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Di questa crisi che sembra non voler finire mai abbiamo parlato con Fiore Marro (foto), imprenditore casertano che opera nel campo della fornitura di marmo per gli ampliamenti cimiteriali. Un settore che non dovrebbe mai conoscere crisi, per ovvi motivi, ma battute a parte anche in questo campo la situazione non A? delle migliori: ai???Sono anni, per esempio, che non si riesce piA? ad assumere un nuovo collaboratore, un semplice dipendente perchAi?? non ci sono le opportunitAi?? economiche per poter prendere in carico nuove persone. Manca il denaro liquido, quello che fa circolare il lavoro anche perchAi?? le persone sono terrorizzate da questa ondata di tasse e di controlli e quindi preferiscono attendere tempi migliori per operare. Questo porta naturalmente ad una paralisi totale per lai??i??imprenditoria, una paralisi senza sbocchiai???.
Fiore Marro A? anche il presidente nazionale dei Comitati delle due Sicilie, un ruolo che gli permette di avere un palcoscenico privilegiato sullai??i??intero Mezzogiorno: ai???Sono in attivitAi?? dal 1983, momenti bui se ne sono visti, ma a differenza di adesso, cai??i??erano prospettive positive, si investiva nel mattone, oggi super tassato, cai??i??era la consapevolezza che i sacrifici avrebbero portato in futuro dei sicuri benefici e quella dose di tranquillitAi?? economica, che spingeva appunto alla spesa. Oggi non si scorge nulla di positivo e questa A? la vera preoccupazioneai???.
E la situazione Campana? Qual A? lo stato della nostra regione?
ai???Il disagio comincia ad essere insofferenza, perchAi?? se pensiamo a ciA? che ci circonda in Campania come artigianato, turismo, agricoltura, beni naturali A? inspiegabile ciA? che accade. Dobbiamo invertire la rotta, riprenderci il destino, diventare coraggiosi, al di lAi?? di uno Stato patrigno, al di lAi?? della malavita. Noi dobbiamo rialzarci. Uniamoci in cooperative, in aggregazioni costituite, facciamoci le nostre assicurazioni, le nostre agenzie di credito, usiamo una moneta interna nostra, ma non solo in Campania bensAi?? in tutto il Sud, in quella benedetta idea di macro regione che tanto agogno. Mettiamo una sorta di dazio doganale, facciamo in modo che vengano esaltati ancora di piA? i nostri prodotti. Uniamo le peculiaritAi?? territoriali e facciamone una fonte di benessere, tipo i porti, o le raffinerie tra la Puglia e la Sicilia, il petrolio lucano, mettiamo assieme tutto ciA? senza ordini dallai??i??alto perA?, altrimenti non ce ne usciamo piA? da questo vortice che ci attanaglia da 150 anniai???.
Qual A? stata la risposta a questa crisi da parte delle classi dirigenti?
ai???La classe dirigente politica ha fallito, in maniera totale e irreversibile, un politico, un dirigente degno di questo nome avrebbe dovuto non dico immaginare ma almeno prevedere che ci sarebbero stati dei cambiamenti, un modo diverso di vivere, una frontiera nuovaai??i??. Abbiamo la fortuna di essere situati geograficamente in un punto strategico del mondo, abbracciamo il Mediterraneo, i paesi dellai??i??Est e la mitteleuropa, invece di inseguire fabbrichette tosco-padane, dovevamo strutturarci in servizi, in accoglienza, potevamo facilmente risultare il salotto buono del mondo, senza troppi sforzi. Dobbiamo riprenderci la terra, che A? stata per secoli fonte di vita della nostra gente, intensificare il settore agro alimentare ma non a chiacchiere, mi domando come A? possibile che un morso di terra come la regione Emilia-Romagna possa soddisfare una intera nazione mentre noi che siamo stati da sempre Terra di Lavoro non solo a Caserta e provincia ma in tutto il Mezzogiorno, non riusciamo a diventare leader in un settore che A? di nostra assoluta competenza? Se ciA? si continua a perpetrare le colpe sono da attribuire non al contadino o allai??i??imprenditore terriero ma a chi dovrebbe salvaguardarli per mandato politico. Tutto ciA? non si A? scorto neanche come idea da parte di nessun dirigente nAi?? di destra nAi?? di sinistra, quindi sarebbe il caso di cambiare davvero queste classi inefficienti e inefficaci che stanno tra lai??i??altro spingendo la popolazione a rincorrere populismi che non hanno mai prodotto nulla di buono, da Garibaldi a Mussolini a Berlusconi a Grillo, ai??i?? io ai??i?? speriamo che me la cavoai???.
