Napoli 1799 a Tra Trono e repubblica, altare e patibolo, Lazzari e giacobini.
Di Fiore Marro
Caserta 9 aprile 2018
Venerdì 27 aprile, alle ore 18,30, presso il Napoli club Cercola Partenopea (Corso Riccardi 245), conferenza storica : NAPOLI 1799, tra trono e repubblica, altare e patibolo, lazzari e giacobini, col la partecipazione del Sindaco di Cercola, Vincenzo Fiengo, introdurrà i lavori Tony Manna (presidente del circolo ospitante), interverranno: la prof.ssa Veronique Autheman (storica francese), il prof. Gennaro De Crescenzo (storico e presidente del Movimento Neoborbonico), Fiore Marro (presidente di Comitati Due Sicilie), Davide Brandi (presidente Ass. I Lazzari).
La volontà e la passione di unire un popolo attraverso il tifo sportivo e la ricerca storica, l’appartenenza identitaria, fondamentale per ridare memoria, orgoglio, riscatto a un popolo pieno di dignità, coraggio, amore e ardore.
A due secoli di distanza la Resistenza borbonica del 1799 rivive una ricostruzione storica anche a Cercola, una Insorgenza non certo passiva, come raccontano i Cattivi Maestri della storiografia italiana; i tentativi dei giacobini di trasformare la società napoletana, sostituendo le croci con gli alberi della Libertà, ebbero la reazione dei lazzari e della plebe di Napoli e delle forti bande sanfediste del cardinale Ruffo, il finale, l’epilogo del bagno di sangue fu il frutto sconsiderato del tradimento e della vigliaccheria dei giacobini: tutto contribuisce a fare di questo breve ma intenso momento un evento unico nella storia di Napoli e dell’intero Mezzogiorno. Emblematica al riguardo anche la notorietà dei personaggi di entrambi i fronti .Da un lato il re Ferdinando IV e l’energica moglie austriaca Maria Carolina, l’ammiraglio Nelson ,l’eroico cardinale condottiero Fabrizio Ruffo, Michele Pezza detto Fra’ Diavolo e gli altri capi massa sanfedisti.
Dall’altro lato il generale Championnet e i traditori napoletani, da Carlo Lauberg a Mario Pagano, da Vincenzo Russo a Donato Cirillo, a Francesco Caracciolo a Ettore Carafa, fino alle due note figure femminili della rivoluzione, la leggera Luisa Sanfelice, alla ex bibliotecaria borbonica Eleonora de Fonseca Pimentel, fino ai tanti altri rivoluzionari, militari, nobili, borghesi, che dall’inizio all’epilogo della vicenda saranno i protagonisti di massacri mai raccontati o raccontati male, episodi di alto tradimento contro uno Stato riconosciuto, raccontare e resistere per riabilitare le figure dei Baccher, e dei tanti resistenti borbonici che meritano ora e sempre onori e lodi.
Ecco il motivo di un evento, come quello che si terrà appunto a Cercola presso il Club Napoli Cercola Partenopea, perchè “la storia non è sempre come ce la raccontano”, ha scritto Pino Aprile e mai come nel caso del 1799 ha ragione. Da oltre due secoli prevale (nelle scuole come nelle accademie come nei nomi di strade e di piazze) la retorica del 1799 tutta di parte francese e giacobina. Mai come nel 1799, invece, il racconto deve essere finalmente diverso: da una parte i napoletani/meridionali (cristiani, duosiciliani, borbonici, sanfedisti), dall’altra invasori e traditori di Napoli e del Regno di Napoli. E i secondi massacrarono i primi e i primi furono comunque degli eroi… Ecco perchè ne parliamo a Cercola il 27 aprile… Memoria, orgoglio e riscatto, anche per il 1799 e anche a Cercola…