COMITATI delle DUE SICILIE
Delegazione ABRUZZO
Via Vallercarbone, 37 ai??i?? 65010 Spoltore (Pe)
Pescara, 18 Maggio 2015
Comunicato StampaAi??
I Comitati delle Due Sicilie ricordano Matteo WadeAi??
Un baluardo della resistenza borbonica. Eai??i?? Matteo Wade militare di origine irlandese in servizio presso lai??i??esercito del Regno di Napoli il quale, nel 1806, si A? distinto nella difesa della fortezza di Civitella del Tronto assediata dai francesi. I Comitati delle Due Sicilie ai??i?? Delegazione Abruzzo ricordano lai??i??eroico ufficiale con una messa in rito antico che si terrAi?? il giorno 22 maggio 2015, alle 18,30 presso la chiesetta della SS. TrinitAi?? di Borgo Case Troiano di Spoltore. Matteo Wade resistette con appena 300 uomini, dal 27 marzo al 21 maggio del 1806, allai??i??assalto delle truppe francesi guidate da Gioacchino Murat e fatto prigioniero. Francesco I di Borbone lo ha voluto ricordare con un monumento funebre di Angelini fatto costruire a Napoli nel 1829, anno della sua morte, posto tre anni dopo all’interno del forte nella prima piazza. Trafugato dai piemontesi come bottino di guerra in occasione dell’assedio di Civitella, scambiato per opera del Canova, una volta giunto ad Ancona, accertato che non era lavoro del grande scultore, venne ricollocato a Civitella nel 1876 ed oggi A? in Largo Rosati.
La pagina di resistenza di Wade A? narrata da Pompeo Falcone “I francesi iniziarono un bombardamento terribile, dal 27 marzo, che smantellA? le opere della fortezza, cui vennero presto a mancare le munizioni. Il 21 maggio i Francesi riprendevano e saccheggiavano la cittAi??. Finalmente, contro il parere disperato del Wade prevalse il consiglio dei piA?, e si trattA? la capitolazione. Il FrAi??gAi??ville promise onori militari, armi, bagagli e libertAi?? di raggiungere l’esercito in Sicilia: ma, quando, fattosi sotto le mura per definire le trattative, ebbe visto che aveva da fare con un pugno di disperati, e non con le ingenti forze che credeva, concesse solo gli onori militari. CosAi?? finalmente, dopo una resistenza leggendaria di quattro mesi, usciva dal forte un piccolo drappello di trenta uomini fieri e malconci, con alla testa il comandante e la bandiera. Si dice che quegli animosi, non avendo il cuore di consegnare il tanto conteso vessillo lo facessero rendere da un ufficiale rimasto cieco”.
Distinti saluti
Luciano Troiano
PortavoceAi??Comitati delle Due Sicilie
Delegazione Abruzzo
Il monumento a Matteo WadeAi??di Civitella del TrontoAi??
1 Comment
Onore a questo grande soldato. Non è l’unico caso – purtroppo – di eroe che se ne disperde la memoria. I piemontesi hanno voluto beatificare chi avrebbe dovuto essere processato per crimini di guerra. Cialdini, tanto per fare un nome. ONORE, ONORE A MATTEO WADE E A QUANTI LA CUI MEMORIA E LE LORO GESTA SONO COPERTE DALLA POLVERE DEL TEMPO. Giuseppe Gallo MDS