ai???Il Real Sito di Carditello deve tornare ad essere un bene pubblicoai??i??.
E’ la volontAi?? emersa dalla riunione voluto dal ministro Massimo Bray. L’audizione A? terminata, intorno alle 17.30, con grande soddisfazione dei partecipanti
Questa, in estrema sintesi, A? la volontAi?? emersa dalla riunione voluta dal ministro Massimo Bray, presso il dicastero per i beni artistici e culturali. Lai??i??audizione si A? terminata intorno alle 17.30 di questo pomeriggio, con grande soddisfazione delle parti convocate. Presenti al meeting istituzionale il primo cittadino di San Tammaro, Emiddio Cimmino, il presidente del consiglio regionale, Paolo Romano, lai??i??assessore allai??i??agricoltura Daniela Nugnes, la dirigente dellai??i??assessorato regionale alla cultura e responsabile dei fondi europei, Nadia Murolo, il responsabile della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania, Gregorio Angelini, la responsabile della Soprintendenza di Palazzo Reale, Paola Raffaella David e una delegazione capeggiata da Raffaele Zito, in rappresentanza dellai??i??associazione culturale ai???Agenda21ai??i?? che cura le aperture straordinarie della fattoria borbonica di San Tammaro. Giustificata lai??i??assenza del Governatore campano, Stefano Caldoro, perchAi?? impegnato presso un altro ministero mentre ingiustificata A? apparsa lai??i??assenza dei rappresentanti della Provincia di Caserta, convocati anch’egli al tavolo romano. ai???Per la prima volta negli ultimi cinque anni ai??i?? ha dichiarato la fascia tricolore della cittadina sullai??i??Appia ai??i?? avverto la concretezza e questo lascia ben sperare in una veloce risoluzione della faccenda. Carditello deve tornare nelle mani del pubblico e il ministro Bray ha manifestato la chiara e inequivocabile volontAi?? di acquisirlo al patrimonio del dicastero.ai??? Tanto il capo del Mibac quanto lo staff che lo accompagnava nelle fasi del dibattito, avrebbe dimostrato una profonda conoscenza della vicenda legata al complesso monumentale di campagna.
La strada, quindi, A? quella dellai??i??acquisizione a patrimonio nazionale del bene. ai???Solo cosAi?? ai??i?? ha sostenuto Emiddio Cimmino ai??i?? si potrAi?? attingere ai fondi europei per il restauro e la riqualificazione di Carditello.ai??? Nel corso dellai??i??incontro la delegata regionale, Daniela Nugnes, ha ampiamente dibattuto sulla necessitAi?? di dar corpo alla fondazione partecipata per Carditello, come unico strumento idoneo a coinvolgere lai??i??Ente Regione e il Comune di San Tammaro, nella gestione del sito reale. Sul tavolo anche una approfondita disamina sulla situazione debitoria del Consorzio, proprietario della fattoria borbonica, stilato dalla Banca dai??i??Italia. Il ministro Bray, a tal proposito, avrebbe dialogato a lungo anche con i delegati della Sga, la SocietAi?? di Gestione Attiva, incaricata di risolvere la situazione debitoria dellai??i??attuale proprietAi??, per pianificare un eventuale ai???passaggio di proprietAi??ai??i??, dal privato al pubblico, del palazzetto borbonico. Il sindaco di San Tammaro ha avuto anche lai??i??opportunitAi?? di evidenziare lai??i??importanza di un intervento forte, da parte dello Stato, in un contesto sociale che A?, a dir poco, difficile. ai???Il nostro territorio ai??i?? ha rilevato Cimmino – si rivede pienamente nella disgraziata storia della piccola reggia settecentesca e, nella sua rinascita, vede un principio di riscatto e di affrancamento da un tessuto che non puA? piA? rappresentare un freno a qualsiasi iniziativa volta al cambiamento.ai??? Chiusi i lavori le parti saranno convocate ancora, per uno step successivo, ai principi del mese di dicembre in cui si spera di poter mettere la parola ai???fineai??i?? ad una vicenda che appare persino grottesca.
San Tammaro 5.11.2013
Nando Cimino
3 Comments
Come potete ben vedere le pressioni fatte dai CDS sono servite a qualcosa: possiamo definirlo un risultato politico. O almeno, così si spera. La cultura senza il supporto politico serve a ben poco, è come mangiare una minestra senza sale.
Avanti così.
Ottimo!
Carditello si avvia a “ritornare” ad essere un bene pubblico.E’ così che si intitola il messaggio soprariportato e non è esatto : Carditello si avvia a “diventare” un bene pubblico ,perchè tale non è mai stato : proprietà della Corona Borbonica,viene a questa rubato così come tante altre cose dalla Corona Sabauda che se ne impossessa,vi impone il suo stemma scalpellando quello originale e ad un bel momento ,con il disprezzo sussiegoso del piemontese il Re in carica lo cede al Demanio che spezzetta la proprietà,vi impianta una grande polveriera dell’Eserciito,cede la palazzina e i suoi annessi a vari usi ,fino a quando diventa pegno di debiiti,viene abbandonato e trascurato ,consentendo tutta una serie di rapine,mai perseguite o almeno mai in maniera seria altrimenti sarebbero state arrestate . E ora dopo una serie infinita di appelli,adunate,manifestazioni ,dichiarazioni e quanto altro, arriva un Ministro che riunisce ancora una volta tutta una serie di personaggi delle istituzioni,tanti anzi troppi ,naturalmente a Roma (Caserta o Napoli non vanno bene ,erano sedi decisionali ma ora sono parte della colonia )e vengono fatte ancora promesse .E che succederà?Si aprirà una pratica,si scriverà,si cercheranno,e non si troveranno , i soldi e Carditello resterà così com’è diventato.D’altronde Pompei insegna e insegnano tanti altri siti,in particolare quelli legati a Casa Borbone come il Demanio di Calvi,la Favorita di Palermo il cui bosco è scomparso.la Ficuzza di Corleone e altri ancora per non parlare della Reggia di Caserta e anche di S.Leucio,tutti , alcuni distrutti e altri ridotti a malpartito,privati di quella dignità che spetta loro anche se decaduti dalla proprietà regia (naturalmente con riferiimento ai veri proprietari originari) . In conclusione mi auguro di essere in errore e aspetto di vedere risorgere questi nostri beni e con essi il senso della dignità identitaria e dell’orgoglio meridionale che dovrebbero portare le nostre istituzioni locali a operare in prima persona . Gianni Salemi