Ferdinando Russo
A egregie cose lai??i??animo accendono lai??i??urne dei fortiai??i??
Napoli 30 ottobre 2014
Prendendo spunto da questo sublime verso foscoliano, vorrei sollecitare tutti i miei concittadini che la pensano come me, a recarsi nei prossimi 1 e 2 novembre, nel cosiddetto recinto degli Uomini Illustri del Cimitero ai???Nuovoai??? di Napoli: troveranno qui (e sono i piA?) sacelli, steli e loculi che contengono le ossa di coloro che devono la propria ai???grandezzaai??? solamente aai??i?? ai???meritiai??? risorgimentali. Non A? per questi defunti, perA?, che invito a visitare quel sito, ma per rendere il dovuto omaggio al ai???nostroai??? poeta, a Ferdinando Russo, il cui monumento funebre si erge superbo, nella sua fattura di pietra grigia.
Colui che considero il piA? grande cantore partenopeo, oltre ad unai??i??infinita produzione poetica e letteraria, compose due mirabili poemetti su quel Regno che fu: ai???O Luciano dai??i?? ai???o Re e ai???O suldato ai???e Gaeta. Due capolavori che, quando furono pubblicati, suscitarono unai??i??incontenibile ondata di nostalgico entusiasmo, tanto che lai??i??autore, accusato di ai???apologia borbonicaai???, dovette subire anche un processo. Ad oltre mezzo secolo dalla fine del Regno delle Due Sicilie, quei due carmi furono come un sasso lanciato nellai??i??acqua cheta dello stagno dellai??i??apparente rassegnazione al dominio sabaudo dando forse, proprio da allora, il via ad un revisionismo storico sempre piA? manifesto. Per la loro intensitAi??, inoltre, quei versi struggenti, difficilmente riescono a far trattenere lacrime di commozione – di commozione vera – a chi li legge.
PerciA?, da anni, nellai??i??annuale celebrazione dei defunti, deponendo un fiore sulla Sua tomba, vado ad onorare Chi espresse il meglio della nostra lingua e dei nostri sentimenti e sono orgoglioso di farlo. Come spero lo sia pure chi farAi?? altrettanto dopo aver letto queste mie parole.