Ai??Abbiamo visto una stampa indecente riscaldarsi, intenta a battere moneta con nocive curiositAi?? e corrompere lai??i??opinione pubblica per vendere i denigranti articoli dei suoi scribacchini; quella stessa stampa che non trova piA? lettori quando la nazione A? calma, sana e forte. Sonoai??i?? i giornali che si prostituiscono e adescano i passanti con i loro titoli a caratteri cubitali con la promessa di orge…
ai??i?? i giornali popolari da un soldo che si rivolgono alla massa e ne formano lai??i??opinione, stimolare passioni nefaste, condurre rabbiosamente una campagna settaria, uccidendo nel nostro caro popoloai??i?? ogni generositAi??, ogni desiderio di veritAi?? e di giustizia. Voglio credere alla loro buona fede. Ma che tristezza di fronte a questi cervelli di polemisti invecchiati, di agitatori folli, di patrioti meschini, che improvvisandosi trascinatori di uomini commettono il crimine peggiore, offuscando la coscienza pubblica e sviando un intero popolo! Questa impresa A? tanto piA? spregevole quando A? condotta da certi giornali con bassezza di mezzi e lai??i??abitudine alla menzogna, alla diffamazione e alla delazione che rimarranno lai??i??onta piA? grande della nostra epocaAi??
Nessuna paura, l”articolo, nonostante le analogie con le vicende attuali ha giAi?? qualche annetto sul groppone.
Fu scritto dal commediografo francese Emile Zola e pubblicato dal quotidiano Le Figaro il 5 dicembre 1897.