di Luca Longo Vicepresidente nazionale Comitati Due Sicilie
Roma 2 aprile 2015
<< In Italia il sistema dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni delle regioni a statuto ordinario non riduce ma accresce il divario tra ricchi e poveri: in base aAi?? simulazioni SVIMEZ sugli schemi proposti da Luca Antonini e Piero Giarda, nel 2013 ai comuni del Centro-Nord A? stato trasferito rispettivamente il 25% e quasi il 300% in piA? del fabbisogno teorico standard,mentre ai comuni meridionali A? arrivato soltanto il 53,5% di quanto ipotizzato. A? quanto emerge dallo studio ai???La finanza dei Comuni nel disegno di legge di stabilitAi?? 2015 e i principi della Costituzioneai??? di Federico Pica e Fabrizio Greggi pubblicato sulla ai???Rivista economica del Mezzogiornoai???, trimestrale della SVIMEZ diretto da Riccardo Padovani.
Trasferimenti ai???sperequativiai???: con lo ai???schema Antoniniai??? ai comuni del Sud solo il 54% del fabbisogno standard, al Centro-Nord +25% ai??i?? In base allo ai???schema Antoniniai???, nel 2013, per garantire un livello standard di servizi in tutti i comuni italiani, avendo come benchmark i comuni veneti, occorrerebbero 591 euro pro capite. Nel 2013 perA? ogni cittadino del Centro-Nord ha versato nelle casse del suo comune di residenza 428 euro e ogni cittadino del Mezzogiorno 184 euro in meno, cioAi?? 244 euro. Di conseguenza, in base allo ai???schema Antoniniai???, per raggiungere i 591 euro pro capite lo Stato avrebbe dovuto trasferire per ogni cittadino 163 euro al Centro-Nord e 347 euro al Sud.
In realtAi??, nel Centro-Nord nel 2013 sono stati erogati 203 euro pro capite, il 25% in piA? del dovuto, mentre al Sud solo 187, cioA? soltanto il 54% di quanto ipotizzato. Tutto questo con forti differenze regionali: in Emilia Romagna, ad esempio, anzichAi?? 141 euro pro capite ne sono arrivati 228, il 62% in piA? del fabbisogno standard, e lo stesso nel Lazio (269 euro invece dei 168 dovuti, +60%). Fra le altre regioni del Centro-Nord, mentre Piemonte e Veneto ottengono allai??i??incirca quanto dovuto, Liguria e Toscana incassano il 10% in piA? (rispettivamente 220 euro anzichAi?? 200 e 199 euro invece di 181) e la Lombardia il 48% in piA? (171 euro invece di 115). Non raggiungerebbero la quota standard soltanto Umbria (211 euro su 261) e Marche (156 euro invece di 228, oltre il 30% in meno).
Situazione decisamente peggiore nel Mezzogiorno. Tranne infatti lai??i??Abruzzo, che con 305 euro pro capite su 276 ottiene il 10% in piA? di quanto dovuto, va male per le altre regioni meridionali: con 233 euro trasferiti su 346 la Basilicata incassa solo il 67% di quanto dovuto, seguita dal Molise (185 euro su 309, pari a -40%). Trasferimenti dimezzati anche per la Calabria (184 euro trasferiti su 361) e la Puglia (179 euro su 353). La Campania, con soli 162 euro pro capite trasferiti ottiene il 65% in meno di quanto sarebbe necessario per coprire il fabbisogno, cioA? 356 euro.
La SVIMEZ: ritrovare il significato effettivo dellai??i??articolo 119 della Costituzione ai??i?? Come recita lai??i??articolo 119 comma 3 della Costituzione, lo Stato istituisce un Fondo perequativo per i territori con minore capacitAi?? fiscale per abitante, con la funzione di compensare, con i trasferimenti, la minor capacitAi?? fiscale delle aree piA? svantaggiate del Paese, sia al Nord che al Sud. Nella realtAi??, si legge nello studio, come i dati del Ministero dellai??i??Economia e delle Finanze relativi al 2013, gli ultimi disponibili, dimostrano, i trasferimenti effettivi contraddicono lai??i??impianto costituzionale, in quanto non correggono la distorsione del sistema e sono ai???sperequativiai???: chi ha bisogno di piA? continua a ricevere di meno e viceversa. >>
Solita morale da 154 anni a questa parte. Se il Sud non si dAi?? un’autonomia, non uscirAi?? mai da questa situazione…
Luca Longo