La Storia del risorgimento è tutta da riscrivere.
Di Fiore Marro
Caserta 28 giugno 2019.
Sabato 29 giugno verrà allestita a Calvi (BN) una mostra sul Regno delle Due Sicilie e sul Brigantaggio. In tale circostanza sarà organizzato un convegno che si aprirà con i saluti convenzionali del Sindaco di Calvi e dei patrocinatori dell’evento, il tutto curato con passione e dovizia da Giuseppe Serino, referente CDS di BN e Prov., e da Giuseppe Molinaro dell’Agriturismo “Antica Quercia” di Calvi.
Alla conferenza, oltre al sottoscritto interverranno Carlo CAPEZZUTO, Ubaldo STERLICCHIO e Alessandro Romano. Il primo, cultore mediterraneo, che negli anni si è guadagnato il titolo di “pusher” di cultura e revisione storica del Regno delle Due Sicilie, è ideatore e coordinatore de “IL GRANDE LIBRO DEL REGNO DELLE DUE SICILIE”; per la serata presenterà la sua nuova raccolta dal titolo “LA QUESTIONE MERIDIONALE”. Anche il secondo ospite del convegno, dott. Ubaldo STERLICCHIO, è un appassionato studioso di storia del Meridione d’Italia ed è autore della pubblicazione “CUORE A SUD”, iniziativa rientrante nel progetto che stiamo svolgendo in Calvi, finalizzato al recupero della memoria storica, alla riscoperta delle radici identitarie e culturali delle popolazioni meridionali, nonché alla rivisitazione degli avvenimenti risorgimentali visti dalla parte dei vinti. Il dott. STERLICCHIO parlerà del Sud preunitario ( Regno delle Due Sicilie ) governato dalla dinastia dei Borbone dal 1774 al 1860.
Ultimo, ma non ultimo per rilevanza, il Capitano Borbonico Alessandro Romano che affronterà, mediante una conferenza illustrata con audiovisivi inediti, la riscoperta delle radici identitarie e culturali delle popolazioni meridionali, attraverso una onesta rivisitazione della storia vista dalla parte dei vinti, fra cui quella relativa al brigantaggio post-unitario nell’Italia Meridionale, pagina storica “proibita” dalla dominante cultura del pensiero unico risorgimentalista.
I ripetuti incontri a tema ma soprattutto la voglia e la volontà di esserci e raccontare ciò che è stato e ciò che si sta scoprendo giorno dopo giorno è diventata prassi oramai, al pari di un vero lavoro, per chi ama e tiene a cuore il sud e le storie dei nostri legittimisti e dei nostri cari Borbone Due Sicilie, appellati dalla storiografia italiana come Briganti, i primi, e come oscurantisti, i secondi; due falsità che si stanno oramai scoprendo in modo esponenziale, grazie ai ricercatori e agli storici nostrani, innamorati della propria storia e dei loro avi.
A Calvi come due settimane fa a Quarto, come la settimana scorsa a Giugliano e tre sere fa a Caiazzo, come un poco in tutti i territori del regno delle Due Sicilie, dagli Abruzzi alla Sicilia, uomini e donne consapevoli stanno stanando e evidenziando tutte le doppiezze, le storture, le infamie che scrittori salariati hanno elaborato sui nostri resistenti, sui nostri insorgenti e sui nostri sovrani borbonici, come un fiume carsico inarrestabile.
Ci vediamo domani quindi a Calvi per raccontare e resistere da buoni duosiciliani fedeli.
2 Comments
complimenti ed auguri… è quanto mai necessario correggere le distorsioni operate nel tentativo di far digerire un progetto che nulla aveva a che fare con l’interesse del popolo del Regno Duosiciliano, ai tempi avanguardia di sviluppo tecnologico e culturale e svenduto per assecondare interessi della perfida Albione in combutta con l’obiettivo massonico di spodestare alla fine il papa da Roma… L’inizio di un disastro sulla pelle dei popoli pacifici che fecero splendido ogni angolo di questa sfortunata e bellissima penisola, che non conobbe più tranquillità e pace per gli anni a venire…e siamo al caos di oggi che è sotto gli occhi di tutti in un marasma totale dal quale è difficile anche immaginare una prospettiva di uscita… E’ quanto mai utile allo scopo andare a vedere e scoprire dove e perché cominciò il disastro e consapevolmente riprendere con coraggio il filo della propria storia… Andare indietro per andare avanti e non sparire nel caos indistinto di un’umanità che sta perdendo il senso dei suoi valori… caterina
Non posso che condividere la sintesi fatta da Caterina. Proprio per i motivi esposti, credo si stia facendo una piccola-grande rivoluzione culturale che , in quanto tale, richiederà tempi lunghi. Tempi che occorreranno a ridare quella dignità che fu volutamente sottratta ad un intero Popolo e ai suoi regnanti, subdolamente condannati alla damnatio memoriae.