Una Rosa di Atacama nel Convitto Borbonico.
di Fiore Marro
Caserta 20 giugno 2014
“Vengo anche io stasera a San Nicola, voglio sentire che dice De Crescenzo, non ho mai avuto modo di ascoltarlo”, così scriveva su Facebook Pino Smiraglia, anima degli esuli duosiciliani a Roma, partito dalla capitale per stare con noi qualche ora a parlare di “Questione Meridionale” di senso di appartenenza , di Due Sicilie, borbonismo identitario.
Il nostro mondo è così: per amore di una bandiera si fanno chilometri, per non lasciare solo un Compatriota e per poterlo affiancare si fanno sacrifici che agli “esterni” possono apparire assurdi, forse anche questa è una vittoria.
Una serata all’insegna dell’identitarismo puro, tra le mura del Convitto Borbonico, serata che è partita tanti anni fa, esattamente nel lontano 2004, quando a fare il sindaco c’era Angelo Antonio Pascariello, quando allestì una due giorni dal titolo “Quando i piemontesi invasero il sud!”
Anche quella volta c’era Gennaro De Crescenzo al fianco dei borbonici casertani e quindi era doveroso, dopo un decennio, ripetere l’esperienza.
Dieci anni sono passati da quel giorno, dieci anni di crescita, che portò alla costituzione dei Comitati Due Sicilie, che hanno visto tante altre azioni susseguirsi, i miei due romanzi, la mia commedia sui briganti, l’indimenticabile inaugurazione della sede cittadina del nostro movimento, la perdita del carissimo Nicola D’Auria da me ricordato in chiusura di serata ieri, le lotte per Carditello, la consapevolezza di tantissima gente che non è di nostalgia monarchica che si tratta, ma si lotta per risvegliare i sopiti spiriti di un intero popolo.
Ospite illustre della serata il professore Gennaro De Crescenzo ed il suo libro “Il Sud : Dalla Borbonia Felix al carcere di Fenestrelle” che per gli innamorati delle Due Sicilie non è solo un testo , ma la risposta ai soliti detrattori negazionisti italioti. Una risposta che è la nuova forma di resistenza dei paladini duosiciliani: mai più lasceremo passare in silenzio accuse, falsità, aggressioni alla nostra Storia, disinformazioni pilotate per proseguire lo scredito di una dinastia che è stata per i napoletani e i siciliani, a mio sommesso avviso, la migliore in assoluto, i nostri amati Borbone Due Sicilie.
A De Crescenzo, come ho riconosciuto nel mio intervento, devo tanto. Sono tante le sue chicche che ho fatto mie e che amo riproporre quando capita di andare in giro per le contrade del Sud a raccontare di Due Sicilie; anche questo è stato motivo per cui ho fortemente insistito con gli amici della mia associazione cittadina de “Gli Allori” per far si che venisse allestita la serata culturale di ieri.
Nel libro presentato, tra l’altro, c’è traccia del movimento di cui mi onoro di essere presidente.
Un grazie doveroso al sindaco Pasquale Delli Paoli che non disdegna mai di affiancarci, come accadde anche in occasione del nostro ultimo congresso CDS.
Da sottolineare la presenza di molti esponenti politici cittadini, il consigliere Lucia Annunziata, gli assessori comunali Giusy Iannotta e Maurizio Santamaria, il consigliere regionale Lucia Esposito, l’assessore provinciale alla cultura Gabriella D’Ambrosio, l’ex assessore Domenico Palumbo, un grazie infinito.
La banda CDS era capitanata dalla vecchia guardia che risponde al nome di Giuseppe Simonetta e Carmine Posillipo e poi Rino Cuomo, Nando Cimino, Amedeo Campagnuolo; e poi da Roma, assieme a Pino Smiraglia, l’immarcescibile Mariano Palumbo, e i tanti amici come Vincenzo Russo, Domenico Giuliano, Nicola Santucci, Raffaele Smiraglia, Giuseppe Nuzzo de Il Giglio, Vincenzo Mazzarella, Giuseppe Brandi, insomma il gotha di una certa cultura territoriale.
Senza trascurare gli amici carissimi dell’associazione promotrice della serata , dal presidente Peppe Russo, a Pio Vincenzo Feola, Antonino Zito, Giancarlo Quintavalle e il moderatore della serata Antonio Miele: il mio grazie a loro e ai tanti altri presenti scusandomi se ho dimenticato qualcuno.
Serata riuscitissima che auspico sia una delle tante Rosa di Atacama che il nostro amato Convitto continui a far fiorire
Forza e onore
Fiore Marro
Presidente Nazionale Comitati Due Sicilie
2 Comments
Carissimo Amico mio,
leggendo la tua affermazione, che riporto qui testualmente, “Nel libro presentato, tra l’altro, c’è traccia del movimento di cui mi onoro di essere presidente” ho gridato al miracolo!
Già, infatti,e non per essere polemico, mi son subito chiesto: come si fa a citare il libro di qualcuno che (volutamente o casualmente?) si è voluto escludere da un elenco (che vanta tutti i crismi dell’ufficialità) di pubblicazioni filoborboniche, elenco -peraltro- curato, se non addirittura compilato, dalla stessa persona che, poi, ha lasciato quella “traccia”?
Sai, è una semplice curiosità, come avrebbe detto il nostro illustre Principe Antonio de Curtis…
Come sempre, ti apprezzo e ti abbraccio
Erminio de Biase
Il libro parla dell’incresciosa faccenda di Fenestrelle e cita l’incresciosa situazione subita dalla lapide che Fiore Marro e i Comitati Due Sicilie hanno portato nella fortezza sabauda in ricordo dei nostri soldati napolitani.