Eai??i?? arrivata accompagnata dall’esercito borbonico, annunciata dai colpi di carabina esplosi nell’aria, ed ha allestito il proprio accampamento, pronta a far valere il diritto alla libertAi?? contro ogni forma di oppressione. Eai??i?? la ai???Brigantessa per amoreai??i?? Michelina Di Cesare alla quale lai??i??Associazione Fontevecchia di Spoltore ha dedicato lai??i??evento ai???Notti della Briganteai??i??, una rievocazione storica con compagnie e gruppi in costume dai??i??epoca, provenienti da ogni parte dai??i??Italia, rievocazione che nella giornate di venerdAi?? 2 e sabato 3 agosto ha visto la presenza di circa 1500 persone, presso il Borgo Case Troiano di Spoltore, in provincia di Pescara, e che, tra canti popolari e momenti teatrali, andrAi?? avanti sino all’alba di domani con il giuramento del brigante preparato all’interno dellai??i??accampamento stesso. “Si tratta di un evento unico nel suo genere – ha ricordato il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa – che si candida a diventare punto di riferimento nel territorio provinciale e regionale per gli appassionati di storia e del tema del brigantaggio post unitario. Michelina Di Cesare Ai?? una figura importantissima nel panorama del brigantaggio femminile, componente della banda Guerra, una delle piA? famose, Ai?? morta tra torture e sevizie a soli 27 anni ed ha anche subito l’onta di un processo farsa postumo”. A notti della Brigante partecipano ben 16 associazioni provenienti da Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Lazio, Molise e Sardegna: regioni dove il fenomeno del brigantaggio Ai?? stato particolarmente diffuso come reazione all’unificazione del Regno delle Due Sicilie a nascente regno sabaudo oltre al professor Francesco Stoppa e alla Lilt che ha dato il patrocinio etico. ai???Lai??i??evento ai??i?? ha spiegato Luciano Troiano, Presidente dellai??i??Associazione Fontevecchia ai??i?? A? partito con lai??i??apertura della chiesa della Santissima TrinitAi?? e la celebrazione della Santa Messa officiata da Padre Pino Piva della parrocchia dei Gesuiti, peraltro in partenza da Pescaraai???. Subito dopo A? sceso dallai??i??accampamento lai??i??esercito dei Briganti annunciati dallai??i??esplosione dei colpi di carabina per ai???avvisare il villaggio dellai??i??arrivo della brigantessa Michelina Di Cesare ai??i?? hanno spiegato i responsabili dellai??i??Associazione Fontevecchia -, la cui figura A? poi stata narrata da Fulvio D’Amore, con i Briganti del Cartore,che ha presentato il volume ai???Michelina Di Cesare, brigantessa per amoreai??i??, facendo registrare un vivace scambio di battute con la professoressa Maria Concetta Nicolai, unai??i??autoritAi?? riconosciuta nello studio del brigantaggio. Inaugurata inoltre la mostra dei lavori sui costumi briganteschi con una serie di opere realizzate dal maestro Antonio Matarazzo assieme alle straordinarie ceramiche di Andrea Nembi realizzate appositamente per lai??i??evento. La serata A? stata animata dallo spettacolo teatrale sulla Brigante e dallai??i??esibizione del Coro Santai??i??Andrea che ha ricevuto anche una targa di riconoscimento dallai??i??Associazione Fontevecchia, Asi e Comitati Due Sicilie Abruzzo. A mezzanotte accensione del fuoco presso lai??i??accampamento dei Briganti e dellai??i??esercito Borbonico e Giuramento dei nuovi Briganti con il bacio del pugnale e della sciabolaai???. Lai??i??iniziativa A? proseguita sabato con la Santa Messa celebrata da Padre Guglielmo Alimonti, la conferenza del professor Francesco Stoppa sul bisnonno brigante, l’esibizione dei gruppi in costumi d’epoca assieme agli amici briganti di Santu Jagu provenienti da Ittireddu (Sassari) e lai??i??inaugurazione dellai??i??unico monumento dedicato alla brigantessa piA? celebre della storia, un’opera realizzata dal maestro Igor Cascella.
Luciano Troiano, coordinatore CDS per il Comune di Pescara e per la Provincia di Pescara
In realtà, mentre un nutrito pubblico di persone interessate all’argomento stava ascoltando la relazione del ricercatore e saggista Fulvio D’Amore (con ausilio di PowerPoint), la signora Nicolai rumoreggiava, cercando di impedire al sottoscritto di illustrare le vicende della brigantessa Michelina Di Cesare. Tanto è vero che la relazione è stata interrotta più volte dalla signora che facendo volare la sedia esclamava: lei non sa chi sono io!
