RICORDIAMO DON MASSIMO CUOFANO NEL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE
Di Luciano Rotolo
Conversano (Ba) 26 aprile 2018
È ormai trascorso un anno da quando, prematuramente, il carissimo don Massimo Cuofano, Socio ispiratore e fondatore della Fondazione Francesco II di Borbone, concludeva cristianamente il suo cammino terreno.
Un cammino per noi purtroppo breve ma sicuramente ricco e intenso di opere, come testimoniano le svariate attestazioni di stima, di grata memoria e di sincera amicizia che ancora pervengono alla nostra Fondazione nel suo nome.
Don Massimo ha davvero donato tanto e a tutti, senza mai risparmiarsi.
Grande è il senso di vuoto che ci ha lasciato, anche se nella fede in Gesù Risorto sappiamo che lui è sempre accanto a noi nella lotta e nell’impegno.
Don Massimo ci ha lasciato non avendo la gioia di veder realizzati molti dei suoi progetti e dei suoi sogni;
infatti desiderava tanto dare una attuazione piena allo statuto della sua Fondazione, dando l’avvio ai diversi Comitati scientifici previsti, che avrebbero dovuto offrire slancio e rilancio alla figura di Re Francesco II, sia sotto l’aspetto storico che spirituale.
Bramava poter vedere riconosciuta dalla Chiesa la santità di Re Francesco II e per questo si spendeva mensilmente nell’elaborare quelle tracce di preghiera che dovevano alimentare la devozione nei suoi confronti.
Soprattutto desiderava celebrare, finalmente in grande, Re Francesco II nella sua antica Capitale attraverso un Convegno di studi in suo onore.
Sono solo alcuni dei suoi sogni che, naturalmente, tocca a noi suoi eredi spirituale portare avanti e a pieno compimento.
In questi giorni in cui con tanta nostalgia e tristezza lo pensiamo con grata memoria, ci viene spontaneo – ancora una volta – accomunare la sua esperienza di vita con quella del caro Re Francesco II.
Non solo perchè ha lasciato questa vita alla stessa età del nostro amato Sovrano e in circostanze davvero veloci e inaspettate come le sue.
Questo accostamento ci è sgorgato nel cuore, soprattutto rileggendo le parole ispirate della preghiera, da lui composta, per la beatificazione di Francesco II: si legge la vicenda del caro Re ma, per chi ha conosciuto don Massimo, là c’è davvero la sua storia e la sua vita e questo è sicuramente un segno:
Tu che conoscesti
il vento della calunnia e
il gelo della delusione,
che, seppure forzatamente lontano,
non hai fatto mancare a questo popolo
la presenza della tua carità e del tuo cuore.
Tu, che conoscesti le tenebre dell’ingiustizia,
e sulla tua carne ne hai sentito i brividi,
crocifisso anche tu con l’eterno Crocifisso
Veglia su questo popolo, al quale
È stata derubata la memoria,
perchè dal tuo silenzioso consumarsi
ritrovi la via della Verità.
Caro don Massimo quante calunnie, quante incomprensioni, quante cattiverie gratuite hai ricevuto, tu che avevi un animo così semplice, buono e aperto come un bambino; quante delusioni, soprattutto da quanti aspettavi amicizia, comprensione e vicinanza: lo abbiamo visto anche nel giorno delle tue esequie, quando come tua Fondazione non ci è stato neanche permesso di poterti rivolgere una pubblica parola di memoria e di stima, una preghiera in tuo suffragio e neanche una nostra bandiera.
Dove addirittura, con grandissimo rammarico, abbiamo ascoltato da parte del vescovo celebrante, come uniche parole indirizzate alla tua persona, la semplice frase: don Massimo Cuofano, diacono; come era possibile racchiudere in quelle poche insignificanti parole la tua vita, la tua fede, il tuo servizio alla Chiesa e alla verità storica?
E ancora ci piace ricordare tutte quelle volte che, nonostante la tua penuria di mezzi e una povertà mai ostentata ma vissuta sempre nella piena dignità, hai fatto puntualmente giungere il tuo aiuto e il tuo apporto a quanti erano nel bisogno; quando, pur di diffondere la verità della nostra storia, non esitavi, con grandi sacrifici, ad affrontare spese di viaggio e sacrifici per essere là dove la Patria chiamava.
Carissimo don Massimo, anche a te chiediamo (come tu invocavi dal caro Re Francesco II) di vegliare sul nostro popolo al quale è stata derubata anche la memoria; anche a te chiediamo di riempire con la tua presenza mite e silenziosa, così semplicemente discreta e dolce, il nostro cammino, perchè da te possiamo apprendere che la pazienza e l’amore, e l’unità dei nostri cuori, potranno ridare vita alla Speranza.
Grazie ancora, di tutto e per sempre, carissimo don Massimo,
e continua a camminare con noi.
Con gratitudine e affetto: don Luciano Rotolo
1 Comment
don massimo da lassu prega per noi che ne abbiamo bisogno
claudio saltarelli
pres. ass. id. alta terra di lavoro