Corriere della Sera
Verzotto A? stato al centro di molti misteri. E ora, a 85 anni, lui che si considera lai??i??ultimo vero democristiano, un doroteo inossidabile, ha scritto un libro di memorie Ai??Dal Veneto alla SiciliaAi??, dove racconta alcuni episodi illuminanti. Nato in provincia di Padova, arrivA? in Sicilia nel 1955, spedito da Fanfani Ai??a mettere ordine nel partitoAi??. Fu alle prese con uno dei casi politici piA? clamorosi, il milazzismo, e cioA? Silvio Milazzo, eletto presidente della Regione col sostegno di Msi, monarchici e comunisti. Verzotto studiA? Ai??la strategia migliore per mandare a casa Milazzo e la sua giuntaAi??. Nelle stanze ovattate dellai??i??hotel delle Palme convinse il barone Majorana ad abbandonare Milazzo con la promessa della presidenza. Venne architettato anche un atto di corruzione, e un comunista ci cascA? accettando 100 milioni di lire. ScoppiA? un putiferio e la strana giunta Milazzo fu spazzata via. Ai??PiA? passa il tempo ai??i?? gli disse Aldo Moro ai??i?? e piA? ammiro i Borboni: governavano le due Sicilie, noi non siamo in grado di governarne unaAi??. I complimenti piA? sorprendenti per la fine di Milazzo, Verzotto, divenuto segretario della Dc siciliana, li ricevette dal boss Lucky Luciano. Gli si avvicinA? nel bar dellai??i??hotel delle Palme. Ai??Parlava di politica mostrando una conoscenza straordinaria di fatti e personaggiAi??.
La morte di Mattei segnA? una svolta nella vita di Verzotto e nella storia dellai??i??Eni. I nuovi dirigenti dellai??i??ente petrolifero erano meno interessati alla Sicilia. Allora la Regione creA? lai??i??Ems, Ente minerario siciliano. Verzotto ne divenne presidente ed entrA? in rotta di collisione con Eni e Montedison che consideravano lai??i??Ems un concorrente pericoloso. Erano i tempi di Eugenio Cefis, il quale inaugurA? una guerra spietata soprattutto quando Verzotto cominciA? a frequentare lai??i??Algeria. Si era messo in testa di costruire un metanodotto fra la costa africana e la Sicilia. Per una strana nemesi storica A? stato proprio lai??i??Eni a riprendere in seguito quel progetto e a realizzarlo. Lai??i??Ems si trovA? al centro di polemiche non solo per la guerra con lai??i??Eni, ma anche per la presenza fra i suoi dipendenti del mafioso Giuseppe Di Cristina, il quale un giorno disse a Verzotto che lui Ai??poteva proteggerloAi??. Glielo disse dopo la scomparsa del giornalista Mauro De Mauro.
Verzotto conosceva bene De Mauro che aveva lavorato per Ai??Il GiornoAi?? di proprietAi?? dellai??i??Eni. Ai??Venne a trovarmi. Voleva sapere tutto sulla morte di Mattei perchAi?? il regista Francesco Rosi progettava di ricavarne un film. Gli indicai due o tre persone alle quali chiedere. Due giorni dopo sparAi??Ai??. Lai??i??Ems finAi?? male. E anche Verzotto. Nel 1975 Dc e Psi si accordarono col Pci al vertice della Regione, primo esperimento di Ai??compromesso storicoAi?? e Ai??Achille Occhetto con i suoi compagni comunisti mi costrinsero alle dimissioniAi??. Quattro giorni dopo Verzotto sfuggAi?? a un tentativo di sequestro. Rimase perA? impigliato in uno degli scandali piA? clamorosi del dopoguerra, i cosiddetti Ai??fondi neriAi??. Enti pubblici e privati avevano depositato ingenti capitali nelle banche di Michele Sindona, il quale garantiva interessi in nero. Quei fondi occulti servivano a finanziare i partiti politici. Lai??i??Ems vantava depositi per 10 miliardi di lire. Per sottrarsi allai??i??arresto, Verzotto riparA? a Parigi. Si prese una condanna, poi condonata, con la motivazione che a incassare i Ai??fondi neriAi?? erano stati i dirigenti dellai??i??Ems, ma lui come presidente non poteva ignorarlo.
Marco Nese
13 maggio 2008