Giovan Luca Von Mechel, costretto suo malgrado da Lanza a cessare le ostilitAi?? a Palermo, fu il comandante che diresse la difesa del Garigliano
Nel 1850 Ferdinando II decise di aggiungere nel esercito napoletano, un corpo scelto di reggimenti svizzeri.
Sulla falsariga dei 12 battaglioni cacciatori indigeni costituAi?? un 13Ai??cacciatori tutto composto da svizzeri.
Il primo comandante fu il tenente colonnello Lombach di Berna e il suo secondo fu il maggiore Von Mechel di Basilea.
Due anni dopo , Von Mechel fu promosso tenente colonnello ed ebbe il comando del battaglione.
Circondato da ottimi ufficiali e soldati portA? il 13Ai?? cacciatori ad un livello di preparazione ottimale.
La sera del 7 luglio 1860, fomentata ad arte da Alessandro Nunziante, ci fu una rivolta del 3Ai?? reggimento svizzero, questo episodio causA? lo scioglimento di tutti i corpi elvetici.
Von Mechel chiese ed ottenne dal re , la costituzione di tre battaglioni simili al 13Ai??, composti da quei militari svizzeri che non vollero abbandonare il regno, i battaglioni furono chiamati ‘reggimenti esteri’.
I primi furono inviati a Nocera per l’ istruzioni mentre il resto fu spedito a Palermo dove combattA? valorosamente alla fine del maggio 1860.
Von Mechel ebbe il compito di incontrare Garibaldi e di impegnarlo in battaglia fuori Palermo, il Nizzardo gli mando a contrastarlo il siciliano Vincenzo Giordano Orsini, un ex ufficiale borbonico, disertore dal 1848, uno dei tanti soldati traditori del regno, a Corleone , il 27 maggio le orde garibaldesche dell’ Orsini furono sbaragliate e sconfitte.
Il 28 maggio, Von Mechel marciA? contro Garibaldi alla volta di Palermo, il giorno seguente Lanza chiedeva una sospensione delle armi all’invasore , Von Mechel perA? nel frattempo aveva disposto i suoi in assento di guerra , in poche ore , con due colonne, travolse i garidaldesi, che furono costretti a rinculare, rimanendo accerchiati e senza via di scampo, ma il generale Lanza fece sospendere l’attacco per motivi di lealtAi?? militare avendo lui chiesto l’armistizio.
Rientrato a Napoli progettA? con il sovrano un piano di guerra che prevedeva lo scontro aperto a Salerno contro le truppe ‘rosse’, la decisione fu modificata ed anche Von Mechel si ridusse dietro al Volturno.
L’indecisione e i temporeggiamenti degli alti ufficiali napoletani causarono a Maddaloni la decisione del Von Mechel di agire da solo, con il risultato disastroso dello scontro di Valle di Maddaloni.
Von Mechel non fidandosi del Ruiz preferAi?? muoversi per proprio conto senza dare seguito al progetto di battaglia stabilito, nonostante il coraggio e la testardaggine del colonnello svizzero, tutto il piano risultA? un fallimento, i nostri dovevano accerchiare i garibaldesi con una azione a tenaglia, ma a combattere furono solo gli uomini a disposizione del Von Mechel, lo scontro durA? otto ore, fra i caduti risultA? anche il figlio primogenito del colonnello svizzero , Carlo, accorso al capezzale il comandante lo abbraccio? per poi salutarlo con le parole ‘Viva il re’.
Il conflitto era oramai perso, Von Mechel continuA? comunque la guerra.
A Cascano,il 26 ottobre, con la sua brigata, ebbe l’ordine di proteggere la ritirata dell’esercito verso il Garigliano.
LasciA? Gaeta il 2 dicembre 1860 per recarsi a Roma dove si occupA? dello scioglimento dei corpi esteri ed al loro rimpatrio.
Da Roma raggiunse poi Basilea dove si stabilAi?? e morAi??