Pessima, quindi, dal mio punto di vista, l’organizzazione della manifestazione (piuttosto mangereccia che storica), che ha impedito di esprimere un libero pensiero ad un ricercatore chiamato appositamente senza nemmeno essere stato rimborsato dalle spese del viaggio da Avezzano fino a Spoltore. Indicativo è il grado di cultura espresso dalle maestranze, considerando che si sono venduti solo due libri!
Da Cds Abruzzo riceviamo e pubblichiamo:
1) 1.500 presenze nelle due serate;
2) posa ed inaugurazione del primo monumento in Italia e nel Regno in onore di Michelina Di Cesare realizzato dal M° Igor Cascella;
3) inaugurazione dell’omonimo largo con targa in ceramica artigianale del M° Andrea Nembi
4) 18 associazioni coinvolte provenienti da: Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Molise, Lazio, Abruzzo e, per la prima volta, Sardegna ospitate a spese dell’organizzazione che ha fornito vitto e alloggio così come fatto con il prof. D’Amore e il suo staff;
5) ricostruzione fedele dell’accampamento dei Reali Tiragliatori del regio Esercito Borbonico (solo loro 15 elementi);
6) presenza di bande brigantesche, in costume originario, provenienti da tutte le province del Regno (per un totale di circa 60 figuranti);
7) presentazione di libri, tra cui quello del prof. D’Amore, oltre che della relazione del Prof. Francesco Stoppa titolare di cattedra presso l’Università d’Annunzio di Pescara-Chieti
presenza dell’intera filiera istituzionale all’inaugurazione del monumento (assessore regionale delegato dal presidente della Regione Abruzzo, presidente Provincia di Pescara, sindaco di Pescara con vicesindaco ed assessori, sindaco di Spoltore con vicesindaco e assessori);
9) presenza della troupe mediaset per servizio su inaugurazione monumento trasmesso il 4 agosto nel corso del tg5 e tgcom24;
10) presentazione del recital di Valentina Di Cesare;
11) La manifestazione, l’anno prossimo essa avrà il patrocinio ministeriale proprio perchè non è un evento “mangereccio” come si vuol fa intendere.
In merito alle interruzioni subite è palese che la responsabilità non può essere attribuita all’organizzazione che, anzi, è prontamente intervenuta ed ha fatto immediatamente riprendere i lavori.
Infine, tralasciamo ogni commento su argomenti bassi e volgari quali “rimborsi” e libri venduti. Ha ragione D’Amore: se ha venduto solo due libri il grado di cultura dei 1.500 partecipanti è indicativo. Verso l’alto.
Mi viene da sorridere l’intervento del professor d’amore mi ispira ‘disse la volpe all’uva’! La signora Nicolai è una docente antropologa ed esperta di massimo livello ma ovviamente la conosce solo chi opera al suo livello che implica una enorme specializzazione. La manifestazione non è stata mangereccia e credo che il professor d’amore dovrebbe chiedere scusa all’organizzazione. Forse il professore non se n’e’ accorto ma l’evento ha ospitato anche la mostra del maestro matarazzo che il prossimo mese verra’ replicata a Parigi. Per tre volte ha interrotto il suo intervento per polemizzare con la professoressa Nicolai minacciando di andarsene…ma non gli ho mai visto spegnere il computer quindi…è stata più una sceneggiata che altro…e poi…rimborsi? Complimenti questa è cultura: se l’autostrada costava troppo poteva restare ad Avezzano l’evento si sarebbe svolto lo stesso e magari senza sciocche e vuote polemiche. Infine…non ho capito…ma il professor d’amore è venuto a vendere libri (sperando di vederli almeno a Pescara) o è venuto per raccontare il suo ‘sapere’?Questo episodio spiega perché qualcuno considera ancora l’Abruzzo terra di pastori
Bene, allora devo essere un visionario, perché c’era una mia risposta alla signora Patricia (che non conosco affatto), subito dopo il 3 settembre 2013.
La riformulo in termini più chiari e in maniera sintetica.
Il Signor Luciano mi interpellò alcuni mesi prima della manifestazione di Spoltore e, dopo alcune telefonate, io gli spiegai bene di informarsi di che cosa mi occupavo leggendo attentamente il mio Curriculum ma, soprattutto, leggendo il libro di MIchelina Di Cesare che io avevo pubblicato e presentato a Caspoli (CE) con successo l’11-12 agosto 2012.
