In occasione del 60A� anniversario del disastro ferrioviario del 17 novembre 1951, avvenuto sul ponte “Cilberto” in localitA� “Timpa Janca”, ci sarA� un incontro con la cittadinanza, che avverrA� nella sala riunioni, Centro di Aggregazione Sociale, in via E. Gagliardi, Vibo Valentia. La commemorazione A? organizzata dai Comitati delle Due Sicilie di Vibo Marina, dal Centro Aggregazione Sociale Vibo Valenzia e dall”Arciconfraternita Maria SS del Rosario.
PROGRAMMA DELLA COMMEMORAZIONE:
Ore 18,45: Nella vicina chiesa di Maria S.S. del Rosario,
SarA� officiata la santa messa a suffragio delle vittime, la messa sarA� celebrata dal parroco Don Filippo Ramondino.
Di seguito un articolo che ricorda l”accaduto scritto da Giuseppe Addesi e pubblicato sul sito “vibomarina.eu.
“Questa sbiadita fotografia di 57 anni fa testimonia in maniera drammatica la piA? grave tragedia avvenuta nella storia di Porto Santa Venere. Neanche la guerra, da poco terminata, era riuscita a mietere tante vittime. Il tragico avvenimento A? caduto ormai nell”oblio, come del resto A? spesso accaduto per tutto ciA? che concerne la memoria storica della nostra comunitA� marinara. Era il 17 novembre 1951, il giorno del disastro. L”automotrice 36 percorreva, con 70 persone a bordo, il tracciato ferroviario conosciuto come “Pizzo-Porto S.Venere-Monteleone-Mileto”, nato il 2 luglio del 1917 quando ancora Vibo Valentia era denominata Monteleone e Vibo Marina si chiamava Porto Santa Venere. Quel giorno c”erano passeggeri di un pA? tutti i paesi: Mileto, Francica, San Costantino, Vibo. La littorina correva alla velocitA� di 70 km. orari, tanto per quei tempi, quando il capotreno Carmelo Pisano e il macchinista Giuseppe Scicchitano videro improvvisamente cedere l”ultima arcata del ponte “Ciliberto”, tra Pizzo e P.S.V. La littorina, con il suo carico di vite umane, precipitA? nel vuoto da un”altezza di 18 metri. Nove persone morirono sul colpo, altre due moriranno in seguito alle ferite riportate, oltre 40 rimasero ferite in maniera piA? o meno grave. Quella tragedia determinA? anche la fine della linea ferroviaria. Il ponte non venne piA? ricostruito e la societA� “Mediterranea”, concessionaria della tratta, istituA� un servizio di trasporto su gomma Vibo Marina-Mileto. Nel 1963 il governo decise di chiudere e smantellare il tracciato ferroviario che, in base ad un progetto generale rimasto sulla carta, avrebbe dovuto congiungere Vibo Marina a Soverato, attraversando le Serre. Quello di Timpa Janca puA? essere, in qualche modo, considerato un disastro annunciato, in quanto l”incuria, l”abbandono, la scarsa manutenzione, in un contesto idrogeologico fragile, che avrebbe richiesto importanti interventi di messa in sicurezza, furono tutti elementi che favorirono sicuramente le condizioni per il verificarsi della tragedia. Un campanello d”allarme era giA� suonato il 27 ottobre 1927, quando il treno diretto a Porto Santa Venere, gremito di viaggiatori, giunto nei pressi della stazione di Longobardi, per poco non era stato investito da un enorme macigno staccatosi dal costone e precipitato sulla linea. Solo la prontezza di riflessi del macchinista riuscA� ad evitare, in quell”occasione, una strage. Era forse un segnale importante, che avrebbe dovuto suggerire l”adozione di decisi interventi strutturali e invece nessuno se ne sarebbe curato e, questo, fino ai nostri giorni. C’A? un filo invisibile che unisce il disastro di “Timpa Janca” del 1951 con le tragiche conseguenze dell”alluvione del luglio 2006. Oggi sono in molti ad auspicare il recupero di quel meraviglioso tracciato panoramico, che rappresenta uno dei luoghi naturalisticamente piA? suggestivi del nostro territorio.
2 Comments
Salve
Ho letto l’articolo riguardante la tragedia di Timpa Janca e mi piacerebbe se è possibile trovare i nomi dei deceduti in quel tragico avvenimento, perchè secondo alcune testimonianze in mio possesso deve essere morto in quell’incidente un mio lontano parente di nome Pirillo Vincenzo.
Ringrazio anticipatamente per un Vostro aiuto .
Messina Saro (Referente CDS Calabria) Ecco i nomi dei Morti:
1) – Carabiniere Carbone Giuseppe,
2) – Francolino Gregorio di anni 29, commerciante,
3) – Mazzitelli Francesco da Vibo Valentia, di anni 44, manovale,
4) – Gradia Clementina in Donato da Vena, anni 45 casalinga.
5) – Insegnante Vero Bernardo da Vibo Valentia di anni 35
6) – Comito Michele da Vibo Valentia, manovale,
7) – Fresca Giuseppe di San Costantino, manovale,
8) – Mamone Francesco di anni 31, manovale,
9) – Francolino Giuseppe, insegnante,
ne mancano due caduti, e non c’è quel nome..quanto prima metterò la lista completa.