Un caffè con Povia
Intervista a Povia per il giornale “Roma”
Napoli 6 aprile 2017
Rimbombano ancora forti gli echi di Gaeta, dove Giuseppe Povia ha fatto la parte del leone, con le sue canzoni controcorrenti e con la sua “smisurata preghiera” , Al Sud, un brano che fa bene al cuore di tutti quelli che sono innamorati delle Due Sicilie. Bravo guaglione Povia, faccia pulita, aurea indistinguibile, iato di gentilezza e armonia, una rarità nel mondo della musica, una fortuna per chi lotta per un sud migliore, averlo affianco. Ormai è risaputo che a ogni concerto suo la bandiera gigliata sventola maestosa e che sul palco a fine serata il saluto a Garibaldi ( Chitemmuort’ Garib’a’) non manca mai. Artista non convenzionale, in tempi remoti avrebbe di sicuro rischiato la vita come menestrello e cantore di verità. Nuovo Contrordine Mondiale è il titolo della sua ultima fatica musicale, il cantautore vincitore di Sanremo 2006 di frequente al centro di polemiche per le sue idee ed il coraggio di dire sempre quello che pensa senza peli sulla lingua, ma chi è Povia?
D – Cosa ti ha spinto a raccogliere un testimone così scomodo, cantare anche le ragioni del sud?
Perché studiando e scoprendo che l’unione monetaria europea equivale a Nord-Europa che preleva da Sud – Europa, ho pensato di dare un occhio a cosa successe con l’Unità d’Italia. Quindi mi è venuta la curiosità per intuito, poi mi sono reso conto che molti revisionisti archivisti storici ci stavano (e ci stanno) lavorando da decenni sulla questione meridionale che oggi chiamo anche questione euromeridiopea.
D – Arriverà mai il giorno che vedremo i ricchi cedere parte della loro economia e quindi della loro ricchezza ai meno abbienti?
Dipende dalla consapevolezza di un popolo. Comunque credo che siano gli stessi potenti un giorno a fare piccole marce indietro e lasciare un po’ di ricchezza ai popoli. Giusto quando le economie saranno più depresse della gente stessa.
D – Le tue genesi sono pugliesi, cosa riscontri delle tue origini nella vita di tutti i giorni?
Bo, se la domanda è personale, mi sento molto caldo e accogliente di carattere. Se la domanda è generale, stessa risposta.
D Andare controcorrente costa, quanto hai pagato come artista e come uomo tutto ciò?
Bè vieni un po’ lasciato da parte nell’indifferenza dell’ambiente musicale ma la libertà è più importante e poi un giorno sono sicuro che farò un altro grande successo ;D
D- La scelta di schierati con il nostro sud ( quello che si batte per le Due Sicilie) ed il voler raccontare la vera storia, quella dei briganti, dei soldati sbandati di Francischiello, degli emigranti, ti sta ripagando ?
Certo! La gente, le piazze, la maggioranza mi vuole bene. Questo i grandi media lo sanno, ecco perché mi tengono lontano.
D – Hai scelto la via dell’impegno sociale nelle tue canzoni, passando però da argomenti più generali, come quello dei gay, del signoraggio, a temi con una maggiore caratterizzazione “politica”. Come e perché è avvenuto questo passaggio?
Per caso. Mi appassiono ai temi se quando li seguo, li leggo o li ascolto, mi catturano nei primi 5 minuti. Il Signoraggio è una bufala in uno stato a moneta sovrana. Consiglio questo blog di Paolo Barnard che spiega bene il malinteso. http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=225
D – La tua vicinanza al neoborbonismo è stato anche per noi un toccasana, ti rendi conto del “guaio che hai combinato”?
Il guaio lo combinano quelli che negano questa tragedia del Sud.
D – Ti abbiamo sentito cantare, a Gaeta, in occasione della Commemorazione della Caduta del Regno delle Due Sicilie, ‘O Rre di Luigi Magni, serberai altre sorprese così in futuro?
Si penso proprio di si..!