Dietro sue insistenze, avevo richiesto garanzie sul mio convegno, basato esclusivamente su notizie di carattere storico per niente folkloristico, imperniato sulle drammatiche problematiche del brigantaggio postunitario.
Giunto sul posto con la compagnia teatrale I Briganti di Cartore, mi sono subito accorto della grande disorganizzazione, in quanto il telone richiesto per proiettare le immagine PowerPoint del mio percorso storico era montato all’aperto. Una luce così forte (alle 20,30 d’estate è ancora giorno pieno) impediva la proiezione. Mi sono subito dato da fare per trasportare il PC e il proiettore in un salone adiacente alla piazza dove erano montati i tavoli per la cena. Sempre nel bel mezzo del caos, aiutato da un tecnico forse addetto alla messa a punto delle attrezzature, sono riuscito infine ad accendere il computer e preparare la prima slide con il titolo dell’intervento. Visto che nessuno mi dava ascolto, ho sollecitato le persone all’esterno ad entrare per iniziare così il convegno verso le ore 20,30. Addirittura, mi sono dato da fare anche a sistemare le sedie in sala, mentre il prof. Giuseppe Ranucci aveva affisso i manifesti di Michelina Di Cesare e aveva preparato un banchetto dove erano esposti i miei libri. Alla fine, il Signor Luciano, dopo aver detto due parole su di me è subito uscito dalla sala, lasciandomi in balia del pubblico senza nemmeno un moderatore o quant’altro. In seconda fila sedeva una signora dall’aria minacciosa che io non conoscevo affatto. Già dalle prime battute, la stessa, cominciava a rumoreggiare impedendomi di parlare. Tanto è vero che mentre cercavo di spiegare le vicende della brigantessa inserite nel contesto dell’Unità d’Italia, alla terza o quarta immagine ho interrotto la mia relazione proprio per l’impossibilità di proseguire. Mentre la signora, sdegnata e sempre più minacciosa urlava: ” lei non sa chi sono io!”. Ho spento, così, una prima volta il computer nel bel mezzo del caos generale tra le invettive rivolte alla mia persona di serio studioso da parte della signora, nettamente contraria al brigantaggio o perché invidiosa di me. Rientrava il Signor Luciano pregandomi di scusare la signora (che poi ho saputo chiamarsi Nicolai: mai conosciuta in vita mia!) e proseguire la mia relazione. Pazientemente, stimolato anche da un pubblico che forse voleva ascoltarmi, ho ricominciato a parlare per poi smettere definitivamente dopo qualche minuto visto che ormai tutto era sfuggito di mano al Sindaco e agli organizzatori, in quanto la signora suddetta continuava ad agitarsi e urlare.
A quel punto, mi sono subito detto: che bella accoglienza hai ricevuto, dopo aver fatto 100 Km con un caldo bestiale e senza aver ricevuto nemmeno un misero rimborso spese!
Alcuni hanno sostenuto che la signora Nicolai è una grande studiosa e antropologa. D’accordo. Allora perché non avete chiamato lei a fare il convegno su Michelina Di Cesare e avete scomodato me da Avezzano?
C’era tanto bisogno di invitarmi per farmi venire a insultare a Spoltore?
Finisco qui stendendo un “pietoso velo” per non raccontare altri particolari incresciosi, che dimostrano una inciviltà profonda e, soprattutto, un atteggiamento non certo democratico. Chi mi conosce sa che da oltre venti anni sono uno studioso serio e rigoroso, molto attento alle problematiche meridionali, esposte in sedi molto più appropriate come quelle della Deputazione Abruzzese di Storia Patria.
Testimoni a mio favore possono essere tutti gli attori della compagnia teatrale dei I Briganti di Cartore e altre persone venute ad ascoltarmi da altri paesi abruzzesi.
Chi parla a sproposito o inventa cose non viste e udite non è sincero e cerca di nascondere carenze profonde nell’organizzazione che, forse alla prima prova, si è fatta sfuggire le cose di mano, almeno per quanto riguarda il mio intervento storico.
6 Comments
In realtà, mentre un nutrito pubblico di persone interessate all’argomento stava ascoltando la relazione del ricercatore e saggista Fulvio D’Amore (con ausilio di PowerPoint), la signora Nicolai rumoreggiava, cercando di impedire al sottoscritto di illustrare le vicende della brigantessa Michelina Di Cesare. Tanto è vero che la relazione è stata interrotta più volte dalla signora che facendo volare la sedia esclamava: lei non sa chi sono io!
