La memoria storica di un popolo è importante, così come vi sono molti modi di cancellarla, vi sono anche modi ben precisi per farla radicare in profondità e nell’inconscio di tutti gli appartenenti a una nazione. E’ infatti a questo scopo che le vie e le piazze di un paese sono intitolate a personaggi ben definiti che la storia, troppo spesso scritta dai vincitori, ha elevato a eroi e martiri. Se questi eroi siano “abusivi” nei fatti, non sempre ci è dato saperlo; ma qualora risultasse certo, è bene lottare per riscrivere la storia e portare alla luce ciò che è stato tenuto nascosto. Ci sono libri che vanno riscritti, coscienze che vanno svegliate e nomi che vanno cambiati nelle strade e nelle piazze. Perchè la riscoperta della verità storica e delle proprie radici comincia anche da qui. A tal proposito è senza dubbio coraggioso e apprezzabile l’impegno del consigliere comunale del Nuovo Psi, Raffaele Marino, della città di Aversa, il quale ha inviato una nota al sindaco, Giuseppe Sagliocco, dove chiede di intitolare strade e parchi pubblici a personaggi storici discendenti della dinastia dei Borbone.
Marino spiega infatti : “Considerato il rilievo storico che la dinastia regnante borbonica ha avuto, nel periodo che va dagli inizi del XVIII secolo fino ad oltre la metà del XIX secolo, nella storia della Nostra Città e di tutto ciò che è stato il ‘Regno delle due Sicilie’ e il successivo avvento del brigantaggio, ho chiesto all’Amministrazione comunale di intestare tutte le nuove strade, piazze e parchi a personaggi storici discendenti dalla suddetta dinastia, quali Carlo III di Borbone, Ferdinando IV di Borbone, Francesco II di Borbone, Ferdinando II di Borbone, Gioacchino Murat, il generale Caracciolo ed altri”.
Poi di seguito aggiunge: “Ho chiesto che almeno una strada sia intitolata al generale dei briganti Carmine Crocco, il quale difese (secondo recenti fonti storiche) quelli che erano gli interessi dell’Antico Regno delle due Sicilie dalle mire usurpatrici dei Savoia che intendevano prosciugare il patrimonio artistico, culturale ed economico del nostro Sud, sacrificando la vita per il suo nobile credo”.
Non possiamo sapere se il Sindaco della città di Aversa accetterà di prendere in considerazione tale richiesta, certo è che se ciò accadesse, sarebbe un segnale importante che qualcosa nelle coscienze sta cambiando e che forse ora ci sono più orecchie disposte ad ascoltare una campana diversa, quella che può renderci fieri di essere ciò che siamo e che può portarci davvero sulla strada di un miglioramento dal punto di vista sociale e sociologico.