Dopo l’UnitAi??, la Nuova Italia, mette a ferro e fuoco l’intero Sud portando scompiglio all’ex Regno delle Due Sicilie. Il popolo del Sud insorge e si inizia a pensare ad una rivolta anti-Savoiarda partendo proprio dalle Calabrie la zona piA? calda ma anche quella piA? predisposta alle sollevazioni.
I prezzolati dei Savoia insabbiarono quanto in queste righe raccontato immolando sull’altare dello Stato Italiano la vera storia. Il malcontento generale e le stragi che i Sabaudi commisero contro i fratelli meridionali furono spunto per una nuova insurrezione, stavolta non contro l’ex Corona del Borbone, ma contro le angherie dei nuovi padroni.
Viene organizzata una rivolta proprio partendo dalla punta estrema di Calabria Ulteriore per mano di Tommaso Clary e Fulco Ruffo principe di Scilla presero dei contatti per riconquistare la terra amata e ricondurla all’amato Borbone spodestato ed esiliato. L’incarico venne della spedizione venne affidato a JosA? Borges di origine spagnola, tuttavia organizzata l’insurrezione a tavolino Clary riceve lettera da quest’ultimo in cui si citano tali parole: ai???il BA?rges si recherAi?? nelle Calabrie per proclamare l’autoritAi?? del legittimo Re Francesco II ai??i??..ai???.
La ai???rivoluzioneai??? forgiata sulla scia della rivoluzione del Cardinale Ruffo seguAi?? alla lettera gli eventi dell’esercito Sanfedista, tuttavia se da un lato si auspicava alla riuscita dell’impresa la spedizione del BA?rges venne boicottata persino dalla stampa. Raccontata appunto prima di essere messa in atto. Lo spagnolo con un manipolo di connazionali parte da Marsiglia verso la metAi?? di agosto e sbarcA? notte tempo a Brancaleone accolti dalle fucilate del popolo che non riconobbe lo spirito di liberazione dell’eroe.
Furono traditi in molte occasioni e questa ne fu la prova tangibile mille volte il generale Franchini descrisse l’ardore del BA?rges come ottimo elemento. 87 giorni durA? l’impresa duri difficili e persino raccontati nella loro drammaticitAi?? dalle stesse parole dello spagnolo, il quale si sente piA? volte venduto al nemico, con il suo gruppo di spagnoli e qualche temerario regnicolo attraversA? tutto l’ex Reame Matese, abruzzese, persino a Napoli l’impresa A? descritta nelle parole di Giacinto De’ Sivo nella sua opera Storia del Regno delle Due Sicilie annota questo: ai???perduti metAi?? dei suoi spagnoli, pure seguito da pochi generosi regnicoli, con tutto 22 uomini attraversa (ai??i??.) inseguito, atteso, circondato da 50 battaglioni e 7 generaliai??? chi vuol capire capisca.
Patendo la fame la sete, la pioggia e la neve e rigorosi stratagemmi giunge al Tagliacozzo dove la guida li denuncia al capo bastione e fa convergere sul posto l’esercito e accerchia il manipolo lo stesso De’ Sivo dice ancora nella sua cronaca: ai???un nazionale prima di proclamare fuoco tira al petto ed uccide lo spagnoloai??? Catturati e condotti a Santa Maria li spogliA? di ogni cosa e li rivestAi?? di luridi cenci al fine di farli sembrare briganti. Perfino si scrive nelle cronache del periodo: ai???anche uno schiaffo al BA?rges fu datoai???, li uccisero nel modo piA? atroce li assassinarono in tutta fretta, furono fucilati alla schiena e senza processo per non aver tradito chi li aveva aiutati e per pigliarsi il denaro.
Sebbene davanti alla storia questo evento fu cancellato A? doveroso oggi riportarlo in auge per vari motivi lo stesso Fulvio Izzo autore di ai???Fratelli Bandiera Risorgimento senza eroiai??? Descrive cosAi?? l’avvenimento: ai???la nuova Italia piemontesizzata, non usA? ne clemenza nAi?? giustizia e non lo fece nemmeno con il generale BA?rgesai???.