Sotto la continua minaccia di un temporale, qualche giorno fa abbiamo ricordato tra le mura del forte di Fenestrelle quanti caddero nei campi di prigionia piemontesi pur di mantenere fede al giuramento fatto al legittimo sovrano (che sia stato Francesco, Leopoldo, Francesco Giuseppe o il papa), noi eravamo lAi?? per i nostri militi napoletani e un pensiero venne rivolto da molti di noi anche agli altri.
Questo momento della rimembranza, divenuto ormai appuntamento fisso, A? costantemente osteggiato da chi, per amor di parte o per contraddizione verso il nostro operato, nega che i fatti siano avvenuti.
L’ultima accusa che ci viene contestata A? relativa ai numeri, nel mio precedente scritto sulla commemorazione avevo detto ai???Che siano stati 10, 100, 1000, 10000, 100000 poco importa, li non avrebbero dovuto esserciai???, frase riportata dal presidente nella sua disquisizione al forte.
In base a questa frase si ergono dal fronte opposto delle affermazioni a dir poco farneticanti, ai???i meridionalisti cominciano a far cadere la menzogna Fenestrelleai???, niente di piA? falso, il motivo di quell’affermazione A? che nessuno si A? preso la briga di segnare sul diario del campo ai???oggi abbiamo terminato x prigionieriai??? oppure definire con precisione il numero degli internati (non interessava a nessuno a quel tempo, l’importante era toglierli dalle scatole).
Chi ci conosce sa che sopra ogni cosa per noi A? importante la veritAi??, siamo consapevoli infatti che a Fenestrelle, San Maurizio Canavese, Milano, Alessandria e in altri luoghi sono stati detenuti i cosiddetti ai???prigionieri di guerraai??? napoletani, molti di essi morirono a causa delle condizioni estreme della reclusione e, vista anche la poca considerazione che si aveva dei vivi, le salme venivano in qualche modo ai???eliminateai???.
Noi dei Comitati delle Due Sicilie non abbiamo mai dichiarato il numero esatto delle vittime, sappiamo che alcune di esse vennero registrate nel librarum mortuorum della cappella, ma gli altri nominativi?
Non lo sapremo mai, l’unica certezza A? che di migliaia di uomini deportati solo in pochi fecero ritorno, degli altri nemmeno una croce ne segna il ricordo.
Queste cose ormai sono risapute, non intendo tediarvi troppo ma ai??i??… voglio lanciare un messaggio a quell’ascaro che si nasconde nelle file del meridionalismo, quella quinta colonna neo-giacobina infiltrata nei ranghi ufficiali delle associazioni, io quando scrivo o partecipo, pongo la firma col mio ai???vero nomeai???, tu invece ti nascondi dietro quello di una bagascia giacobina messinese che col suo operato da incompetente artigliere riuscAi?? a colpire, come suo unico bersaglio, le abitazioni civili nei pressi del porto della cittAi?? causando vittime innocenti.
Tu, ascaro servo della controreazione e degenere figlio di Ruggero Settimo abbi almeno la decenza di mostrare il tuo volto, se vuoi discutere devi farlo nei modi e nelle modalitAi?? degni di essere umano, ma dimenticavo, TU NON LO SEI.
Vincenzo Tortorella