THEODULE EMILE DE CHRISTEN
Il nostro 17 marzo lo dedichiamo a chi ha reso onore alle Due Sicilie
Autore di un diario che ripercorre le tappe della sua prigionia nelle carceri piemontesi, ci lascia un documento importante del periodo risorgimentale, una visione storica vista dalla parte di chi si opponeva all”egemonia dei liberalmassoni, annientatori della tradizione e del cattolicesimo.
Scrive: ”Come soldato condussi alla pugna e qualche volta alla vittoria dei bravi contadini degli Abruzzi; come prigioniero passai lunghe ore nelle segrete. Ciò che mi fu dato di operare, ciò che mi è stato giocoforza soffrire, non era mio compito di ripetere, ma alcuni miei amici hanno domandato queste confidenze, e per corrispondere alle loro preghiere le feci di pubblica ragione.
Vinto oggi, non avrò pè i miei vincitori amare parole, ma, un giorno noi ci ritroveremo faccia a faccia; poichè conservando in fondo all’anima tutte le mie convinzioni, attendo con fede l”ora della giustizia”.
Cattolico, legittimista, antimassone, nell”aprile 1860 si recò a Roma per schierarsi a difesa del Papa. Pochi mesi dopo,decise di raggiungere Francesco II di Borbone, che era costretto a lasciare Napoli ed organizzare l”ultima difesa del regno a Gaeta, per offrirsi volontario.
Condusse un’ eroica campagna negli Abruzzi e nel territorio confinante lo Stato Pontificio. A Bauco con 400 uomini sconfisse l”esercito piemontese, comandato da DeSonnaz, dieci volte più numeroso.
Nel settembre del 1861 fu arrestato a Napoli, dove si era recato per appoggiare la resistenza borbonica. Arrestato, scontò più di due anni di carcere e di lavori forzati, trascorrendo la sua prigionia nelle carceri di S. Maria Apparente, il bagno penale di Nisida, il forte di S. Elmo e la prigione di Gavi in Piemonte. Liberato nel dicembre del 1863 appena un mese dopo era a Roma per riprendere la lotta.
Ma il governo di Torino riuscì ad espellerlo.
La figura romantica del colonnello alsaziano si colloca tra le molte dei legittimisti stranieri che si posero al servizio di Francesco II, durante e dopo l”eroica resistenza di Gaeta. Costoro rappresentano una pagina inedita ed ancora tutta da scoprire della nostra storia.
de Christen è il combattente disinteressato e fedele che snuda la spada al solo scopo di difendere e servire la causa in cui crede. Giovane ed entusiasta, è sempre in prima linea e non si da mai per vinto.
Ma de Christen, grazie a Dio, non vedrà mai il suo mondo definitivamente sconfitto, perchè il 20 novembre del 1870 a soli trentacinque anni muore.
Scrive di lui l”amico Henri de Valori: ”La prova fu lunga e dolorosa,una amicizia devota e cristiana ha addolcito le sue sofferenze e la sua ultima ora. Se il cristiano si rassegnava, il soldato si ribellava alla malattia, all”eco del cannone che risuonava laddove egli non poteva essere presente.
Alcune migliaia di volontari non attendevano altro che un suo comando, un segno del vincitore di Bauco per accorrere sotto la sua bandiera””.
Emile de Christen, un uomo, un soldato una spada al servizio delle Due Sicilie.
Biografia a cura di Fiore Marro