Briganti- vibrazioni particolari di Antonio Avano
Pubblicato il 1 aprile 2008
Napoli
Renato Miano e Nicola Terracciano
La commedia teatrale “Storie di briganti e brigantesse … gli uomini non ne sapranno niente”, andata in scena nei giorni sabato 29 marzo e domenica 30 marzo 2008, al Teatro Tasso di Napoli, con la regia di Enzo Morzillo e le musiche di Eugenio Bennato, è l’evento rivelazione, il fenomeno “a tinte forti” di questa stagione teatrale napoletana degli autori emergenti. Fiore Marro, l’autore della commedia, l’ardito timoniere, ha condotto il pubblico in un avvincente viaggio nel tempo, riportandolo indietro al 1863 nel pieno degli eccidi di Pontelandolfo e Casalduni, per poi ricondurlo nel 2008 arricchito di nuove consapevolezze storiche e identitarie.
Fiore è apparso il primo spettatore ad essere stregato da alchimie, magie, da egli stesso evocate, tanto è da esser stato visto durante il corso di tutta la rappresentazione, seduto nelle “retrovie”, confondendosi nella platea, preferendo di rimanere in una delle ultime file. Dunque egli stesso testimone sconcertato e forse incredulo nel vedere la sala gremita da un pubblico partecipe, entusiasta, colto di sorpresa da una commedia rivelatrice di verità storiche, da troppo tempo nascoste, tanto da suscitare negli spettatori desideri di giustizia, commenti da chi ha voglia finalmente di riscatto!Per il popolo meridionalista duosiciliano, in questo sabato d’inizio primavera la prima teatrale era pervasa ancora prima di cominciare, da vibrazioni particolari che già preannunciavano grosse sorprese. Le note e le voci della Compagnia Aquilana di Canto Popolare con a capo l’ottimo Enzo Matarazzo permeavano l’attesa di un’atmosfera suggestiva. Pochi istanti dopo si è aperto il sipario. La scenografia di Marco Antignani e Diego Capezzuto, è stata la finestra del tempo spalancatasi nella seconda metà dell’800 sul bosco abruzzese. Una folata di vento d’altri tempi, è entrata in sala. Una sferzata di eventi, tragici, eroici, non privi di patos e di comicità, tanto per non smentire il carattere tragicomico della scuola teatrale napoletana il quale ha caratterizzato per intero il viaggio in questa storia, emblema del triste destino a cui andò incontro inesorabilmente il Regno Delle Due Sicilie.Il pubblico era già rapito… ora in apprensione per le sorti dei protagonisti, ora divertito per le cacciate comiche dei due simpatici “navigatori onirici”, scandendo al ritmo di applausi, scrosciati a più riprese, le gesta di Cosimo Giordano, il brigante interpretato da Enzo Morzillo e della sua banda di brigantesse, Michelina De Cesare, Maria Antonia , Maria Lucia,interpretate rispettivamente dalle bravissime Maria Vittozzi, Anna Avano e Angela Sarracino. Applausi anche per la eccellente voce di Daniela Ruggiano nelle vesti della cantastorie e naturalmente per gli altri personaggi come Eleonoro Negri, interpretato da uno splendido Renato Miano, Irene, interpretata da Irene Culoma, Mattia, interpretato da Mattia Brancaccio, Nino Lepore, interpretato da Alberto Consiglio e ancora PasqualeTartaro nelle vesti di Sabatino Lepore, Loredana Rico nelle vesti di Donna Anna Celeste de Rosa, Ciro Chirichella nei panni di Alfonso Scirocco, Gennaro di Maio, nei panni di Giuseppe Galasso, Gerardo Marotta, interpretato da Nicola Terracciano.Applausi e soprattutto tante risate anche per i due esilaranti Mimì e Totore, rispettivamente interpretati da Nicola Napolitano e Antonio Ruggiano.
Riconoscimenti da parte del pubblico per tutti gli eccellenti protagonisti di questa riuscita commedia, dettata letteralmente da quel cuore meridionalista semplice e puro di Fiore Marro.
Antonio Avano