Napoli, 29 settembre 2019
di Lucia Di Mauro
Andrò, qui, ad illustrare il programma della serata di sabato 5 ottobre, prima giornata del Raduno CDS 2019.
In primis è prevista la presentazione di tre lavori bibliografici:
Il prosieguo della serata si svolgerà con la riflessione dell’avvocato Franco De Angelis, abilmente declinata in dieci punti “roccaforte”, dai quali chiunque voglia iniziare un dialogo con il meridionalismo duosiciliano non può prescindere.
Ecco, di seguito, quanto suggerisce alla nostra discussione il De Angelis.
I DIECI COMANDAMENTI DEL SUD
Premesso che una nazione democratica come gli Stati Uniti d’ America, dopo la cruenta e devastante guerra civile tra gli Unionisti del nord e i Confederati del Sud, abbia voluto pacifica la nazione Americana onorando i caduti di ambo le parti, lasciando che i Confederati vinti continuassero ad esibire pubblicamente le proprie bandiere, a raccontare le proprie battaglie e la loro storia, senza nessun ammonimento da parte dell’autorità federali, In Italia invece si è preferito tacitare questo periodo storico derublicandolo ad una semplice annessione, impedendo di fatto qualsiasi manifestazione pubblica ed esibizione di simboli e bandiere del Regno delle due Sicilie.
Pertanto, come premesso,chiunque, politico, partito, movimento o Istituzione si voglia sedere con noi identitari intorno un tavolo per ragioni meramente elettorali, deve dimostrare di rispettare e far
riconoscere a tutti i livelli polito/ istituzionale, i seguenti punti:
1. Riconoscere ufficialmente il Regno delle Due Sicilie, quale territorio facente parte dell’Italia.
2. Riconoscere la sua storia iniziata nel 1130 d.c. con la nascita del Regno di Sicilia per opera del
normanno Ruggero II, e terminata il 20 marzo 1861, con la reggenza di Francesco II di Borbone.
Un territorio e i suoi confini che malgrado l’avvicendarsi delle Corone Europee, quali, Normanni,
Svevi, Angioini, Aragonesi, Asburgo e infine i Borbone, rimasero piu’ o meno gli stessi per 731
anni, da cui è scaturita una vocazione naturale all’ europeismo.
3. Riconoscere ed autorizzare l’esibizione di simboli, bandiere, ricorrenze storiche e i Reggenti
legate al periodo sopra detto.
4. Riscrivere la Storia dell’ invasione da parte dei Piemontesi/Francesi, attingendo dalla bibliografia
di scrittori e storici del Sud.
5. Inserire testi scolastici che abbiano rivisitato la storia dell’invasione.
6. Riconoscere la figura di S.A.R. Carlo di Borbone, quale erede del Regno della dinastia dei
Borbone.
7. Onorare il Sacrario, in tutte le ricorrenze nazionali ufficialmente riconosciute, di Francesco II di
Borbone, quale ultimo Sovrano del Regno delle Due Sicilie.
8. Ultimo ma non meno importante, le scuse ufficiali del Presidente di turno della Repubblica
Italiana.
9. Considerare le regioni del SUD come una macro regione.
10. Ridefinire culturalmente, storicamente e geograficamente,come atto identitario, gli Antichi
Confini che fino al 20 marzo 1861 distinguevano il Regno delle Due Sicilie dallo Stato Pontificio.
Dulcis in fundo ci sarà il momento degli interventi personali e della discussione
In un contesto epocale dove la ricerca del consenso, dei numeri esponenziali, della quantità privilegia l’impatto emotivo e superficiale alle questioni trattate, Comitati Due Sicilie si propone con piccole, permettetemi il termine, “perle” di qualità, nella certezza che proprio nella qualità potremo dissotterrare e ricreare radici d’identità.
Lucia Di Mauro
(segretario nazionale CDS)