27 dicembre 1894: lai??i??ultimo sovrano delle Due Sicilie si congeda dalla scena del mondo in punta di piedi, con lo stesso stile sobrio e dignitoso con cui aveva vissuto. Nel suo testamento, Francesco II di Borbone aveva scritto: ai???Ringrazio tutti coloro che mi hanno fatto del bene, perdono a coloro che mi hanno fatto del male e domando scusa a coloro ai quali ho in qualche modo nuociutoai???.Ai??
L’ultimo nostro re A? una figura che continua ad affascinare molti tra coloro che si avvicinano alla storia del nostro Regno. Divenuto re a soli 23 anni, quando era ancora un ragazzo giovane, si trovA? invischiato in un disegno che congiurava contro il suo casato e contro la stessa cultura che aveva fatto fiorire per secoli il Regno delle Due Sicilie. Dopo essere uscito con grande dignitAi?? dal palcoscenico politico di quegli anni, e senza portare con sA? nulla delle ricchezze di famiglia, se non quel poco che bastava a ripagare i cittadini di Gaeta per i danni e le perdite subiti durante l’assedio, si ritira a vita privata e muore in un piccolo e anonimo paesino.
LaAi??Discussione di Napoli,Ai??nel riportarne la notizia, commentava: ai???Con lai??i??anima serena dellai??i??uomo giusto, con gli occhi estaticamente rivolti alla visione di quel sereno cielo che lo vide nascere, A? morto il Re adorato, alle porte dellai??i??Italia, in un modesto albergo, situato in una regione non sua…ai???.
Matilde Serao, in un articolo apparso sulAi??MattinoAi??del 29 dicembre, scrisse: ai???Giammai principe sopportA? le avversitAi?? della fortuna con la fermezza silenziosa e la dignitAi?? di Francesco II. Detronizzato, impoverito, restato senza patria, egli ha piegato la sua testa sotto la bufera e la sua rassegnazione ha assunto un carattere di muto eroismo. Galantuomo come uomo e gentiluomo come principe ecco il ritratto di Don Francesco di Borboneai???.
I Comitati Due Sicilie, nella speranza che l’ultimo dei nostri re abbia giAi?? raggiunto la pace, come ogni anno fanno dire una messa in suffragio della sua anima, quindi anche quest’anno la messa si terrAi?? il 27 dicembre alle ore 17.30 presso la Chiesa del Buon Pastore in Caserta.
I CDS ringraziano il vicepresidente nazionale Giuseppe Simonetta per avere allestito e voluto fortemente anche per quest’anno Ai??la Santa Messa all’ultimo vero Re del popolo delle province duosiciliane.
Siete tutti invitati ringraziando tutti coloro che interverranno.
Chiara Foti coordinatore giovanile CDS
3 Comments
Ottimo artico e bel ricordo cara Sig.na Foti. Come da un pò di anni a questa parte, il 27 dicembre è per noi una ricorrenza ormai consolidata, un modo di ritrovarci insieme e un modo per ricordare l’ultimo nostro Re di Napoli.
Ricordo tanti amici l’ultima volta che venni a Napoli per questa occasone e pur non essendo un credente, entrai in quella piccola chiesa imbandierata con le nostre bandiere e volsi un pensiero e una muta preghiera a quel piccolo grande Re, senza gloria alle spalle, ma con tanto onore nei giorni a venire.
Non ricordo il nome del paese, non molto lontano da S. Nicola la Strada, nè la chiesa, Fiore certamente lo ricorderà.
Fu un momento che, a distanza di qualche anno, è ancora vivo in me.
Poi tutti insieme andammo per la solita pizza, dopo la cerimonia, contenti di riunirci a scherzare e a ricordare.
Ma poi?
Non potremmo, in nome di quel Re che ricordiamo, rialzare la testa, chiedendo dignità, lavoro e rispetto per quella nostra patria villipesa, offesa, derubata e dimenticata?
Ecco, io vorrei, insieme al ricordo di quel Re, il 27 dicembre, ritrovare lo spirito combattivo dei nostri avi, senza dover più abbassare la testa.
Non ci sarò quest’anno, ma sarò con voi mentalmente, ed anche se non prego più, dirò una preghiera per quel Re e un pensiero e un abbraccio per tutti voi!
Pino de Gennaro
Caro Pino era a San Nicola La Strada.
Franco Saccone
21:06 (12 ore fa)
a me
E’ stato un grande Re e il suo esempio deve guidare la nostra azione. FRANCO SACCONE