Resoconto del rosario per Francesco II a Milano
di Mario Bellotti
Milano, 10 giugno 2023
Sabato 10 giugno 2023 un gruppo di circa una ventina di persone si è radunato nella bella ed antichissima basilica di San Vincenzo in Prato a Milano davanti al Santissimo per recitare il rosario con l’intenzione di postulare per la canonizzazione del Servo di Dio S.M. Francesco II delle Due Sicilie.
La scoperta che l’ultimo Re di Napoli sia santo (e figlio di una santa) e che il suo bel Regno fosse stato uno degli argini che la Massoneria internazionale aveva dovuto sfondare per l’assalto all’Italia, alla Chiesa e al mondo aveva cominciato a diffondersi già da qualche tempo a Milano: infatti, durante uno dei pellegrinaggi mariani notturni intorno alla città per l’espiazione dei peccati del mondo organizzato dal Capitolo lombardo della Confraternita di san Jacopo di Compostela, uno dei vessilli che aveva sfilato era stato proprio quello gigliato dei Borbone delle Due Sicilie, suscitando vivo interesse.
L’iniziativa di aderire alla richiesta della Fondazione Francesco II delle Due Sicilie, che sta promuovendo la postulazione, di organizzare momenti di devozione e di raccolta fondi è stata quindi promossa con convinzione dall’associazione Comitati delle Due Sicilie.
Conoscere e pregare per Francesco II, soprattutto nella principale città del Nord Italia in cui tantissimi abitanti hanno radici familiari che affondano nel Sud, è stato commovente sia per la sua sorprendente statura politica (che ribalta tanti luoghi comuni sull’unificazione italiana, purtroppo ancora molto diffusi) sia soprattutto per la sua straordinaria umanità e fede cristiana: appena nato, si è letteralmente abbeverato alla fonte di santità della madre Maria Cristina di Savoia, la “Reginella santa” come veniva spontaneamente appellata dal popolo napoletano e morta pochi giorni dopo averlo dato alla luce, e crescendo si è formato all’autorevole scuola di governo del padre Ferdinando II di Borbone, il più importante uomo politico della Penisola italiana e uno dei massimi leader cattolici del suo tempo.
“Sotto il rapporto religioso Francesco II era profondamente cattolico sia per la sua Fede, sia per l’esempio che ne dava, sia per le pratiche religiose: era un santo, un degno e vero figlio di San Luigi Re dei Francesi, di San Ferdinando Re di Castiglia e di sua madre la Regina Cristina […] Sotto il rapporto politico era del tutto legittimista ed imbevuto dell’idea di giustizia e di rispetto dei Trattati”: questa è l’importante testimonianza del barone Tristano Lambert, che lo aveva conosciuto molto bene e ne era stato fedele amico.
Don Massimo Cuofano commenta: “Il suo essere Re si modellava sulla figura stessa di Cristo Re. Il modello di regalità che ha abbracciato Francesco II non era quello dell’ambizione e del personale interesse, che cerca la competizione e il potere a costo di tutto, ma quello della comprensione, della fiducia, della carità, del bene altrui. Egli ha sempre anteposto ai suoi interessi personali l’amore per il suo popolo, che allo stesso tempo diventava amore per Dio, che è presente in ogni uomo. La vita sociale e politica di Francesco II di Borbone si conforma proprio a quest’unico modello di regalità che la sua profonda religiosità cristiana poteva proporgli di imitare. Il Re Francesco II si sentiva, ed era effettivamente, “sposo” del suo Regno e “padre” del suo Popolo, che amò fino alla fine della sua vita, ben oltre la perdita del trono e la fine del Regno.”
Sebbene non sia stato giustiziato, Francesco II è lo stesso da considerarsi un martire morale e materiale della rivoluzione europea sette-ottocentesca e le sue virtù eroiche di fede, speranza e carità si sono espresse nei sentimenti di amore e di pazienza, di umiltà e mitezza, di pace e di perdono che lo hanno caratterizzato durante tutta la sua vita.
Infine don Nicola Bux sottolinea che “tra cielo e terra c’è un mediatore, unico di per sé, Gesù, ma che associa a sé quanti si lasciano attrarre: Francesco II sentiva il dolore innanzitutto per i peccati del mondo e nel mondo; così ha espiato le sofferenze del secolo XIX: quelle fisiche come l’esilio, quelle morali, come il sospetto, le calunnie.”
Il seme della devozione al Francesco II di Borbone, sovrano autenticamente italiano del più importante tra gli Stati preunitari e anche Principe purosangue Savoia, è stato piantato questo mese in una Milano che non si è fatta trovare distratta, ma promette di accoglierlo e di farlo germogliare.
Un ringraziamento particolare va a Luigi Fecondo, abruzzese milanese dal grande cuore e curatore di vari canali frequentati e apprezzati, che ha confezionato il video-resoconto dell’incontro di preghiera: