DESCRIZIONE
Le nobildonne e le altre dame dell’alta societAi??, quelle che partecipano agli eventi che contano, indossano sempre abiti splendidi e, dramma qualora non dovessero esserlo, originali. Dietro questi vestiti eccellenti per stoffe, idee e manifattura c’A? un gran lavoro, spesso concentrato in periodi di tempo molto limitati, il lavoro delleAi??“modiste, come formiche, delicate, operose, povere fanno prodigi di lavoro e d’attivitAi??. Le loro mani industriose danno perennemente e infaticabilmente ogni forma al velo, alla seta, al mussolino, al velluto; a tutte queste materie informi, danno, la grazia, e lo sfoggio”Ai??(De Bourcard, Usi e costumi di Napoli e contorni)
Il loro oltre ad essere un lavoro lungo e faticoso come tutto ciA? che richiede qualcosa di vicino alla perfezione le sottopone in quanto artigiane di qualcosa che potrebbero desiderare ma che non possono avere alla tentazione dell’invidia nei confronti di coloro per cui lavorano e di commiserazione della propria condizione.
Esiste una gerarchia anche tra le modiste, che si dividono tre ranghi.Fattorine, di giovane etAi?? che consegnano i lavori meno importanti, ritirano le stoffe o le altre materie prime, o accompagnano una loro collega piA? esperta quando questa va a far misurare gli abiti o li consegna (nell’illustrazione la fattorina A? quella a destra).
DiscepoleAi??che vanno a consegnare i lavori, misurano gli abiti e a fare aggiusti e rammendi presso la casa della signora a cui l’abito A? destinato.
Madamoselle, che hanno le proprie clienti e lavorano per conto proprio in casa, con o senza l’aiuto di fattorine.
fonte: il quotidiano di ventura
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