Le statue degli Eroi che cadono già per mano degli uomini semplici.
Di Fiore Marro
Caserta 10 settembre 2017
Intanto l’ex sindaco di Cerreto Sannita, Pasquale Santagata, dedica una strada a Cosimo Giordano, brigante ma che dopo un successivo riesame viene identificato come serio resistente e difensore dei cittadini una volta sudditi del Borbone . Nello stesso momento De Magistris e altri sindaci, cancellano o provano a farlo, il nome di Enrico Cialdini, eroe italiano di un Risorgimento che non appartiene certo ai popoli del meridione, autore della nota rappresaglia contro i civili di Pontelandolfo e Casalduni nel Beneventano, nel 1861, lo stesso anno in cui l’ex capitale del Regno offriva la cittadinanza al generale. E laddove non intervengono le autorità si muove lo spontaneismo trasversale e allora Piazza Garibaldi a Napoli è diventata Piazza della Ferrovia. Corso Garibaldi è stato ribattezzato Corso Ferdinando II Re di Napoli.
Sono molte le amministrazioni comunali, per nostra fortuna, che nel territorio delle Due Sicilie stanno modificato la toponomastica ufficiale. A Fagnano Castello si dedicano vie ai Martiri trucidati da Fumel, a Fragneto Monforte nel beneventano alzano targhe commemorative verso i cittadini massacrati dall’Unità , ad Aversa c’è la piazza a Francesco II, stessa operazione a Castel San Giorgio nel salernitano e a Ciorlano in Terra di Lavoro, Minturno , Civitella del Tronto ricordano e dedicano le vie a Ferdinando II di Borbone Re delle Due Sicilie e sono state inaugurate una via Carlo III di Borbone e una via Francesco e Maria Sofia di Borbone (gli ultimi sovrani delle Due Sicilie). Il comune di San Giorgio a Cremano ha intitolato una piazza ai Martiri di Pietrarsa 6 agosto 1863, lavoratori periti manu militare per avere manifestato per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Furono uccisi dalle pallottole dei bersaglieri italiani e i feriti furono decine. A Ferdinando II A stata eretta una statua a Battipaglia e Venafro, in Molise, ha intitolato una strada a Francesco II. A Caserta, Corso Trieste A stato rinominato Corso Ferdinando II. A Calvizzano la strada che costeggia l’alveo Camaldoli ‘ realizzato dai Borbone è stata anch’essa intitolata a Carlo III, e che meraviglia le statue borboniche che ancora si trovano nei territori del Regno delle due Sicilie, o che sono state ricollocate per esempio a Catania e non solo.
Nel 2017 a Gaeta in febbraio, presso Monte Orlando, dove spicca da sempre il Vessillo delle Due Sicilie si è depositata, la prima pietra, dove sarà eretto un Sacrario che raccoglier i resti dei soldati che morirono per re Francesco nell’assedio con cui l’ultimo monarca si congedò dal Regno (mentre i cannoneggiamenti del maledetto Cialdini infrangevano anche le regole piA umanitarie), resistendo fino al 13 febbraio 1861.
Intanto i movimenti e gli innamorati delle Due Sicilie, sostengono chi promuove il Giorno della memoria’ per le vittime del Risorgimento.
Tutto ciò mentre in altri luoghi, la storia si muove molto più velocemente, come questa faccenda americana del buttar gà le statue del generale Lee & company , storia interessante e complicata, perché interessante e complicato è proprio il senso dell’erigere le statue (prima di buttarle giù). Il tentativo del sindaco di New York di togliere le statue di Colombo. La proposta nasconde una cattiva coscienza collettiva talmente grande rispetto a com’è avvenuta la conquista del continente americano da essere ingestibile a qualunque livello. La statua non basta. Il discorso sul generale Lee è un simbolo diverso. Perché ci sono le statue di Lee? Per ricordare che cosa ? Per essere fieri di cosa? Per includere o escludere chi ? E perché prima non faceva male e adesso si? Sono gli americani a dover rispondere e decidere se trasferire le statue in un museo o se tenerle come testimonianza di una fase storica (che comunque è una guerra civile).
La nostra speranza è scoprire un giorno Piazza della Ferrovia liberata da quel figuro ingombrante che nulla tiene a vedere con Napoli. Partigianeria, direte. Può darsi, ma le statue si possono buttare giù e le piazze devono essere intestate a chi ha fatto non certo a chi ha distrutto presente e futuro di un luogo. Questo tornerà a stabilire valori di quello che siamo stati, ma anche di quello che vogliamo essere.
2 Comments
Cambiare il nome alla Piazza Garibaldi con Ferrovia va anche bene, ma Corso Garibaldi in Ferdinando II non va bene. Noi abbiamo il Corso Vittorio Emanuele che DOVREBBE cambiare in Ferdinando II di Borbone, anche perché fu aperto durante il suo Regno (vedi G. Buttà – I Borboni al cospetto di due secoli). Per Corso Umberto I, o Rettifilo, si può conservare il nome aggiungendo: il distruttore del Pendino e di parte del cuore di Napoli. Bafurno
Ti rispondo semplice, semplice: Hai visto il baccano fatto per la mozione sulla giornata della memoria? Ecco, appunto.