I tempi attuali sono forieri di molteplici crisi: crisi della politica, della rappresentativitAi??, delle strutture sociali, dellai??i??uomo. In questa ai???fessura della grande muragliaai??? vi sono possibilitAi?? inusitate di intervento per forze anticonformiste che devono attrezzarsi alla bisogna, per questo urge un dibattito che faccia uscire dalle secche del nichilismo lai??i??ambiente identitario e gli dia la possibilitAi?? di rappresentare una forza autentica e storicamente esistente. Questi appunti servono a lanciare uno spunto di riflessione generale su una impostazione nuova della nostra area, che deve porre le basi di concetti e strategie operative prima che il vento della storia passi oltre.
Mentre il mondo va verso la mondializzazione, quel sistema complesso di omologazione dei popoli e di strapotere di una finanza apatride (senza patria), nel vecchio continente affiorano empiti di resistenza mai domata. Dalle Fiandre alla Corsica, dalla Bretagna allai??i??Irlanda del Nord non si A? affievolito il desiderio di libertAi?? dei popoli. In Scozia esiste nuovamente dopo secoli un parlamento autonomo, mentre nuovi ed antichi stati sono risorti nella Marca Orientale dalla Lituania allai??i??Estonia senza dimenticare la ex Jugoslavia. La centralizzazione giacobina, antesignana dellai??i??Europa burocratica e mercantile A? certamente forte, capace di produrre consensi e attuare coercizioni (vedi il mandato di cattura europeo). Il grande mercato dellai??i??unione europea sta strangolando con i suoi meccanismi perversi lai??i??Italia meridionale, il totalitarismo economicista bruxellese A? una vera piovra per le terre del mediterraneo, soprattutto in mancanza di una classe dirigente capace di tutelare i nostri diritti ed interessi. Una battaglia identitaria per il Sud non puA? esimersi dallai??i??essere attuale, dal proporsi come realistica ed allo stesso tempo ancorata ai suoi miti originari. Le ai???affermazioniai??? storiche vanno considerate un mezzo importante per cementare lai??i??unitAi?? culturale ed etnica della gente del meridione ma allo stesso tempo occorre proiettarsi in una dimensione attuale con un chiaro quadro politico del momento. Il Sud deve individuare le ragioni della sua crisi ma soprattutto i suoi ostacoli ed i suoi nemici attuali oltre che quelli ai???storiciai???. La prospettiva politica, e per essa intendiamo la grande politica, deve essere ancora formulata da un movimento che deve uscire dalle secche del provincialismo e del settarismo. Cai??i??A? un mondo in movimento dove anche i popoli hanno trovato le loro linee di azione, basti pensare al grande successo dei movimenti non ai???allineatiai??? che hanno rappresentato la voce dellai??i??altra Europa con tanti seggi al parlamento europeo. Una via difficile quella che si prospetta che deve partire dallai??i??umiltAi?? del giorno per giorno, con lai??i??essere presenti in tutti i modi possibili nelle province del nostro territorio, partendo dagli spazi aperti della crisi politica, intervenendo su temi importanti come lai??i??economia, la crisi sociale, i rapporti internazionali . Il movimento identitario ha grandi chances in questai??i??epoca della crisi, dove le ragioni astratte sono venute meno ma nulla succede a caso, le potenzialitAi?? di una affermazione riposano tutte nelle braccia degli uomini e prima ancora nella loro mente.
IdentitAi?? significa non solo prospettazione delle radici di un popolo ma anche e prima ancora affermazione di un movimento realistico cosciente di se e della sua forza, concreto, capace di muoversi come un pesce nellai??i??acqua nei quartieri e nelle cittAi??, che abbia lai??i??ambizione di parlare allai??i??Italia ed allai??i??Europa di oggi sui piccoli e grandi temi del momento. Esistono classi e ceti abbandonati dai governi e dalle forze politiche egemoni, piccoli commercianti, artigiani ma anche industriali di settore, agricoltori. Gente alla ricerca di una voce contro lo strapotere del mercato globalizzante. Un esempio vicinissimo A? quello degli industriali del settore calzaturiero minacciati o meglio sovrastati dalla concorrenza cinese. Ma anche i piccoli agricoltori massacrati dai tecnocrati comunitari, senza dimenticare i nuovi lazzari della disoccupazione metropolitana. Per questo bisogna costruire una struttura agile ma inossidabile, in cui gli orpelli cadano e restino le nude essenzialitAi??. Occorre essere cauti come serpenti e candidi come colombe per avvicinarsi al nostro popolo derelitto, dalle campagne alla metropoli napoletana ma certamente se perderemo tempo a discettare del sesso degli angeli o di fazioni fantasmagoriche non avremo risultati. Primo passo A? quindi affermare la propria identitAi?? di movimento senza torcicolli storici ma con radici ben salde. In questo senso non si deve rimanere nellai??i?? ultrarevisionismo ne A? necessario imitare il sinistrismo per poter agire nel campo politico ma occorre trovare una via autonoma che si agganci alle realtAi?? sociali non perdendo di vista le tradizioni autentiche del nostro popolo. Le parole dai??i??ordine sono comunitarismo, identitAi??., tradizione, solidarietAi??. Su questi principi si puA? edificare una struttura credibile e seria.
Costagliola Pasquale