Pessima, quindi, dal mio punto di vista, l’organizzazione della manifestazione (piuttosto mangereccia che storica), che ha impedito di esprimere un libero pensiero ad un ricercatore chiamato appositamente senza nemmeno essere stato rimborsato dalle spese del viaggio da Avezzano fino a Spoltore. Indicativo è il grado di cultura espresso dalle maestranze, considerando che si sono venduti solo due libri!
Da Cds Abruzzo riceviamo e pubblichiamo:
1) 1.500 presenze nelle due serate;
2) posa ed inaugurazione del primo monumento in Italia e nel Regno in onore di Michelina Di Cesare realizzato dal M° Igor Cascella;
3) inaugurazione dell’omonimo largo con targa in ceramica artigianale del M° Andrea Nembi
4) 18 associazioni coinvolte provenienti da: Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Molise, Lazio, Abruzzo e, per la prima volta, Sardegna ospitate a spese dell’organizzazione che ha fornito vitto e alloggio così come fatto con il prof. D’Amore e il suo staff;
5) ricostruzione fedele dell’accampamento dei Reali Tiragliatori del regio Esercito Borbonico (solo loro 15 elementi);
6) presenza di bande brigantesche, in costume originario, provenienti da tutte le province del Regno (per un totale di circa 60 figuranti);
7) presentazione di libri, tra cui quello del prof. D’Amore, oltre che della relazione del Prof. Francesco Stoppa titolare di cattedra presso l’Università d’Annunzio di Pescara-Chieti
presenza dell’intera filiera istituzionale all’inaugurazione del monumento (assessore regionale delegato dal presidente della Regione Abruzzo, presidente Provincia di Pescara, sindaco di Pescara con vicesindaco ed assessori, sindaco di Spoltore con vicesindaco e assessori);
9) presenza della troupe mediaset per servizio su inaugurazione monumento trasmesso il 4 agosto nel corso del tg5 e tgcom24;
10) presentazione del recital di Valentina Di Cesare;
11) La manifestazione, l’anno prossimo essa avrà il patrocinio ministeriale proprio perchè non è un evento “mangereccio” come si vuol fa intendere.
In merito alle interruzioni subite è palese che la responsabilità non può essere attribuita all’organizzazione che, anzi, è prontamente intervenuta ed ha fatto immediatamente riprendere i lavori.
Infine, tralasciamo ogni commento su argomenti bassi e volgari quali “rimborsi” e libri venduti. Ha ragione D’Amore: se ha venduto solo due libri il grado di cultura dei 1.500 partecipanti è indicativo. Verso l’alto.
Mi viene da sorridere l’intervento del professor d’amore mi ispira ‘disse la volpe all’uva’! La signora Nicolai è una docente antropologa ed esperta di massimo livello ma ovviamente la conosce solo chi opera al suo livello che implica una enorme specializzazione. La manifestazione non è stata mangereccia e credo che il professor d’amore dovrebbe chiedere scusa all’organizzazione. Forse il professore non se n’e’ accorto ma l’evento ha ospitato anche la mostra del maestro matarazzo che il prossimo mese verra’ replicata a Parigi. Per tre volte ha interrotto il suo intervento per polemizzare con la professoressa Nicolai minacciando di andarsene…ma non gli ho mai visto spegnere il computer quindi…è stata più una sceneggiata che altro…e poi…rimborsi? Complimenti questa è cultura: se l’autostrada costava troppo poteva restare ad Avezzano l’evento si sarebbe svolto lo stesso e magari senza sciocche e vuote polemiche. Infine…non ho capito…ma il professor d’amore è venuto a vendere libri (sperando di vederli almeno a Pescara) o è venuto per raccontare il suo ‘sapere’?Questo episodio spiega perché qualcuno considera ancora l’Abruzzo terra di pastori
Perché è stata tolta la mia risposta che fino a qualche giorno fa appariva in questo sito?
Siete o no democratici?
Di quale risposta parla? Lei ha scritto un commento ed è ancora in bella mostra , se ne ha fatto un altro non ne abbiamo ricevuto nota.
Bene, allora devo essere un visionario, perché c’era una mia risposta alla signora Patricia (che non conosco affatto), subito dopo il 3 settembre 2013.
La riformulo in termini più chiari e in maniera sintetica.
