Terra di Lavoro 17 nov.Ai??2016
Nell’articolo precedente abbiamoAi??visto come i piemontesi crearono la loro testa di ponte per l’invasione del regno partendo dalla Sicilia.
E’il 12 maggio 1860. Ai??Marsala A? ai???liberataai???. Dopo una notte allai??i??addiaccio, i garibaldini, si mettono in marcia in direzione di Salemi.
ai???Fatto un bel tratto della consolare, si pigliA? la campagnaai???, scrive Cesare Abba. Ai??Non lo fecero certo per prudenza. “Del nemico non si sente dir nullaai???, precisa Abba. Questa sosta ha uno scopo ben preciso. Eai??i?? una sosta tecnica, una visita a domicilio al feudo Rampagallo, di proprietAi?? dei baroni Santai??i??Anna.Ai??Gli organizzatoriAi??della spedizione sul versante siciliano, Francesco Crispi, Rosolino Pilo e Giuseppe La Farina sapevano molto bene che, senza lai??i??appoggio dei baroni, l’operazione sarebbe stata impossibile. Non che i baroni fossero affidabili: facevano una loro politica di sganciamento della Sicilia dallo Stato napoletano, che perA? prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con Torino, perchAi?? i baroni in Sicilia, erano governi dentro il Governo.
ScriveAi?? il baroneAi?? Brancaccio: ai???Si andava giornalmente nelle vicine campagne per arruolare sotto la bandiera tricolore quei contadini animosi che odiavano la tirannide; era dura necessitAi?? reclutare gente di ogni rismaai???:
Quella sera a Rampagallo si unAi?? ai mille la prima vera squadra. CosAi?? li descrive Abba: ai???ai??i?? armati di doppiette da caccia e di picche bizzarre. Parecchi vestono pelli di pecora sopra gli altri panni. Tutti paiono gente risoluta e si sono messi con noiai???.
Nel febbraio del 1860 Michele Amari, il marchese Torrearsa, Filippo Cordova, Mariano Stabile e Vito Ai??Dai??i??Ondes Reggio avevano incontrato Francesco Riso e Salvatore La Placa. Erano capipopolo in grado di raggruppare gente sveglia. Poi fu necessario incontrare i baroni e in seguito, attraverso loro, i gabelloti di riferimento per favorire la marcia di Garibaldi. Furono incaricati di questa missione Rosolino Pilo e Giovanni Corrao.
Garibaldi, giunto Ai??a Marsala, si aspettava di essere ricevuto da migliaia di persone.
Quando Abba si sveglia a Rampagallo nota che ai???Bixio, giAi?? in sella, veniva da chissAi?? doveai???.
Di queste sparizioni e riapparizioni o di visite misteriose, specialmente alla vigilia diAi?? fatti dai??i??arme ce ne saranno piA? di una.
Eai??i?? Ai??il 14 Ai??maggio, i mille sono a Salemi. Come bene ha detto Vittorio Sgarbi, per un giorno Salemi A? capitale dai??i??Italia. Tra un proclama e lai??i??altro, un autodecreto e una autonomina, lai??i??eroe Ai??dei due mondi, ormai consacrato, accoglie tra le sue truppe di ai???liberatoriai??i?? le squadre dei Baroni di Santai??i??Anna.
Dice Abba: ai???Le squadre arrivano da ogni parte, a cavallo, a piedi,Ai?? a centinaia; una diavoleria. Ho veduto dei montanari armati fino ai denti con certe facce sgherre, certi occhi che paiono bocche di pistole. Tutta questa gente A? condotta da gentiluomini ai quali ubbidisce devotaai???.
Ed ecco pronta l’armata dei liberatori della patria di cui scrive la storia dei vincitori.
fonte: i nuovi vespri