Boicottiamo questa guida – l’offesa di Feltrinelli contro Napoili e Caserta
Di Fiore Marro
Caserta 23 agosto 2018
La Guida Feltrinelli offende Napoli e Caserta, il mio invito a tutti è ovvimente quello di boicottare attraverso email di protesta da inviare a ufficio.stampa@feltrinelli.it ; webticket.feltrinelli@soluzionimediacom.com ; commerciale@feltrinelli.it .
Diverse le segnalazioni di una guida turistica per “Italia del Sud e isole” (Edizioni Feltrinelli): il testo, a cura di tali Martin Dunford e Natasha Foges, è veramente sconcertante quando illustra Caserta, Napoli e zone limitrofe con dichiarazioni ai limiti del “razzismo” e che risultano anche dannose per le zone descritte (inviteremo i responsabili di Comuni e siti a intervenire). “Pochi i visitatori che si dirigono nell’entroterra nel territorio a Nord di Napoli… Una distesa di sobborghi poco entusiasmanti… quasi del tutto dominato dalla camorra e a volte chiamato ‘triangolo della morte’… Attraversatelo senza fermarvi e raggiungete Caserta… La Reggia è l’unica attrazione di una città per il resto anonima… La Reggia è una struttura piuttosto monotona… qualche mobile in stile Impero, moda importata dalla Francia… tra i ritratti quello del tarchiato Francesco I”.
Gennaro De Crescenzo presidente del Movimento Neoborbonico invita a scrivere alla casa editrice in merito alla Guida Feltrinelli : “allora, ricordandovi di seguire i suoi consigli quando la troverete negli scaffali delle librerie (“CONTINUATE SENZA FERMARVI”):
1) tutte le città a Nord di Napoli sono “degrado, camorra e pericoli”. E è così (solo per fare qualche esempio) anche per Acerra (patria di Pulcinella, origini preistoriche, storia romana, i Normanni, il castello, gli scavi di Suessula), Giugliano (patria di Giambattista Basile, i palazzi nobili, la chiesa di Santa Sofia), Maddaloni (dagli Osci a Calatia, il meraviglioso Acquedotto Carolino), Aversa (con le sue origini normanne, la cattedrale di San Paolo, le chiese di Santa Maria a Piazza o quella di San Francesco, le mura, il seminario, i castelli)…
2) la Reggia di Caserta, riconosciuta universalmente come una delle meraviglie del pianeta (tranne che per chi non l’ha mai visitata o l’ha visitata con i paraocchi della prevenzione e del disprezzo) è “monotona”, i Borbone che ce l’hanno lasciata “sono tarchiati” e lo stile è “copiato” dalla Francia…
3) A Caserta non c’è nulla da vedere (neanche il meraviglioso Belvedere di San Leucio o il meraviglioso borgo Medioevale di Casertavecchia). “
CONCLUSIONI: invitiamo tutti voi a inviare alle caselle di posta indicate una mail preannunciando il boicottaggio della guida “EASY ROUGH GUIDE, FELTRINELLI, ITALIA DEL SUD E ISOLE” presso librerie, acquirenti e su tutti i nostri gruppi e siti (diverse centinaia di migliaia di contatti) fino a quando il testo non sarà rettificato con le dovute scuse.
In tempi non sospetti l’avvocato Gianluca Bozzelli, militante di Insorgenza Civilie lanciò una protesta in tema di “sputtananapoli”: “Un oltraggio gratuito e becero “luogocomunismo” italiano contro Napoli ed i Napolitani, dalla guida “Napoli e dintorni” del Touring Club Italiano leggiamo (ed. 2005 pag.15 “Le ragioni di una visita” di Leonardo Di Mauro): Ora è indubbio che malgrado Napoli non sia la capitale amministrativa o ‘morale’, ne sia al centro delle più importanti aree produttive del Paese, molti dei tratti che caratterizzano, in Italia e all’estero, l’immagine dell’italianità vi trovano origine. L’italiano estroverso, chiassoso, canterino, intraprendente, truffatore e seduttore, bruno negli occhi e nei capelli, il suonatore di mandolino, il danzatore di tarantella, l’inventore della pizza, il mangiatore di maccheroni, l’amante del dolce far niente. Visitare Napoli, conoscerla, dovrebbe quindi servire non tanto a guardarsi uno specchio, che tale non è, quanto a capire quel che di ‘napoletano’ fa ormai parte del del Dna di ogni italiano o è nelle lenti con cui gli stranieri ci guardano. Dati che devono essere profondamente radicati se il gondoliere veneziano in un celebre film di Lubitsch canta O sole mio e soprattutto – ed è ancora più grave – se tuttora e costretto a cantarla al turista d’oltreoceano”. Napoletano truffatore ed avvezzo al dolce far niente, gondoliere veneziano costretto ( e la cosa appare grave all’autore) a cantare O sole mio? Grazie sig. Di Mauro, grazie Touring Club Italiano, grazie Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali che (si legge nelle gerenze) tramite l’Istituto Centrale per il Restauro “ha attribuito alla collana del Touring Club Italiano la valenza di repertorio dei beni culturali esposti in Italia, per la conoscenza unica sulla consistenza, qualità e localizzazione del patrimonio storico artistico del nostro paese. Grazie per aver ricordato e per ricordare ogni giorno alle migliaia e decine di migliaia di lettori della guida del Touring, italiani e stranieri, che paese razzista e giammai unito che è l’Italia. Ora i napoletani hanno un motivo in più per non sentirsi italiani, per non gioire delle gioie (davvero poche) degli altri italiani, per fischiare l’inno, per non ascoltare i discorsi dei presidenti vari, per sentirsi solo fieramente Napoletani. Per fuggire, appena possibile, da uno Stato che parte dal presupposto che ogni cittadino nato in quella città in quella area sia un truffatore, un menefreghista, nullafacente, salvo prova (spesso molto complicata) del contrario.” ufficio.stampa@feltrinelli.it ; webticket.feltrinelli@soluzionimediacom.com ; commerciale@feltrinelli.it