Il Signor Luciano mi interpellò alcuni mesi prima della manifestazione di Spoltore e, dopo alcune telefonate, io gli spiegai bene di informarsi di che cosa mi occupavo leggendo attentamente il mio Curriculum ma, soprattutto, leggendo il libro di MIchelina Di Cesare che io avevo pubblicato e presentato a Caspoli (CE) con successo l’11-12 agosto 2012.
Dietro sue insistenze, avevo richiesto garanzie sul mio convegno, basato esclusivamente su notizie di carattere storico per niente folkloristico, imperniato sulle drammatiche problematiche del brigantaggio postunitario.
Giunto sul posto con la compagnia teatrale I Briganti di Cartore, mi sono subito accorto della grande disorganizzazione, in quanto il telone richiesto per proiettare le immagine PowerPoint del mio percorso storico era montato all’aperto. Una luce così forte (alle 20,30 d’estate è ancora giorno pieno) impediva la proiezione. Mi sono subito dato da fare per trasportare il PC e il proiettore in un salone adiacente alla piazza dove erano montati i tavoli per la cena. Sempre nel bel mezzo del caos, aiutato da un tecnico forse addetto alla messa a punto delle attrezzature, sono riuscito infine ad accendere il computer e preparare la prima slide con il titolo dell’intervento. Visto che nessuno mi dava ascolto, ho sollecitato le persone all’esterno ad entrare per iniziare così il convegno verso le ore 20,30. Addirittura, mi sono dato da fare anche a sistemare le sedie in sala, mentre il prof. Giuseppe Ranucci aveva affisso i manifesti di Michelina Di Cesare e aveva preparato un banchetto dove erano esposti i miei libri. Alla fine, il Signor Luciano, dopo aver detto due parole su di me è subito uscito dalla sala, lasciandomi in balia del pubblico senza nemmeno un moderatore o quant’altro. In seconda fila sedeva una signora dall’aria minacciosa che io non conoscevo affatto. Già dalle prime battute, la stessa, cominciava a rumoreggiare impedendomi di parlare. Tanto è vero che mentre cercavo di spiegare le vicende della brigantessa inserite nel contesto dell’Unità d’Italia, alla terza o quarta immagine ho interrotto la mia relazione proprio per l’impossibilità di proseguire. Mentre la signora, sdegnata e sempre più minacciosa urlava: ” lei non sa chi sono io!”. Ho spento, così, una prima volta il computer nel bel mezzo del caos generale tra le invettive rivolte alla mia persona di serio studioso da parte della signora, nettamente contraria al brigantaggio o perché invidiosa di me. Rientrava il Signor Luciano pregandomi di scusare la signora (che poi ho saputo chiamarsi Nicolai: mai conosciuta in vita mia!) e proseguire la mia relazione. Pazientemente, stimolato anche da un pubblico che forse voleva ascoltarmi, ho ricominciato a parlare per poi smettere definitivamente dopo qualche minuto visto che ormai tutto era sfuggito di mano al Sindaco e agli organizzatori, in quanto la signora suddetta continuava ad agitarsi e urlare.
A quel punto, mi sono subito detto: che bella accoglienza hai ricevuto, dopo aver fatto 100 Km con un caldo bestiale e senza aver ricevuto nemmeno un misero rimborso spese!
Alcuni hanno sostenuto che la signora Nicolai è una grande studiosa e antropologa. D’accordo. Allora perché non avete chiamato lei a fare il convegno su Michelina Di Cesare e avete scomodato me da Avezzano?
C’era tanto bisogno di invitarmi per farmi venire a insultare a Spoltore?
Finisco qui stendendo un “pietoso velo” per non raccontare altri particolari incresciosi, che dimostrano una inciviltà profonda e, soprattutto, un atteggiamento non certo democratico. Chi mi conosce sa che da oltre venti anni sono uno studioso serio e rigoroso, molto attento alle problematiche meridionali, esposte in sedi molto più appropriate come quelle della Deputazione Abruzzese di Storia Patria.
Testimoni a mio favore possono essere tutti gli attori della compagnia teatrale dei I Briganti di Cartore e altre persone venute ad ascoltarmi da altri paesi abruzzesi.
Chi parla a sproposito o inventa cose non viste e udite non è sincero e cerca di nascondere carenze profonde nell’organizzazione che, forse alla prima prova, si è fatta sfuggire le cose di mano, almeno per quanto riguarda il mio intervento storico.
Fulvio D’Amore