese in quanto le armi di cui verrAi?? rifornito sono piemontesi e gli vengono consegnate proprio in qualitAi?? di generale.
Nel frattempo un’altra parte dei mille viene fatta sbarcare un po’ piA? a nord per invadere lo Stato Pontificio dove si danno a razzie degne dei pirati saraceni, ma fortunatamente la popolazione A? pronta a intervenire e a ricacciarli a bordo.
Dopo queste dimostrazioni e alla vista di Garibaldi in abiti piemontesi, i mazziniani, idealisti convinti decidono in sessantaquattro di abbandonare l’impresa perchAi?? come scrive Cesare Abba: “Non vogliono piA? seguire il generale perchAi?? al grido di guerra ha mescolato il nome di Vittorio Emanuele”.
fonte: i nuovi vespri e Cesare Abba “Da quarto a Volturno”