Quali sono le prospettive che Fiore Marro auspica come imprenditore e come presidente del Cds?
ai???Come riporta uno spunto di Luca Longo (vicepresidente nazionale dei Cds): dobbiamo pretendere statuti speciali regionali o addirittura, come da sempre asserisco io, ottenere la macro regione, quella che era un tempo Due Sicilie cosAi?? da riscuotere lai??i??imposta concernente la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti e impianti locali delle imprese industriali e commerciali che hanno la sede centrale fuori del nostro territorio . Come noto il terzo comma dellai??i??art. 116 della Costituzione prevede che ai???ulteriori forme e condizioni particolari di autonomiaai???, analoghe a quelle delle Regioni a statuto speciale, possano essere attribuite ad altre Regioni italiane. Pertanto, a mio parere, un soggetto politico autoctono ma non settario potrebbe farsi promotore di unai??i??iniziativa che chieda allo Stato italiano di attribuire, in considerazione della gravissima situazione socioeconomica, anche alle Regioni meridionali, fuse in una Macroregione a Statuto speciale, forme e condizioni particolari di autonomia simili a quelle ora consentite alle Regioni Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Valle dai??i??Aostaai???.
1 Comment
Fiore conosce la mia sincera stima che ripongo in Lui.
Come sa che gli riconosco grandi dovuti meriti.
Ma mi piange il cuore quando non dice che questa crisi è dovuta all’euro, una moneta straniera che prendiamo in prestito dalle mani di banchieri privati, in sostituzione di una moneta nostra distato, e su questa paghiamo ingenti interessi. Interessi che con il tempo già si sono mangiati tutto il capitale prestatoci.
Esattamente come la lira che ci diedero con l’unità d’Italia.
Fiore Marro grande storico dovrebbe quindi sapere che due furono i motivi prevalenti di una democrazia liberista quale quella inglese che operava per conto delle grandi lobby e dei banchieri usurai per l’eliminazione di un pericoloso concorrente sui mari. Era la nostra flotta borbonica (terza al mondo ed in forte crescita), non imperialista, strumento delle nostre esportazioni anche tecnologiche e dei prodotti dell terra e dell’emissione monetaria. Prodotti ottenuti nel rispetto umano di una sana gestione della rivoluzione industriale, a differenza dell’Inghilterra stessa che partita per prima mai aveva trattato i suoi lavoratori in modo umano.
Queste sono cose che vanno dette da noi in particolar modo perchè noi ne siamo stati le prime vittime. E dovremmo essere già stati i primi ma non siamo neanche tra gli ultimi.
Mi scuso con Fiore sperando che condivida questa mia tesi e che in una prossima intervista possa essere più completo.
Un caro saluto a Fiore ed a quanti mi leggeranno.
Due link molto esplicativi.
Uno sull’euro, moneta debito eterno e l’altro sul risorgimento visto dall’angolazione della emissione monetaria e del profitto.
http://www.slideshare.net/guestdf8633/signoraggio-euro-schiavi-debito-pubblico-euro-banche-centrali-prodi-berlusconi-presentation-885799
http://pocobello.blogspot.it/2010/03/perche-non-festeggio-i-150-anni-di.html