INAUGURAZIONE UFFICIALE DELLA SEDE NAPOLETANA DELLA FONDAZIONE FRANCESCO II DI BORBONE
Di Fiore Marro
Caserta 21 febbraio 2018
Il nostro carissimo e indimenticabile don Massimo Cuofano, socio promotore e fondatore della nostra “Fondazione Francesco II di Borbone”, nutriva da sempre nel suo cuore, così generoso e buono, il desiderio di portare la sede della Fondazione nella cara città di Napoli, esordia in un comunicato don Luciano Rotolo, cofondatore della Fondazione stessa.
Un desiderio motivato dal fatto che Napoli non solo è l’antica capitale del Regno delle Due Sicilie ma è la città dove Francesco II ha vissuto i suoi natali, la sua giovinezza felice, la sua breve e feconda esperienza di governo e dove, dal 1984, riposa in pace nelle Tombe Reali Borboniche della Basilica di S. Chiara.
Inoltre se Arco è una località legata all’esilio e alla morte del caro Re, Napoli è il simbolo della sua vitalità e dei suoi legami con il popolo delle Due Sicilie.
Questo desiderio riuscì finalmente a realizzarlo pochi mesi prima di concludere il suo cammino terreno. Infatti don Massimo aveva ottenuto una disponibilità in tal senso da parte della Confraternita Internazionale di Volontariato dei Cavalieri Templari Cristiani POVERI CAVALIERI DI CRISTO, nella persona del loro Gran Priore Internazionale frà Massimo Maria Civale (che è anche Delegato della Fondazione per Napoli).
Questi a Napoli custodiscono la cappella di “Santa Maria Coeli e San Gennaro” (di proprietà della Real Cappella del Museo di San Gennaro) e, con il senso della generosità e dell’ospitalità che da sempre li contraddistingue, immediatamente acconsentirono a porre in questo luogo sacro, da loro recentemente restaurato, l’immagine su quadro di S.M. Francesco II e, conseguentemente, a porre lì una delle sedi principali della Fondazione.
Per questo motivo don Massimo, pieno di quella gioia ed entusiasmo che lo connotava, aveva provveduto anche a riportare con ostentato orgoglio, sugli ultimi pieghevoli da lui fatti stampare, la dicitura: “Sedi principali in Arco (TN) e in Napoli, nella Chiesa Santa Maria Coeli e San Gennaro a vico Molo alle Due Porte”.
Purtroppo la morte gli ha impedito di poter inaugurare concretamente questa sede da lui tanto auspicata e, adesso, tocca a noi farlo anche nel suo nome e nella sua memoria.
Il pregevole quadro con l’immagine di S.M il Re Francesco II di Borbone è stato realizzato su interessamento del nostro Socio Consiliare Giuseppe Cerchia, che lo ha fatto elaborare da una rara foto originale in suo possesso. Questo quadro, che verrà solennemente collocato nella chiesa sede della Fondazione, sarà sicuramente un richiamo e un incentivo non solo a far conoscere la figura del caro Re ma, ci si augura, anche a far accrescere la sua fama di santità tra il popolo dei credenti.
Annunciamo con gioia, quindi, che Domenica 25 febbraio 2018 a partire dalle ore 10.00, si svolgerà la cerimonia di inaugurazione e di apertura ufficiale della Sede Principale Napoletana della Fondazione Francesco II che, naturalmente, sarà intitolata al nostro caro don Massimo.
Il programma della manifestazione prevede i seguenti momenti:
ore 10:00 Parrocchia S. M. delle Grazie, celebrazione della S. Messa officiata da don Orlando Barba, Parroco di S. M. delle Grazie e concelebrata da don Luciano Rotolo, Socio Fondatore della Fondazione Francesco II.
ore 11:00 corteo con il quadro di S.M. Francesco II, Re del Regno delle Due Sicilie, scortato dal Drappello Militare Borbonico e dai Poveri Cavalieri di Cristo “Templari”;
ore 11:30 Benedizione del quadro del Re nella chiesa di S.M. Coeli e S. Gennaro e intitolazione della sede napoletana della Fondazione a don Massimo Cuofano.
Tutti gli amici e simpatizzanti della Fondazione sono invitati a intervenire.
NOTIZIE SULLA CHIESA DI S.M. COELI E SAN GENNARO di NAPOLI
Santa Maria Porta Coeli e San Gennaro. Nome lungo per una cappella piccina arrampicata ai fianchi dell’Arenella. in un borgo di campagna che i napoletani, dal 1300 in poi, elessero a luogo di ristoro per il corpo e per la mente. Era il minuscolo borgo delle due porte all’Arenella, che esiste ancora e conserva intatto il fascino della sua storia. In cima a via Cattaneo c’è uno slargo sul quale affacciano ancora le due antiche porte, che poi sono solo due archi piccolini. Attraversando quello di sinistra si entrava nel vico delle fate che oggi si chiama più pomposamente «Arco San Domenico», quello di destra invece portava al vico Molo alle due porte che conserva lo stesso nome: «molo» perché affacciava direttamente sul mare di Napoli.
La chiesa l’aveva fatta costruire una nobildonna della famiglia di Pozzuoli dei «Di Costanzo». Donna Isabella che trascorreva lunghi periodi nella casa di famiglia in collina, aveva scoperto che per ascoltare la messa i campagnoli della zona si incamminavano in percorsi lunghissimi e tortuosi. Così fece costruire la cappella con il principale scopo di rendere meno complicata la vita della gente del posto. Divenne, quella cappella, anche il luogo di sepoltura della famiglia Di Costanzo. Poi col passare degli anni e con la crescita della città il borgo non fu più isolato e la necessità di avere quella chiesetta fu meno impellente.
Attualmente è aperta ai fedeli, inoltre i membri dei Poveri Cavalieri di Cristo di Napoli , offrono il servizio di un banco alimentari e pasti caldi per i più bisognosi e varie iniziative culturale, storiche e di volontariato.