Se dovessi oggi tracciare il profilo della storia di Carditello, in una chiacchiera da ‘quattro amici al bar’, direi questo: tutti bravi… tutti! Perchè, vorrei dire a qualcuno che comincia ad essere piuttosto noioso e che manifesta sempre più una triste incapacità di sintesi, la cosa veramente importante, è che se ne parli senza bisogno di dover rimarcare i ruoli. Brava Raffaella Forgione e gli ‘Orange’; bravo Raffaele Zito e Agenda 21; bravo Alessandro Manna e Siti Reali; Bravo Fiore Marro e i Comitati delle Due Sicilie; Bravo Gennaro De Crescenzo che, attraverso il parlamento delle Due Sicilie ha ricordato la questione a SAR CArlo di Borbone; brava Marinella Giuliano e Salviamo Carditello; bravo Emiddio Cimmino; bravo Francesco D’Amore del quale riconosciamo le difficoltà a promuovere azioni più concrete ma, se permettete il mio personale grazie più grande va all’informazione.
Grazie a Vincenzo Altieri e Interno 18 e grazie alle bordate secche di Salvatore Minieri che per primi, hanno saputo agitare le acque (poi sono arrivati tutti gli altri); grazie a Nadia Verdile e al suo lavoro su ‘Il Mattino’; grazie a Beatrice Crisci che non ha perso occasione per ricordare Carditello nei suoi tg di Teleprima e, se permettete, una piccola pacca sulla spalla me la voglio dare anche io che credo di aver avuto il merito di aver, tra l’altro, fatto conoscere il lavoro svolto, nel silenzio più totale, da Tommaso Cestrone che, solo dopo, mooolto dopo, è diventato l’Angelo di CArditello. Dico questo solo per ricordare ancora una volta, che il lavoro deve essere corale, se si vuole veramente raggiungere l’obiettivo finale; salvare Carditello e, quindi, salvare noi stessi e Terra di Lavoro!
Grazie e andiamo avanti.
Ferdinando Cimino