Mi capita di leggere talvolta sui gruppi meridionalisti commenti, intolleranti, arroganti e perfino offensivi nei confronti dellai??i??altro ai??i?? qualunque cosa sia lai??i??altro ai??i?? una idea, una minoranza, un punto di vista, una opinione; cosAi?? non facciamo un buon servizio al Sud e alle Due Sicilie e rendiamo pure una cattiva immagine di noi stessi.
Questi eccessi lasciamoli agli altri; ormai lai??i??intolleranza, lai??i??invettiva, lai??i??insulto A? prassi comune e consolidata e fiorisce sulla bocca di politici, comici, gentildonne e compagnia cantante, un motivo in piA? per essere diversi, per distinguerci.
Se veramente vogliamo porci come interlocutori seri ed affidabili, – di chi? direte .. beh degli uomini e delle donne del sud, della gente del sud che vuole rivendicare la propria storia negata e, se possibile riprendere un cammino interrotto 151 anni fa – dobbiamo comprendere che A? sul confronto delle idee,  nel rispetto reciproco, che si costruiscono le societAi?? e lo sviluppo delle nazioni.
Troppo spesso A? la pancia, che si A? proclamata testa, a dettare le regole, dimenticando che esiste una vera testa che ha il compito di pensare e delle mani che devono lavorare, altrimenti si corre il rischio di non aver nulla da dare a questa benedetta pancia per farla sopravvivere.
ai??? Amma scassAi?? ! ai??? pare un valoroso grido di guerra e invece A? una gran minchiata; non dobbiamo scassare niente, dobbiamo costruire di piA? e meglio e migliorare quello che cai??i??A?, se A? necessario, e chiamare i migliori e i piA? capaci e immaginare il domani altrimenti il domani ci coglierAi?? impreparati ed indifesi.
Una volta era tutto piA? semplice, cai??i??era un Re e se questo Re era saggio e lungimirante la nazione andava avanti e fioriva e per fare le strade, le industrie, le ferrovie non si facevano referendum, bastava lai??i??ordine del Re e si facevano; oggi tutti vogliono parlare, spesso a sproposito e senza sapere e si fanno portare per mano da generali, senza testa pure loro, come in quella vecchia cartolina francese del 1860.
Spero che questa nostra piazza virtuale: fb, la rete, i siti, alcuni davvero pregevoli, siano davvero un luogo dove crescere tutti, nel confronto civile, nel rispetto reciproco, nella ricerca di quello sviluppo di cui abbiamo bisogno per riprendere il cammino e fare risorgere il nostro Sud.
Carlangelo ScillamAi?? ChiarandAi??


