Nei primi giorni di maggio sono stato in Sicilia, terra da cui mancavo da parecchi anni; ho visitato Messina, Taormina, Siracusa, Noto, Palazzolo Acreide, Piazza Armerina, Caltanissetta e Catania.
Dappertutto ho potuto riscontrare una cordialitAi?? ed una gentilezza fuori dal comune; ho trovato luoghi incantevoli, Taormina sopra tutti, e cittAi?? dai??i??arte stupende, come Noto, per esempio.
Vi esprimo di seguito, in maniera telegrafica, le impressioni relative ad ogni singola tappa.
A Messina: bello il Duomo (purtroppo quasi interamente ricostruito a causa del terremoto) e molto interessante potere intravedere, purtroppo solo intravedere, la Cittadella borbonica che A? stata il penultimo baluardo del Regno delle Due Sicilie prima della resa nel marzo 1861.
A Taormina: meravigliosi la posizione ed il panorama; stupendo il Teatro Greco.
A Siracusa meritano la visita gli scavi archeologici e soprattutto lai??i??isola di Ortigia con il bellissimo Duomo.
A Noto: magnifica la Cattedrale e gli altri monumenti sacri e civili pubblici lungo la via principale e la sua parallela.
A Palazzolo Acreide A? molto interessante, di nuovo, il Duomo ed a Piazza Armerina A? impressionante tutto il complesso della Villa romana imperiale del Casale.
A Catania: molto belli il Duomo e la sua piazza dove A? posizionato il simbolo della cittAi?? etnea, ovvero lai??i??Elefante.
Passiamo alle note di carattere ai???duosicilianoai???:
purtroppo corrisponde sempre piA? al vero il fatto che sono stati cancellati secoli di storia (almeno sei): si passa direttamente dai Normanni ai Savoia; tutte le strade ed i monumenti principali sono dedicati a Vittorio Emanuele, Cavour, Garibaldi, ecc.
Quanto sono vere le parole di Milan Kundera:
<< Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria.Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia.E qualcun altro scrive per loro altri libri, li fornisce di unai??i??altra cultura, inventa per loro unai??i??altra storia.Dopo di che il popolo incomincia lentamente a dimenticare quello che A? stato.E il mondo attorno a lui lo dimentica ancora piA? in fretta. >> Oltre ai libri, alla cultura ed alla storia possiamo aggiungere i simboli e la bandiera.
Sono riuscito, con molta attenzione, a scovare una statua di Filippo II (Re di
Spagna e di Sicilia) a Messina che commemorava la battaglia di Lepanto, una targa commemorativa a Filippo V (sempre Re di Spagna e di Sicilia) a Taormina, ed un busto di Carlo di Borbone (Re delle Due Sicilie) a Noto.
Sempre a Noto ho trovato una targa ed un busto commemorativo dedicati al sovrintendente che aveva contributo fortemente alla realizzazione del bellissimo teatro comunale.
Poi a Siracusa ho scovato una targa relativa a Ferdinando III Re delle Due Sicilie (probabilmente III di Sicilia e IV per il Regno di Napoli).
Tale targa era apposta sul frontale del palazzo Beneventano-Del Bosco.
CiA? detto, ho riscontrato un forte senso di appartenenza dei Siciliani alla loro Terra, ho visto simboli della Trinacria dappertutto e soprattutto bandiere della Regione Siciliana diffuse davvero ovunque ed in tutti i formati.
La bandiera in questione si riferisce, in veritAi??, ai Vespri Siciliani del 1282 e riporta i simboli di Palermo, di Corleone e la summenzionata Trinacria.
Non cai??i??A? traccia, quindi, delle insegne aragonesi e sveve presenti nello Stemma del Regno delle Due Sicilie che per secoli hanno indicato la Terra siciliana.
Infine, in un DVD sulla Sicilia destinato ai turisti – acquistato a Taormina e realizzato in loco nel 2002 – si parla, ancora, della ai???tirannide borbonicaai??? da cui i Siciliani sono stati ai???oppressi e da cui sono stati liberati grazie alla gloriosa spedizione di Garibaldiai???.
Come si vede cai??i??A? ancora molto lavoro da fare per noiai??i??
Luca Longo


