Importante rivista di storia torna su Lombroso.
Di Cosimo de Gioia
Bari 1 novembre 2022
L’autorevole rivista di Storia “Focus Storia” è tornata recentemente a interessarsi del maggiore “scienziato” del Risorgimento: Cesare Lombroso.
Con riferimento alla solenne lapide funeraria a lui dedicata, scrive: «Mai lapide fu così smentita dalla Storia. Cesare Lombroso, che in vita fu considerato il più grande luminare del suo tempo, non scoprì affatto il segreto della pellagra, né del delitto, né del genio.
Lombroso collezionò – oltre a un’enorme quantità di inutili “reperti scientifici” – una serie impressionante di cantonate. Contribuendo ad alimentare pregiudizi diffusi, alcuni dei quali ancora oggi non del tutto scomparsi.
Oggi è il più importante esempio storico di quello che la scienza non è, o non dovrebbe essere. Lo sapevi?»
La Rivista è stata coraggiosa perché nonostante le palesi oscenità affermate da questo personaggio della storia recente, molti sono stati gli interventi di frequentatori del social, in favore del “grande scienziato”: «Lombroso ai suoi tempi è stato un grande scienziato; non lo si può giudicare alla luce delle superiori conoscenze attuali; lungo è l’elenco degli errori di tanti riconosciuti geni della scienza; la scienza procede per errori e correzioni successive verso il progresso del sapere; eccetera, eccetera».
Invero Lombroso non rappresenta un caso storico di clamoroso errore commesso dalla scienza. No. Lombroso rappresenta una situazione ordinaria valida in tutti i tempi, anche oggi.
Gli scienziati e gli pseudoscienziati sono sempre esistiti.
È il potere politico che decide chi mettere sul piedistallo.
Mentre i Tolomei d’Egitto, per rappresentare la propria potenza, offrirono al mondo la Geometria, affidando la direzione della Biblioteca di Alessandria a Euclide, il Savoia si distinse per gli incarichi “scientifici” affidati ad un enorme incompetente per affermare, sulla base di (improbabili) tratti somatici, l’inferiorità della “razza meridionale” abitante i territori appena conquistati.
Considerate che Euclide ha operato molti secoli prima di Galilei, Lombroso alcuni secoli dopo Galilei. Lombroso è ingiustificabile.
A Torino c’è ancora ed è funzionante, il museo dedicato a Lombroso; sono visitabili le teste tagliate a “briganti meridionali”, utilizzate per i suoi esperimenti. È famoso l’episodio di quel visitatore infuriato che tra quelle teste riconobbe un suo antenato.
Nonostante le proteste, non lo vogliono chiudere: per molti italiani, Lombroso non è una vergogna, è uno scienziato che ha sbagliato qualcosina, poi corretta grazie all’evoluzione del sapere.
No, il sapere a quell’epoca era già evoluto: vi erano già stati Galilei, l’illuminismo … senza parlare dei numerosi primati scientifici del Regno Due Sicilie.
Lombroso, una competenza pre-babilonese al servizio di un obiettivo diabolico (purtroppo) ben riuscito.
Cosimo de Gioia, CDS Bari