Sempre piA? spesso si sente parlare del museo Lombroso di Torino, dove un certoCesare Ezechiele Lombroso, fregiandosi del titolo di studioso, fece dei calchi con le teste di molti uomini della nostra terra, morti per difendere la loro terra e i loro ideali; egli voleva dimostrare che studiando la conformazione di un cranio si puA? dedurre se l’elemento in questione fosse o meno un delinquente. Tra gli sfortunati i cui resti ancora giacciono in quel luogo d’orrore senza aver mai ricevuto una degna sepoltura, anche i resti di Giuseppe Villella, che A? stato condannato dagli studi dell’ “esperto” a essere un brigante ma che risulterebbe invece incensurato dai documenti recentemente rinvenuti. CosAi?? in quel posto, innanzi a tale viltAi?? il clamore A? lai??i??unica arma che possiamo adottare: Fate tornare a casa la creatura che peregrina nellai??i??esilio. Lai??i??esilio di cui parlo, nello specifico A? quello dei resti di un nostro sventurato conterraneo; Giuseppe Villella.
Quindi non basta indignarsi, serve anche lottare e protestare perchAi?? anche egli come figlio di Dio possa avere la sua giusta tregua, il suo legittimo riposo.
La potenza di questi uomini del male rende quasi debole ogni veritAi??, anche questa di cui ci occupiamo; si A? ottenuto un riconoscimento processuale, una conquista legale inaspettata e insperata eppure la giustizia non vince e Villella, il nostro caro, sfortunato, oltraggiato figlio, ancora non ha giustizia e nemmeno misericordia; perde e perdiamo ancora nonostante una sentenza giudiziaria.
Lai??i??anima di un uomo rimane inginocchiata innanzi a tanta superbia e a tanta violenza.
Unai??i??onda di indignazione spero possa arrivare alta, un grido assordante contro le orde di mercanti di storia, di dignitAi??, di decoro; mi auguro che ritorni in noi lo stesso orgoglio di Lepanto, di Bitonto, di Gaeta, contro le stesse schiere di eretici di oggi.
Liberiamo Giuseppe Villella, A? il nostro sangue che lo chiede, A? la nostra storia che lo reclama, A? il futuro dignitoso di un popolo che lo pretende.
Un popolo A? credibile quando si mostra e questo A? il momento; un solo, unico blocco, senza personalismi, senza Padrini e senza orticelli, solo la voce forte, unica delle Due Sicilie: Restituiteci nostro fratello!
Abbiamo permesso al Disordine di condurre le nostre vite da 150 anni e siamo arrivati alla massima espressione del nulla. Ora A? tempo di tornare alle origini e dobbiamo iniziare anche da questa iniziativa, dalla restituzione dei resti del nostro Villella; A? tempo di tornare ad essere di nuovo Noi; cominciamo da questo episodio che pare quasi insignificante, banale, che ritengo sia invece la natura stessa di ciA? che siamo, nonostante sia sospinta dai disordini dellai??i??uomo, dalle irruente conflagrazioni delle forze fisiche, la nostra reazione al torto, al sopruso, alla violenza A? sempre uguale e fedele a se stessa.
Mi auguro che queste parole possano servire assieme a tutte le altre che hanno riguardato Villella e la battaglia per fare si che si possa chiudere questa squallida storia piemontese, nulla chiediamo di impossibile, solo il giusto ritorno.
Questo Noi vogliamo!
Questo comporterebbe anche la fine di siffatto decadimento, che ha come centro del mondo oggi solo il danaro e non lai??i??uomo, liberate Villella come segno di rinnovata rettificazione morale, dimostrate al mondo che esistono ancora uomini capaci di sacrificarsi, vivere, lottare per un ideale superiore.
In questo secolo in cui chi hanno insegnato di vivere solo per sAi?? stessi, occorre che migliaia di uomini della nostra Terra reagiscano a questa forma di vita e rivitalizzino un ideale comune: disposti a sostenere questa causa e ad affrontare tutti i sacrifici che servono per ottenere ciA? che il diritto ci ha giAi?? concesso.
Io ci sono.
Forza e onore
Fiore Marro
Articolo tratto da “Il Giornale del Sud” nov. 2012
5 Comments
giovanni 2012-12-13 17:10
E’sconfortante! Il solo pensiero che i resti di un corpo restino nel museo, danno la nausea alle persone miti e civilissime quali gli abitanti del gloriosa Sud.
Restitueno il corpo, il museo non guadagnerebbe più quel pugno di euro, penso sia la massoneria la causa di tutti i nostri mali e delle nostre situazioni non certo felici.
Torino è stata sempre la città covo della massoneria e della massoneria dei soldi. Il dio denaro si è impossessato pure del Vaticano, il quale dovrebbe interessarsi, a mio avviso, a dare una dignitosa sepoltura.
Aretusa 2012-12-13 15:13
Anche Alfredo Niceforo (siciliano), a suo tempo, ha propugnato e difeso le tesi di Lombroso; oggi uno scienziato meridionale non lo farebbe di certo. Perchè lo abbia fatto, non mi riesce proprio di comprenderlo, ma lo fece. Purtroppo i primi detrattori del Sud sono proprio alcuni meridionali, “colonizzati” anche nell’anima. Pensate a quanti, in Sicilia (realtà sudista che conosco meglio), tifano per squadre di calcio nel Nord… e tanti saluti al Palermo ed al Catania!
fiore marro 2012-12-11 18:07
Voglio ricordare, quale prova della veridicità della dottrina di Lombroso, la seguente notizia storica:
“Dopo la morte di Cesare Lombroso, il suo corpo fu sottoposto ad autopsia. In base ai risultati di essa, si disse che Cesare Lombroso sarebbe stato da ritenere, secondo le sue stesse teorie, “affetto da cretinismo perpetuo”.
E pensare che chi difende il 150° anniversario del 1861 lo ritiene un genio. ,
saluti, Salvatore Bafurno
Gaetano Nino Aliment 2012-12-11 15:33
Per il non brigante Viooella io ci sono e inorridisco al solo pensiero che un uomo come Lombroso abbia potuto fregiarsi del titolo di “scienziato”. Ma si sa, alla fine dell’Ottocento, il progresso reclamava tutto anche le vite di bambini che lavoravano nelle miniere. E questo alla faccia del presunto Romanticismo. Nino Alimenti
bukhis 2012-12-11 14:34
Qualunque libertà è sempre stata pagata con un pò di sangue. Chi studia la storia dovrebbe saperlo. Nessun diritto ci viene regalato.
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