Maggio 1865: si avvia la canonizzazione di Maria Cristina
di Lorenzo Terzi
Napoli13 dicembre 2022
Un tassello, forse, non secondario della storia del Regno delle Due Sicilie è rappresentato dalla seguente lettera conservata nell’Archivio Borbone (busta 1147, carta 407 recto e verso), inviata da Guglielmo De Cesare, abate di Montevergine e postulatore della causa di canonizzazione di Maria Cristina di Savoia, a Giovanni Ruiz de Ballestreros, segretario particolare di Francesco II.
La lettera è scritta il 20 maggio 1865 e reca la data topica di Roma, dove l’abate si era rifugiato per evitare l’arresto, in quanto accusato dalle nuove autorità unitarie di essere uno fra i maggiori promotori della reazione filoborbonica. Nella missiva De Cesare annuncia con gioia l’apertura del processo di canonizzazione della “Reginella Santa”.
Postulazione
della Ven. Serva del Signore
Maria Cristina
Regina delle Due Sicilie
Eccellenza
Con la più viva esultanza del mio cuore mi affretto annunziare all’Eccellenza Vostra che questa mattina, la Dio mercé, dalla Commissione de’ Vescovi stabilita da Nostro Signore Papa Pio IX è stato, ad un tempo, terminato ed aperto solennemente il Processo della nostra venerabile Regina Madre augusta del nostro amatissimo Re e Signore, intorno alla fama di Santità in genere.
Non avrei indugiato un momento di recare personalmente questa bella nuova a’ piedi della Maestà Sua come sarebbe di assoluto dovere di ogni Postulatore, ma non potendo io per obbedienza cieca alle Sovrane ingiunzioni prestamente ciò eseguire, mi permetto rivolgermi alla bontà dell’Eccellenza Vostra perché si degni rallegrare l’augusto suo cuore con un annunzio così bello e tanto desiderato da tutt’i sudditi della Maestà Sua e da quanti amano e venerano con caldo affetto le sante virtù della Serva del Signore, e desiderano all’augusto suo figliuolo il trionfo, ch’è quello della giustizia e del dritto, mercé i meriti e la desiderata dichiarazione apostolica della venerabile Genitrice tra’ Beati del Cielo.
Crederei poi in me mancanza della più alta gratitudine e della riconoscenza la più profonda verso l’augusta Regina, se non Le venissi qui manifestando che in detto Processo è luminosamente constatato il prodigio operato dalla Venerabile nella bilocazione del suo umile Postulatore or sono già due anni. Grande, invero, ed ineffabile compenso alle non poche sofferenze ed a’ torti continui che mi si fanno da persone che men lo dovrebbero!
Riserbandomi alla prima Udienza l’alto onore di umiliare alla Maestà Sua i particolari di questo Processo, ora ho il bene di riprotestare all’Eccellenza Vostra i sentimenti della mia distinta stima e rispetto, con cui mi dichiaro costantemente
Di Vostra Eccellenza
Roma 20 maggio 1865
Umilissimo osservantissimo servo vero obbedientissimo
Guglielmo de Cesare abate generale ordinario di Monte Vergine
Signor Cavaliere Gran Croce Giovanni Ruiz de Ballestreros,
Ministro Plenipotenziario e Segretario particolare di
Sua Maestà il Re nostro signore
[Palazzo] Farnese