Abbiamo chiesto a Fiore Marro, presidente nazionale dei Comitati Due Sicilie, una sua opinione in merito alla diffusione dei gruppi e dei movimenti impegnati a recuperare la memoria storica del Mezzogiorno pre-unitario offrendo una lettura storica “non convenzionale” del Risorgimento. Il movimento guidato da Marro è radicato in tutto il territorio nazionale e, grazie alla rete degli emigati, pure all’estero. Anche a Borgia è attivo un gruppo “neoborbonico” che si è recentemente reso promotore di alcune iniziative di approfondimento storico coinvolgendo, tra gli altri, proprio Fiore Marro.
La prima domanda nasce spontanea: che cosa è questo Comitato e di cosa si interessa?
“E’ un movimento di opinione non politico che tende a mettere insiemele persone di buon senso che amano il proprio territorio per dare voce efuturo al sud e per il sud. Non si tratta di qualcosa di nostalgico: il nostro Sud è rimasto unito per oltre settecento anni prima dell’avvento Savoiardo, noi non vogliamo tornare indietro ma almeno chiarire il ruolo importante giocato dal nostro Sud nell’unità d’Italia e per dare una precisa connotazione geografica oltre che storica. Pensi che da alcuni documenti storici risulta chiaramente che l’unità d’Italia è costata più al Sud che al nord. Infatti, al momento dell’unificazione dell’Italia su 668 milioni di lire, rappresentante l’intero capitale circolante, il sud ha contribuito con una quota di ben 443 milioni. L’Italia è stata fatta con i soldi del Sud. I Comitati delle Due Sicilie intendono dare voce a tutti i meridionali intenzionati a uscire dallo stato di minorità in cui si trovano da troppo tempo, promuovendo la riscoperta della nostra gloriosa storia, della nostra identità e della nostra cultura, senza cui non potremo mai sperare di tornare a riprenderci la dignità, il posto e il ruolo che ci competono. Il nostro obiettivo è far sì che le Regioni e la popolazione un tempo costituenti il Regno delle Due Sicilie acquistino, all’interno dello Stato italiano, unitario e repubblicano, quella considerazione e quella dignità che finora, complici interessati maneggi di certa parte del Paese, non hanno mai avuto”.
Ma come è nata in Fiore Marro questa passione per la storia borbonica?
“Come tutte le passioni è nata un po’ per caso, attraverso la lettura di un libricino che mi è capitato tra le mani un po’ di anni fa; poi uno studio e una ricerca più approfondita mi ha fatto conoscere tanti appassionati di questo periodo storico fino a diventare oggi il presidente nazionale di questo movimento”.
Ha pubblicato anche qualche libro sull’argomento ?
“Si, ho pubblicato un primo libro qualche annetto fa dal titolo : “Un’anima divisa in due” e il primo agosto 2011 è uscito il secondo volume dal titolo “La fine dei vinti”, che è la storia processuale di quattro briganti, uno dei quali un ex commissario di polizia borbonica, Giovanni D’Avanzo, incarcerato dai Savoia per essere stato troppo ligio al dovere nel suo lavoro di Commissario di Polizia”.
Il suo movimento, che ha la sede nazionale a Caserta, è attivo in Calabria?
“Devo dire che i CDS sono presenti su quasi tutto il territorio regionale. Nuclei di attivisti operano con grande impegno nel reggino, nel lametino e nel vibonese. Apprezzo molto anche l’attività profusa dai delegati di Vallefiorita e dal gruppo di Borgia che, pur non essendo organico ai CDS collabora proficuamente con noi nel progetto di rilancio del Sud”.
Crede davvero che nella situazione attuale per il Sud ci sia ancora una speranza?
“Poche speranze… Forse l’unica possibilità è una grande rivoluzione culturale per creare una classe dirigente che nel futuro possa portarci fuori dall’attuale pantano. Un’utopia? Chissà! Se volessimo chiudere questa intervista con un messaggio di speranza per i nostri lettori, potremmo citare una frase che i nostri comitati hanno preso in prestito da Thomas More: “E’ bene dare un poco a tutti che molto a pochi”. Per chi volesse approfondire l’argomento c’è il nostro sito: comitatiduesicilie.it”.
Fonte: http://borgia.weboggi.it/
1 Comment
Seguo con interesse gli articoli del Comitato e di Marro, oltre ad avere contatti epistolari con simpatizzanti. A tutti dico, fino alla noia, che sarebbe interessante stampare un volume nel quale siano riportati documenti ufficiali delle nefandezze perpetrate dai savoiardi e di quanto possedevamo prima dell’unità. Ciò al fine di poter dare ai giovani una esaustiva e valida oltre che documentata lettura. Ho riprodotto molti articoli, consegnati ai giovani,
e questi mi hanno fatto capire che potevano essere di parte, non sapendo io da quali fonte provenivano. Il mio cognome(d’errico ramirez) dice molto e per spiegare alcune piccole cose ho stampato un volumetto che gratuitamente ho regalato. Grazie per avermi letto e buona giornata.