Unai??i??arte che sia la cifra dellai??i??identitAi??, questo A? quanto va ritrovato nello sviluppo delle arti espresse dal Meridione.
Per intendere pienamente il senso delle parole, tuttavia, occorre comprendere lai??i??accezione che si vuol dare a ai???identitAi??ai???, dunque identitAi?? sia intesa come ciA? che A? uguale a se stesso e si manifesta nel pensiero, prima ancora che nella forma fisica, nelle usanze, nellai??i??espressione, piA? o meno, popolare.
Lai??i??identitAi??, nellai??i??espressione artistica, A? dunque un filo conduttore che rende la rappresentazione estetica, sublimazione di un pensiero che A? della cultura nella sua totalitAi??.
Lai??i??espressione artistica, dice Hegel, va tratta da una prima condizione del genere umano, in cui coincidono ideale e forma. Ancor prima, diceva Giambattista Vico, lai??i??origine di tale espressione vada individuata in una seconda stagione dello sviluppo del pensiero umano, ossia, ai???lai??i??EtAi?? Poeticaai???, quella dellai??i??uomo che, vinta ai???lai??i??EtAi?? Ferinaai???, vede con animo perturbato e commosso.
Circa centai??i??anni separano Vico e Hegel, nelle loro massime stagioni intellettive e sai??i??intravede quanto attraverso vie tortuose, dai mille nomi, e a volte anonime, il Napoletano sia presente nellai??i??opera, e nelle parole, del Tedesco.
Lai??i??estetica, analisi scientifica dellai??i??espressione artistica, germoglio di questa identitAi?? che si va cercando. Si dice, ancora, Vico che sai??i??avvale di Bacone, ma questo sentiero di una filosofia antropologica e antimeccanicistica, che passa per Spinosa e Hobbes risale a Bruno, e siamo sempre li, allai??i??identitAi?? meridionale, la viene raccolta sempre dai germani e in specie da Schelling.
Ma sai??i??apriva la considerazione sul piano estetico e estetico A? lai??i??humus che crea la scena intellettiva di Vico. Essa A? una lunga riflessione che assume ogni sorta di sembianza narrativa, tela, musica, letteratura e puro pensiero, sullai??i??origine e la forza del Mito.
Non si vada dunque oltre, A? lai??i??indagine del Mito la cifra di questa identitAi??! Il mito quale ossatura di ogni Istituzione che ci appare naturale e tale non A?.
CosAi?? Rosa volle indagare le ai???Stregonerieai??? quale primo atto che scioglie la specie umana dalle disposizioni della natura, in quel primo tentativo di dominarne, attraverso le magie, le forze .
Il Mito, forma diffusa nel pensiero e nella vita minima di ciascuno, si pensi alle mille forme del Lare domestico, si chiami Munaciello, Ambriana, o la maligna Janara, essi non fanno che perpetuare le piccole rappresentazioni quotidiane dei numi tutelari, di Lari e Penati, giAi?? mille volte visti tra Pompei e Ercolano, emanazioni dei grandi Numi, capitali, nelle Scienze Nuove.
Che sai??i??ode oggi? Un barcollante tentativo di qualificare ciA? che A? giAi?? presente dentro ciascuno di Noi. Il Meridione guardi dentro il proprio spirito! Il Meridione abbisogna di unai??i??auto analisi che consenta di vedere ciA? che sotto i propri occhi si guarda e non sai??i??intende. Cessi dunque la penitenziale perAi??stasi intorno al tempio, per riprendere contatto con la divinitAi??, che imperturbabile e paziente, guarda dalla cella del tempio lo smarrito incedere dei suoi figli, lai??i??IdentitAi??.
Salvator Rosa